La mobilitazione militare di Putin sui giornali internazional

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Altro tema ricorrente sulle prime pagine, l’aumento dei tassi di interesse che molte banche centrali stanno decidendo, a ruota della Federal Reserve. Attenzione anche alle elezioni italiane.

di Carmelo Rapisarda

© ALEXANDER NEMENOV / AFP – Proteste in Russia contro la mobilitazione militare ordinata da Putin

 

AGI – La stampa internazionale mette in evidenza oggi le proteste in Russia contro la mobilitazione ordinata da Putin, e la intende come un segnale che le difficoltà del capo del Cremlino sul fronte interno sono in aumento. Altro tema ricorrente sulle prime pagine, l’aumento dei tassi di interesse che molte banche centrali stanno decidendo, a ruota della Federal Reserve. Attenzione anche alle elezioni italiane, con un lungo servizio di El Pais sulla manifestazione del centrodestra che ha “incoronato” Giorgia Meloni leader.

Washington Post

Gli Stati Uniti da diversi mesi inviano comunicazioni riservate a Mosca per avvertire la leadership russa delle gravi conseguenze che seguirebbero all’uso di armi nucleari. Lo scrive in prima pagina il Washington Post, alla guerra in Ucraina riserva lo spazio principale, con due articoli (l’altro, di apertura, è sulle proteste in Russia contro la coscrizione forzata). La linea dell’amministrazione Biden, informa il Post, è quella nota come “ambiguità strategica”, che consiste nel mantenere deliberatamente vaghi gli avvertimenti sulla reazione a un attacco atomico per mantenere il Cremlino sotto la pressione dell’incertezza.

Tra le altre notizie in evidenza, l’indagine sulla colossale truffa per incassare i sussidi federali di disoccupazione durante la pandemia usando credenziali previdenziali di persone decedute: in totale sono stati frodati 46,5 miliardi di dollari, secondo i calcoli aggiornati degli inquirenti che in precedenza avevano parlato fatto una stima di 16 miliardi.

Un titolo anche sull’imbarazzo dei repubblicani e lo sconcerto dei democratici per l’inadeguatezza che sta rivelando l’ex giocatore di football Herschel Walker, candidato al Senato con l’appoggio di Trump, ma del quale anche all’interno del Gop, secondo il giornale, mettono in dubbio l’istruzione e “perfino l’intelligenza”.

Trovano posto anche un servizio sulla crescente febbre per i whisky rari negli Usa, dove vengono offerte a pagamento on line informazioni sui negozi dov’è possibile trovare le bottiglie più pregiate, e un approfondimento sulla mancanza di insegnanti che sta spingendo molte scuole americane ad assumere anche non laureati.

New York Times

La decisione di Putin di mobilitare i riservisti “ha squarciato il bozzolo che proteggeva gran parte della società russa” dalla guerra, sottolinea il New York Times, che centra la sua prima pagina sulle proteste in molte città russe e sulla corsa di massa verso le frontiere degli uomini in età di servizio militare.

Le manifestazioni di piazza, nota il giornale, si sono moltiplicate in diverse città russe, fino alla repubblica del Daghestan, una delle più povere, dove i giovani hanno bloccato un’autostrada, nonostante la dura repressione da parte del regime, segno che il sostegno per il leader è in calo.

Al tentacolare apparato putiniano di sorveglianza del dissenso il Nyt dedica un approfondimento, in cui si evidenzia il ruolo chiave di Roskomnadzor, ente regolatore di Internet che il governo usa come strumento di controllo e di censura per individuare e rintracciare oppositori in ogni angolo del Paese.

