La seduzione del romanzo cortese medievale

Arte, Cultura & Società

Di

di Stefania Romito

La cultura cortese è strettamente legata a quella cavalleresca, ma mentre in origine i cavalieri avevano solo una funzione militare, adesso grazie all’intervento della Chiesa (con cui stringono un forte legame come nelle numerose crociate), assumono un ruolo decisamente importante.
Durante i primi secoli d.C. i cavalieri sono spinti dallo spirito di avventura e di ricerca. Si spiega così, nei romanzi cavallereschi del ciclo di re Artù, il carattere simbolico della ricerca della sacra coppa del Graal dove era stato raccolto il sangue di Cristo. In realtà i cavalieri vivevano molto spesso a corte, a spese del signore. Anteponevano, per la prima volta, i valori della “gentilezza” e della “cortesia” a quelli della gerarchia.

I cavalieri forniscono, dunque, l’ideologia con cui l’aristocrazia feudale riuscirà ad imporre la propria superiorità sociale e culturale, fondandola sull’opposizione “cortesia”-“villania”.

La protagonista della vita cortese è la corte che tende ad attenuare le differenze tra grande e piccola nobiltà, tra nobiltà d’animo e nobiltà di sangue. Nell’Alto Medioevo la donna era considerata “la peggior incarnazione di tutti i mali”, ma nella società cortese questa figura viene riconsiderata positivamente. D’altra parte, a causa delle crociate e delle guerre, le donne dei signori rimangono a lungo sole nelle corti e così iniziano a esercitare direttamente il potere. Cambia anche il concetto di amore, che in quello cortese vede nel corteggiamento un’attribuzione suprema delle virtù più nobili alla donna.

Dalle parole “corte” e “cortese” derivano termini in uso tuttora, come “fare la corte” e “corteggiamento”, che ci rinviano sempre alla sfera dell’amore. L’amore cortese è al centro non solo del romanzo ma anche della lirica e dunque qualifica i due più importanti generi letterari della società cortese. Non è solo un motivo poetico, ma un argomento di trattazione scientifica, morale e filosofica. La trattatistica d’amore ha un grande sviluppo nel periodo che va dall’Alto Medioevo ai primi secoli del Basso.

Il “romanzo cortese”, a differenza di quello moderno che tutti conosciamo, era in versi e si sviluppa nella Francia (lingua d’oil). A differenza delle chanson de gestes, il romanzo cortese è definito centrifugo perché le avventure sono più varie e interessano anche il popolo. I temi fondamentali del romanzo cortese sono l’amore e l’avventura. Quest’ultima è molto importante perché è l’elemento fondamentale attorno al quale si espande la storia, ma non è più l’avventura causata da un incidente bensì da una prova individuale. Ora infatti l’avventura può, e molto spesso è così, essere intesa come una ricerca di un oggetto (tipico esempio è il santo Graal), o di una persona che caratterizzano la vita dell’avventuriero.

 

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