La crisi di M5s è un’incognita sulla tenuta del governo

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Dopo la pausa natalizia il Parlamento riapre i lavori con i vari decreti e provvedimenti allo studio. Ma sono le espulsioni pentastellate a preoccupare di più

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Agf
L’Aula di Montecitorio

Al centro dell’attività di Camera e Senato anche il decreto Alitalia, sempre all’esame di Montecitorio, e il decreto Taranto. Si attende poi il nuovo vertice di maggioranza sulla legge elettorale: prima di Natale i giallorossi hanno svolto un giro di incontri con le opposizioni e hanno fissato un nuovo timing per l’avvio dell’iter della riforma alla Camera: secondo gli accordi intervenuti intorno ai primi giorni di gennaio dovrebbe essere messa nero su bianco la proposta di legge con il nuovo modello di sistema di voto prescelto. Tuttavia, al momento non è ancora in agenda la riunione di maggiorana definitiva. Resta il ‘no’ dei renziani al modello simil spagnolo, così come la contrarietà di Leu alla soglia di sbarramento nazionale al 5%.

 

Due posizioni divergenti che rendono difficile il raggiungimento di un’intesa. Ma sarà soprattutto la verifica di governo a mantenere alta l’attenzione: ad ora il vertice non è ancora stato fissato, ma tra le forze politiche che sostengono il Conte II è già avviato il confronto interno. È di ieri il faccia a faccia a palazzo Chigi tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Un incontro a sorpresa definito “positivo e costruttivo”, durante il quale i leader di M5s e Pd hanno parlato della situazione politica generale e gettato le basi per un “confronto sul percorso da avviare per definire i prossimi obiettivi di governo”.

Ma al di là dei temi da mettere in agenda per il rilancio dell’azione dell’esecutivo, è la tenuta stessa della maggioranza a impensierire il governo: le nuove fuoriuscite dai 5 stelle hanno assottigliato i numeri dei giallorossi al Senato, e si prevedono altri addii se non nuove espulsioni. La situazione interna ai pentastellati resta quindi sotto sorveglianza, alla vigilia di un nuovo appuntamento ‘delicato’: il vertice di maggioranza fissato per il 7 gennaio sulla prescrizione – la cui riforma è entrata in vigore a inizio anno – e la durata dei processi.

Terreno scivoloso per la maggioranza, con Pd e Iv pronti a dare battaglia. Intanto, prosegue in commissione Giustizia della Camera l’iter della proposta di Forza Italia che mira ad abolire proprio la riforma Bonafede sulla prescrizione: sul testo dell’azzurro Costa potrebbero convergere i voti dei renziani. Altra questione ‘spinosa’ per la maggioranza è la vicenda della nave Gregoretti: giovedì 9 gennaio la Giunta per le immunità del Senato tornerà a riunirsi per esaminare la memoria depositata da Matteo Salvini, sul quale incombe la richiesta a procedere avanzata dal Tribunale dei ministri di Catania. La difesa del leader leghista verte sul coinvolgimento di tutto il governo, e del premier Conte in particolare, nella decisione di non consentire lo sbarco, lo scorso luglio, di 131 migranti.

Una posizione che potrebbe indurre Italia viva, i cui tre senatori in Giunta risultano determinanti per la ‘salvezza’ o meno dell’ex ministro dell’Interno, a votare a favore dell’autorizzazione a procedere, in quanto se il ‘capitano’ dovesse insistere sulle analogie tra il caso Diciotti e il caso Gregoretti, allora i renziani per coerenza non potrebbero che votare sì. Su tutto, fa da sfondo e “preoccupa” il governo la tensione crescente in Medio Oriente, dopo l’uccisione del generale Soleimani. Infine, quanto agli appuntamenti istituzionali, da segnalare la presenza del Capo dello Stato domani, lunedi’ 6 gennaio, a Palermo dove si svolgerà la seduta solenne dell’ars in occasione del 40esimo anniversario dell’uccisione del Presidente della Regione, Piersanti Mattarella

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