Tra gli altri titoli, un servizio sui rischi finanziari che Trump corre, assieme a quelli penali, nei vari procedimenti in corso contro di lui: l’inchiesta avviata dal procuratore generale di New York, ad esempio, punta anche a recuperare 250 milioni di dollari e a interdire l’ex presidente da ogni attività economica nello Stato, altri milioni potrebbe costargli un separato processo in corso sempre a New York per evasione fiscale, mentre incombono le cause di risarcimento che potrebbero intentare nei suoi confronti le vittime dell’attacco del 6 gennaio 2020 contro il Campidoglio

Wall Street Journal

Migliaia di russi sono stati già arruolati e sono in partenza per l’Ucraina nelle prime della mobilitazione dei riservisti ordinata da Putin, e tra la popolazione cresce il timore che la coscrizione obbligatoria possa essere ulteriormente estesa. È questo l’argomento che ha il titolo di maggiore evidenza sulla prima pagina del Wall Street Journal: “La maggior parte dei russi generalmente sostiene la guerra in Ucraina, secondo le agenzie di sondaggio statali e anche indipendenti, ma gli esperti affermano che il sostegno è fragile e potrebbe essere facilmente minato dalla mobilitazione”, scrive il giornale, riferendosi alle proteste di piazza represse con oltre 1.300 arresti.

I dirigenti della Difesa avevano affermato che sarebbero stati attivati 300.000 riservisti e veterani di età inferiore ai 36 anni, ma il decreto firmato da Putin non specifica nulla e rimanda ai vertici militari stabilire di quante reclute ci sia bisogno: questa vaghezza, riferisce il Wsj, si sta traducendo in arruolamenti forzati di massa in regioni remote dell’immenso Paese, coma la Buratya, regione siberiana che in totale ha un milione di abitanti, in poche ore sono state precettate dalle forze armate 3.000 persone.

In evidenza anche i rialzi dei tassi decisi, dopo la Fed, dalle banche centrali di molti Paesi per contenere l’inflazione: dalla Gran Bretagna alla Svizzera, dal Sudafrica alla Svezia, il costo del denaro è stato aumentato da banchieri preoccupati che la corsa dei prezzi danneggi le economie impoverendo vaste fasce di cittadini.

Unica eccezione di peso quella del Giappone, la cui banca centrale ha deciso di mantenere i tassi invariati e di agire in altro modo, ossia vendere dollari e comprare yen per rafforzare la valuta giapponese. Il quotidiano mette in evidenza anche una sua inchiesta sulle società di trasporti di cui si avvale Amazon: sono quelle meno sicure, con la più alta media di incidenti, spesso mortali, causati dai loro autisti.

Financial Times

Le strategie delle banche centrali per riportare sotto controllo l’inflazione sono il tema centrale sulla prima pagina del Financial Times, che dedica il suo titolo principale alla decisione della Bank of England, che si è mossa con cautela: ha aumentato i tassi dello 0,5% e non dello 0,75% come si aspettavano gli analisti, con la ricaduta di un deprezzamento della sterlina, scesa ai minimi dal 1985 nel cambio col dollaro portandoli.

La BoE, tuttavia, ha lasciato aperta la strada per un ulteriore consistente rialzo in novembre per “compensare” almeno in parte l’effetto dei tagli fiscali annunciati dal governo Truss. Ft spiega che i banchieri centrali temono la spinta alla domanda indotta dalla riduzione delle tasse, perché alimenterebbe ulteriormente la corsa dei prezzi.

I tassi nel Regno Unito sono al 2,25%, un livello che non si toccava dal 2008, mentre l’economia è in frenata: la banca centrale ha rivisto al ribasso le stime sul Pil nel terzo trimestre, prevedendolo in negativo a -0,1% con una vistosa contrazione rispetto alla precedente stima di +0,4%. Un altro titolo è per l’azione della Banca centrale del Giappone in difesa dello yen, preda di una spirale svalutativa che ha amputato un quinto del suo valore nei confronti del dollaro: la mossa difensiva è vendere dollari e comprare yen, cosa che l’istituto nipponico non faceva da 24 anni.

The Times

I tagli fiscali del governo Truss con l’obiettivo di rilanciare l’economia sono la notizia del giorno per il Times, che anticipa quanto illustrerà oggi il cancelliere dello Scacchiere, ovvero ministro del Tesoro, Kwasi Kwarteng. Si tratta di riduzioni d’imposta per 50 miliardi di sterline per spezzare, nelle parole di Kwarteng citate dal quotidiano, “il circolo vizioso della stagnazione”.

