La ripresa si allontana, e deprime i mercati

Economia & Finanza

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Gli investitori sono pessimisti, e a pesare sono soprattutto i lockdown in Europa. Non bastano a risollevare i loro umori i dati degli Stati Uniti dove il Pil è in rialzo oltre le aspettative mentre calano le richieste settimanali per i sussidi di disoccupazione

Regna un certo pessimismo sui mercati finanziari di tutto il mondo: secondo gli analisti, il ‘sentiment’ si sta deteriorando e a pesare sono soprattutto i lockdown in Europa dove la terza ondata ha preso piede e le vaccinazioni procedono a rilento.

Non si allentano le restrizioni per ora, né in Germania dove nonostante il dietro front della Merkel per Pasqua, restano i lockdown fino al 18 aprile e né in Francia visto che un terzo del Paese inclusa la regione parigina è chiuso. Anche in Italia la pandemia ‘morde’ e in Spagna la situazione è fuori controllo.

Fanno la loro parte i potenziali aumenti delle tasse statunitensi e le crescenti tensioni tra l’Occidente e la Cina che stanno indebolendo la propensione al rischio dei mercati. 

Gli investitori insomma non vedono la ripresa a portata di mano e i loro malumori non risparmiano nemmeno i listini oltreoceano. Negli Usa, però, oggi le notizie sono positive: il Pil nel IV trimestre è stato rivisto al rialzo mentre il numero dei lavoratori statunitensi che hanno presentato nuove richieste di sussidi di disoccupazione è sceso più del previsto la scorsa settimana a 684.000, il livello più basso da più di un anno.

Indubbio che le richieste di sussidi restano oggettivamente elevate, ma i dati suggeriscono che gli aiuti fiscali e la distribuzione dei vaccini stanno aiutando il mercato del lavoro a tornare alla normalità, seppur lentamente. Gli analisti prevedono che le richieste scendano bruscamente quando si allenteranno completamente le restrizioni nel secondo trimestre.

E’ di conforto anche il dato sul Pil americano: l’economia a stelle e strisce è cresciuta nel quarto trimestre del 4,3% congiunturale, contro il +4,1% delle seconda lettura e contro il +4% della stima iniziale. Gli analisti aspettavano una conferma del +4,1%.  Per molti osservatori, su questo fronte, le belle sorprese non tarderanno a venire.

Come sostiene ad esempio Lydia Boussour, capo economista statunitense alla Oxford Economics, “quest’anno, l’economia è pronta a vedere il più veloce tasso di crescita del Pil reale dai primi anni ’80 – ha detto, secondo quanto riporta Reuters – poiché il miglioramento delle condizioni di salute, l’espansione della distribuzione dei vaccini e il generoso stimolo fiscale formeranno un potente cocktail di crescita”.

L’analista prevede quindi che quest’anno l’economia arriverà ad un tasso annualizzato vicino al 10% in primavera ed estate.
Ma queste notizie positive non sono bastate oggi a risollevare i mercati: l’aumento dei casi di Covid-19 ha sicuramente smorzato l’euforia che aveva spinto al rialzo le azioni finora, anche se sembra che il trend di oggi dipenda in particolare da un ribilanciamento di fine mese dopo la grande sovraperformance delle azioni rispetto alle obbligazioni.

E, mentre continua il sell-off a livello globale, con lo STOXX in Europa e l’S&P 500 in calo ai minimi di due settimane, la pressione sui prezzi delle obbligazioni si sta allentando e i rendimenti sono scesi ulteriormente dai recenti picchi. 
  Il momento di malumore infine non ha risparmiato nemmeno il petrolio: i timori di un calo della domanda azzerano il rally di ieri dovuto all’incidente nel canale di Suez. Mentre il Brent a Londra viaggia sotto i 62 dollari, al Nymex il Wti lascia sul terreno il 5,54% a 57,79 dollari al barile.

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