La metamorfosi di un’Italia democratica

Politica

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L’Italia è ormai al centro del vortice sovranista e intransigente. L’ultima conferma deriva dall’incontro tra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier ungherese Vicktor Orban. L’oggetto dell’incontro? L’immigrazione. Una tematica che rappresenta ormai il capro espiatorio rispetto a tutti gli altri provvedimenti importanti da affrontare ma che sono poco mediatici o poco remunerativi elettoralmente.

Un vertice che ribadisce, per usare le parole di Orban, che: “[…]Qual è l’obiettivo della nostra politica? Bruxelles dice, e così tedeschi, francesi e spagnoli, che la loro politica consiste nel gestire al meglio l’immigrazione. In tutti i documenti europei si dice questo. Noi, che siamo nel campo opposto, diciamo invece che l’obiettivo è fermarla. Per questo noi e Salvini abbiamo la stessa posizione”. Un segnale deciso di come ormai il Paese stia precipitando in un clima ormai istituzionalizzato tipico di una destra populista e xenofoba. L’interlocutore privilegiato per la creazione di un’asse anti-immigrazione non può che essere il premier ungherese che utilizza metodi antidemocratici per gestire il problema; si è contraddistinto per la sua leadership intransigente nelle elezioni del 2010 risollevando un paese fortemente in crisi in seguito alla crisi economica mondiale del 2008. Proprio la sua politica ferrea contro l’immigrazione, che si è concretizzata con la costruzione di un muro lungo il confine tra Ungheria e Serbia per respingere i migranti in arrivo via terra dai Balcani, è stata protagonista del duro scontro con Bruxelles. Questo atteggiamento è stato però funzionale a porsi come l’uomo di punta del gruppo Visegrad, ossia il blocco dei paesi dell’est Europa (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia) che condividono un simile atteggiamento contro la gestione migratoria.

Lavoriamo insieme per una futura alleanza che riporti al centro i valori che i nostri movimenti e i nostri governi rappresentano. Possiamo unire energie diverse con un obiettivo comune, escludendo le sinistre” queste è il commento di Salvini all’incontro con Orban. L’obiettivo nel breve periodo sono le elezioni europee del prossimo maggio 2019 la cui scelta sarà irrimediabilmente tra chi è per un controllo fermo dell’immigrazione, espressione dell’attuale tendenza del governo italiano, e chi è per i valori democratici sui quali l’Unione Europea è nata, ossia multiculturalismo e integrazione.

L’asse Italia-Ungheria è il segnale ormai indelebile di come il Bel Paese sia diventato a tutti gli effetti un paese sovranista, anti-immigranti e intollerante.

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