Le misure previste sono 30, e tra queste le principali sono volte alla decontribuzione previdenziale, ad alleggerire il peso fiscale per le aziende, e a una drastica sforbiciata dell’imposta di registro. Inoltre, saranno create 40 “zone d’investimento” dove si pagheranno meno tributi, si beneficerà di una deregulation amministrativa e della flessibilità sui vincoli ambientali. Il giornale valorizza anche la notizia che l’università di Cambridge ha deciso di intitolare i suoi viali ed edifici ad ex alunni di colore, per una sorta di indennizzo morale dopo le rivelazioni sui fondi ricevuti da società e da privati coinvolti nel commercio degli schiavi.

Le Monde

Putin deve fare i conti con “i limiti del suo rilancio”, titola Le Monde in apertura. Il giornale mette in evidenza due conseguenze pesanti del discorso del capo del Cremlino: da un lato, la mobilitazione dei riservisti da lui decretata ha provocato “uno choc nella società russa” che vi ha visto un’implicita ammissione delle gravi difficoltà dell’esercito in Ucraina; dall’altro, la minaccia nucleare ha spinto i Paesi non allineati ad abbandonare la linea di equidistanza, se non di tacito appoggio all’invasione, per manifestare scopertamente riserve sull’operato di Mosca.

E su questo il quotidiano mette l’accento nel suo editoriale: la possibilità di un attacco atomico agitata da Putin, secondo Le Monde, mette Cina e India, “grandi Paesi che ambiscono ad avere un peso sulla scena del mondo” davanti a una non più rinviabile scelta tra sostenere o denunciare l’aggressione russa.

A centro pagina, il quotidiano, sempre molto attentato ai temi ambientali, dà risalto a un’inchiesta sulla presenza di pesticidi nell’acqua, da cui risulta che per un francese su 5, in totale 12 milioni di persone, dal rubinetto di casa esce un liquido contenente sostanze chimiche pericolose in percentuali fuori dai limiti di legge.

Le Figaro

Vede un Putin “sotto pressione” Le Figaro, che mette in apertura la reazione dei russi alla mobilitazione dei riservisti decisa dal capo del Cremlino, tra proteste di piazza e fuga all’estero per non finire al fronte in Ucraina. “Non è andata come previsto”, scrive il giornale, secondo cui il reclutamento forzoso di 300.000 cittadini è stato “un boomerang”.

Perché, secondo l’analisi di Le Figaro, se il rilancio del presidente russo, e la sua minaccia nucleare, “non cambia nulla per gli ucraini come per gli alleati occidentali”, che restano intenzionati a non cedere all’aggressione putiniana, cambia invece per i russi l’arruolamento obbligatorio: “Si è scoperto che i giovani non hanno nessuna voglia per Vladimir Putin e i suoi capricci di restaurazione imperiale”, sottolinea il quotidiano, secondo cui si è aperta una crisi in cui il leader rischia di perdere il potere.

El Pais

“La destra italiana si consegna alla leadership dell’estremista Meloni”: così titola in prima pagina El Pais, che pubblica anche una grande foto della presidente di Fratelli d’Italia con Salvini, Berlusconi e Lupi ieri sul palco di piazza del Popolo a Roma, dove gli alleati la hanno “incoronata”.

Berlusconi, secondo El Pais, “ha riconosciuto che il suo tempo è finito” e “ha fatto giochi di prestigio retorici per unire le diverse idee dei tre partiti della coalizione senza mostrare l’evidente: la pensano in modo diverso su molte delle grandi questioni che dovranno affrontare durante la legislatura”.

Per questo, prevede il quotidiano spagnolo, “il giorno dopo le elezioni si aprirà pubblicamente una disputa finora sotterranea: la lista dei ministri. Salvini e Meloni non sono d’accordo praticamente su nulla al riguardo”, ma “nemmeno nell’approccio a certi diritti, come l’aborto, le tre parti la pensano allo stesso modo”.

