La lettura di Dante da portare nelle piazze

Attualità & Cronaca

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Si sta avvicinando l’estate e le temperature spingono all’aria aperta, al mare, alle fughe da casa.

Tutto giusto comprensibile dopo oltre un anno di lock down pesante (quello del 2020) e di semi lock down da zona arancione.

Non c’è città, paese, borgo italiano, infatti, che non abbia la sua Estate all’insegna del coinvolgimento e del divertimento e riesca a chiamare tantissimi partecipanti, per la gioia di amministratori e di organizzatori.

Certo sappiamo tutti che l’offerta va diversificata, che bisogna far campare amatori, dilettanti, e professionisti, che vanno rispettati i protocolli, ma dobbiamo essere tutti attenti e responsabili.

Saranno compiuti sforzi e sacrifici per garantire lo svolgimento degli eventi in sicurezza, non intaccando i livelli di offerta in momenti così, con interessanti proposte con eventi coordinati e/o unificati da un comune denominatore: la sicurezza delle persone.

Questo è l’ anno dedicato alle celebrazioni per il 700esimo anniversario dalla morte di Dante.

Allo scopo credo, quindi, non sarebbe fuori luogo proporre una forma di recitazione spettacolare, sperimentata ed attuata da Carmelo Bene e da Roberto Benigni, per portare al vasto pubblico il  “Poeta nazionale”e il suo “poema sacro”.

Storia avventurosa della Divina Commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata: l’opera grandiosa di un uomo tormentato dalle sciagure politiche, cacciato dalla patria e costretto a vagare per le corti italiane in cerca di ospitalità e sostegno.

Nelle terzine del poema risuonano con fragore le lotte intestine che dilaniavano i comuni italiani e risplende l’amore del poeta per Dio, per Beatrice e per Firenze.

La Divina Commedia è universale ma è legata a vicende personali contingenti.

L’eredità di Dante è tutt’altro che esaurita e, la Divina commedia continua a dialogare con l’umanità del presente e del futuro.

Inserire una Lettura Dantis (per citare la più conosciuta) fra le manifestazioni, non solo estive, di un Comune o di un’Associazione, infatti, dà un tocco in più alla programmazione degli eventi, perché le garantisce un profilo identitario nazionale, le consente di veicolare contenuti interessanti e valorizza in maniera più proficua ed efficace le risorse umane e finanziarie locali.

Antonello Liuzzi

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