La sindaca Raggi intima a Casapound di rimuovere la scritta dall’edificio

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Blitz della sindaca di Roma presso lo stabile di Casapound, impugnando un’ordinanza che intima al movimento di estrema destra di rimuovere entro 10 giorni l’insegna esposta, emblema storico dello stesso     

 

Stamane la sindaca di Roma Virginia Raggi si è recata scortata dalla Polizia Locale del Campidoglio presso la sede storica di Casapound per presentare ai responsabili del movimento un’ordinanza da lei emessa. L’arrivo della sindaca ha colto tutti gli inquilini dello stabile sbigottiti, non aspettandosi il blitz diretto al loro indirizzo. L’intento della Raggi, coadiuvata dal personale di polizia, è stato quello di consegnare ai vertici del movimento politico un verbale di notifica il cui contenuto afferisce ad un’intimazione coattiva, allo scopo precipuo che venga rimossa la scritta attestante la denominazione “Casapound” dalla facciata principale dello stabile, in quanto abusiva. 

La Raggi ha emesso tale sua ordinanza, resasi esecutiva attraverso il verbale presentato stamane all’indirizzo del movimento estremista di destra, il cui edificio è occupato dai componenti del gruppo sin dal 2003. Il verbale proclama: “Gli occupanti hanno 10 giorni di tempo per togliere autonomamente la scritta in marmo affissa sopra all’edificio di via Napoleone III”. La sindaca ha ribadito con veemenza la cogenza attuativa dell’ordinanza da lei propugnata, sostenendo pubblicamente: “Se Casapound non provvederà autonomamente a rimuovere la scritta e lo striscione affisso, sarà il Campidoglio a farlo tramite la Polizia Locale”.

Naturalmente, la replica del gruppo politico di destra non si è fatta attendere, e, prontamente. e con tono sardonico hanno affermato che Roma ha molti altri problemi che necessitano della massima priorità di risoluzione, che stanno affliggendo quotidianamente la bellissima capitale d’Italia e il popolo romano. La città di Roma è deturpata e ferita e sta sprofondando a causa dell’incuria della sindaca Raggi, agli occhi del mondo è uno spettacolo improponibile, – il messaggio in sostanza derivante dai vertici di Casapound -. “Cosa fa il sindaco di Roma la mattina? Sarà in ufficio a preoccuparsi di trasporti, immondizia, campi nomadi, immigrazione, sbandati che vivono in pieno centro? No eccola qui, in diretta sotto Casapound, la sua ossessione”, è il post pubblicato dal movimento sul suo profilo ufficiale Facebook. 

Il sostegno all’iniziativa intrapresa dalla sindaca è giunta da parte amica, ovvero da un componente del M5S, il capogruppo del Movimento al Senato, Stefano Patuanelli, il quale ha difeso strenuamente l’operazione messa in atto dalla Raggi: “Ha fatto un atto straordinario, nella sua normalità. Ha notificato un verbale per attestare l’irregolarità della scritta affissa sopra il portone di uno stabile. Cosa c’è di straordinario? Che quello stabile è la sede di CasaPound, l’organizzazione di estrema destra che da anni occupa abusivamente il palazzo con il benestare di tutte le giunte, di destra e di sinistra, che hanno amministrato Roma prima del M5s. Il concetto è uno: per noi non esistono eccezioni davanti alla legge. Quelle insegne sono abusive, come abusiva è l’occupazione dello stabile. Il cui sgombero non dipende dal Sindaco, ma dal Viminale, che ci auguriamo applichi la stessa solerzia dimostrata in altri casi anche per CasaPound”.

 

di Monica Montanaro

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