Per El Pais, “la dimensione dello striscione che parlava di unità durante il comizio, insomma, è inversamente proporzionale ai temi che li accomunano”, “tutto ciò dovrà essere chiarito dopo il 25 settembre”. Il giornale mette in apertura gli effetti della mobilitazione dei riservisti ordinata da Putin e li inquadra nella prospettiva dell’Ue, che si trova davanti al problema dell’accoglienza dei russi che fuggono dall’arruolamento obbligatorio e su questo si divide: “Bruxelles avverte che i richiedenti asilo non possono essere respinti, ma i Paesi baltici limiteranno la concessione dei visti”, sintetizza El Pais.

Frankfurter Allgemeine Zeitung

Le proteste in Russia contro la mobilitazione di centinaia di migliaia di riservisti decisa da Putin è in apertura sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che nel titolo mette l’accento anche sui massicci tentativi di fuga dal Paese. Questo il quadro che tratteggia la Faz: le autorità militari di un certo numero di regioni russe, tra cui quelle occidentali di Smolensk e Voronezh e le repubbliche del Daghestan e del Tatarstan, hanno già intimato ai riservisti di rientrare nei loro luoghi di residenza e di non allontanarsi, mentre in molte città i giovani scendevano in piazza e quasi 1.400 venivano arrestati e lunghe code di auto si formavano ai confini con Finlandia, Georgia, Kazakistan e Mongolia, dove i russi cercano di entrare per non essere arruolati a forza. T

ra le altre notizie in prima pagina, le difficoltà dei Comuni tedeschi nell’accoglienza del crescente numero di rifugiati e la loro richiesta al governo di un confronto urgente sul tema, e l’iniziativa che l’Ue sta preparando per facilitare l’avvio di azioni legali risarcitorie per danni causati dall’intelligenza artificiale. Secondo la bozza di un provvedimento della Commissione europea, di cui la Faz è venuta in possesso, si prevede di invertire l’onere della prova, ponendo a carico delle società produttrici di intelligenza artificiale l’obbligo di dimostrare che i danni sofferti non sono stati causati dai loro software.

China Daily

Il rialzo dei tassi deciso della Fed potrebbe essere nocivo per l’economia globale, titola il China Daily, che mette in evidenza un’analisi sugli effetti dell’aumento del costo del denaro negli Usa. In primo luogo per la Cina che dovrà “respingere i venti contrari esterni aumentando la domanda interna e prestando attenzione alla stabilità del flusso di capitali transfrontaliero”, ma anche per il mondo interno, perché si “accrescono i rischi di recessione economica, si sgonfiano le valute diverse dal dollaro e si causano deflussi di capitali da molte economie emergenti, minacciando la sostenibilità del loro debito”, dicono gli esperti citati dal quotidiano, che riporta anche le dichiarazioni in tal senso del portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian contro “gli aggressivi aumenti dei tassi” con  cui gli Usa “aggiungono pressione sull’economia globale”.

Quotidiano Del Popolo

“Dopo la parziale mobilitazione delle riserve militari della nazione da parte della Russia, l’Occidente guidato dagli Stati Uniti ha intensificato gli sforzi per lanciare una campagna collettiva di denuncia di Mosca sulla scena globale, in particolare quando i leader occidentali come il presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno cercato di trasformare la 77esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in una piattaforma anti-russa”.

Lo scrive il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, in un editoriale pubblicato anche dal Global Times, e che prende spunto dalla Russia per parlare in realtà di Taiwan: perché con questo “malintenzionato tentativo”, secondo il giornale, “Biden, insieme a suoi importanti alleati come Regno Unito e Giappone, ha cercato di associare la questione di Taiwan alla crisi ucraina nonostante la loro natura completamente diversa”, riproducendo un riflesso della mentalità di Washington della Guerra Fredda che definisce sia la Russia che la Cina come rivali strategici”. Ma, accusa il giornale, “affrontare la questione di Taiwan – gli affari interni della Cina – in un discorso all’Assemblea dell’Onu è una mossa sconsiderata e pericolosa, che mostra la doppiezza della politica cinese degli Stati Uniti, e che la Casa Bianca non ha mantenuto le sue promesse”.

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