“La quarta generazione”: un simbolo nazionale

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UCRAINA – Nella giornata dedicata al ricordo e alla riconciliazione, il presidente ucraino Petro Poroshenko, con la moglie Maryna Poroshenko, hanno partecipato all’inaugurazione della mostra “La quarta generazione”, che presenta 16 ritratti di soldati ucraini insieme con le foto dei loro parenti che hanno combattuto contro il nazismo.

Il capo dello stato, esprimendo rispetto a tutti i combattenti contro il nazismo, ha definito l’incondizionata impresa del popolo ucraino, come un grande contributo alla vittoria della coalizione anti Hitler nella seconda guerra mondiale. “Quando i nostri nonni e bisnonni nel ‘44 e ’45, come soldati dell’esercito rosso stavano avanzando verso Berlino, non avevano idea, e nemmeno nei loro sogni più feroci potevano immaginare che settant’anni dopo le truppe russe sarebbero state mandate contro l’Ucraina per uccidere i loro nipoti – ha sostenuto Petro Poroshenko.

Il presidente ha sottolineato, che le fotografie rappresentate nella mostra, che mostrano stampe dei guerrieri APU in mano agli attuali combattenti per l’Ucraina, stessero a documentare tutti quei coraggiosi patrioti il cui unico punto di vista è l’orgoglio d’appartenere alla gloriosa coorte dei difensori della loro terra. “Le foto degli antenati che hanno nelle loro mani, testimoniano che sono dei guerrieri, dei difensori della patria – una tradizione che è sempre stata venerata dal popolo ucraino – ha rilevato il capo dello Stato ringraziando i fotografi per l’alta qualità delle opere.
Petro Poroshenko ha evidenziato che “la quarta generazione, i figli dell’Ucraina indipendente, quelli che ora hanno 20-30 anni, sono il fiore giovane della nazione. Sono le persone che, ricordando i loro coraggiosi antenati, difendono l’Ucraina dall’aggressione russa. Questa generazione di moderni eroi, ogni giorno scrive le pagine della nostra storia con il loro sangue. La quarta generazione, ora ha preso le armi per salvare il paese, loro ci stimolano e ci incoraggiano ancora, e poi ancora, a sfogliare le pagine per ricordare le lezioni del passato e per onorare tutti i nostri eroi”.

Il presidente ha sostenuto che la mostra fotografica dovrebbe essere considerata come il simbolo dell’indissolubilità delle generazioni nella difesa dell’Ucraina. “Oggi, difendendo la Patria, i discendenti dei soldati, dell’esercito rosso e dell’UPA (UPA è una organizzazione vietata in Russia) rispettano i loro nonni e bisnonni. Quelli che hanno già occupato il loro posto in paradiso sono certamente orgogliosi dell’attuale generazione dei difensori della patria. È importante rendersi conto che nel giorno del ricordo e della riconciliazione queste relazioni sono inscindibili – ha dichiarato Poroshenko.

Nel suo Twitter Poroshenko si è congratulato con i combattenti UPA per la vittoria sul Terzo Reich: “Gloria ai veterani dell’esercito rosso e al movimento guerrigliero! Gloria ai soldati dell’UPA e a tutti i partecipanti dei movimenti di liberazione nazionale! Grazie a tutti coloro che hanno difeso l’Ucraina dall’aggressione del Terzo Reich”. Dopo un attimo di silenzio, e con un’espressione del viso corrucciata, il presidente ha aggiunto che attualmente l’Europa sta vivendo una nuova guerra.

“La Russia moderna, come Stato successore dell’Unione Sovietica, non è una nazione che ama la pace. Basta ricordare la Moldavia con la Transdniestria, la Georgia con l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, l’Ucraina con la Crimea e il Donbass. E, la Siria, che non ha un attimo di pace. Tutto questo in soli 25 anni di esistenza della Federazione Russa, prima invece con l’URSS c’è stato l’Afghanistan nel ’79, la Cecoslovacchia e Praga nel ’68 e Budapest, in Ungheria nel ‘56” ha enunciato il presidente.

Il capo dello Stato ha rinvangato che oggi le truppe russe senza documenti e segni di riconoscimento, nascondendo con le frasche degli alberi i carri armati e i veicoli corazzati, tinteggiandoli di colori diversi e sotto copertura della notte, attraversano il confine dell’Ucraina per riempirla di sangue. “Adesso il militare ucraino è un uomo onorevole che difende la sua nazione perché la ama, ha un qualcosa nel suo sangue che lo richiama alla sua terra, ai suoi antenati e alla sua voglia di libertà, il militare russo invece esegue gli ordini di uno Stato che non ha nessuna vergogna a disprezzare la vita, anzi una volta morto viene nascosto e dimenticato, è un ”numero”, non una “persona” – ha detto il presidente.

La mostra, in particolare, presenta una foto del tenente Bogdan Worlds, con un ritratto del suo bisnonno Nicholas Rostov che ha combattuto contro il nazismo nell’UPA. Con un riferimento alla esibizione, il soldato ucraino ha confidato con il presidente: “È così che per diversi secoli combattiamo con coloro che si definiscono fratelli. Siamo in guerra con uno Stato, che è un esempio di disgustosa ipocrisia”.

Un altro soldato ripreso nelle foto – il sergente Alexei Vorobyov, che ha partecipato alla liberazione di Slavyansk nel 2014 e ha ricevuto un encomio “Per il coraggio”, ha nelle mani l’immagine di un suo bisnonno, Vladimir Pishenin, che nelle fila dell’esercito rosso ha preso Berlino e ha combattuto in Estremo Oriente contro il Giappone.

La coppia presidenziale ha visitato tutta la rassegna e ha conferito singolarmente con tutti i militari le cui immagini sono presenti nella mostra. Lo show fotografico “La quarta generazione” si trova nel Museo Nazionale della storia ucraina. Le foto dei soldati ucraini sono state eseguite dal fotografo Roman Nikolayev, in collaborazione con il suo collega Sergey Lebedev.

Gabrielis Bedris

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