La nuova ammiraglia di Msa si chiama ‘Seashore’ e l’ha prodotta Fincantieri

Economia & Finanza

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La ‘Seashore’ è la più grande nave da crociera costruita in Italia e rappresenta un investimento che genera una ricaduta sull’economia italiana di quasi 5 miliardi di euro

La ‘Msc Seashore’

Fincantieri ha consegnato la nuova ammiraglia ‘Msc Seashore’, la più grande nave da crociera costruita in Italia. La cerimonia si è svolta negli storici cantieri navali del gruppo a Monfalcone (Gorizia), dove è in costruzione la nave gemella ‘Seascape’ che entrerà in servizio nell’inverno del 2022. 

“La costruzione di Msc Seashore – ha detto Pierfrancesco Vago, Executive Chairman della Divisione Crociere del gruppo Msc – costituisce un investimento che, da solo, genera una ricaduta sull’economia italiana di quasi 5 miliardi di euro e ha richiesto nel corso degli ultimi 2 anni l’impiego di 4.300 maestranze.

Inoltre, con la sua entrata in servizio, questa nostra nuova ammiraglia attiverà un importante volano economico e di impiego, generando un’ulteriore ricaduta economica altrettanto significativa ogni anno”, ha aggiunto Vago secondo il quale, “in totale, il nostro piano di investimenti in Italia con Fincantieri prevede al momento la costruzione di altre cinque unità, in grado di generare un ulteriore beneficio economico complessivo per il Paese di oltre 13 miliardi”.

“Msc Seashore è la quarta nave da crociera che abbiamo consegnato in Italia nel corso di questo anno ancora estremamente impegnativo, a dimostrazione dell’efficacia del nostro sistema produttivo e gestionale”, ha commentato l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, che ha aggiunto: “Tutti questi traguardi, e altri che sono prossimi, sono stati raggiunti con successo e questo non è mai scontato. Per questo motivo considero questa nave il miglior simbolo non solo della ripresa per l’intero settore crocieristico, ma anche della capacità del gruppo di far leva sulle proprie competenze e sulla propria solidità per preservare appieno il proprio carico di lavoro”, ha concluso Bono.

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