La startup che ‘riporta’ in Italia i cervelli fuggiti all’estero

Economia & Finanza

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ShippyPro ha visto il suo fatturato crescere in media del 150% negli ultimi 4 anni. Il 40% della forza lavoro è rappresentata da italiani che esercitavano la propria professione in Paesi stranieri

Jacopo Toccacieli, vice president of Engineering di ShippyPro

Spesso si parla del problema della fuga dei cervelli dall’Italia, che da anni è una vera piaga per il Bel Paese. Sul tema, finalmente, inizia ad arrivare qualche bella notizia: una startup italiana è diventata la ‘calamita’ di molti “cervelli di ritorno”. Si tratta di ShippyPro, azienda che sta creando a Firenze l’hub tech più grande d’Europa in ambito e-commerce & logistics.

Fondata nel 2016, ha visto il suo fatturato crescere con una media del +150% negli ultimi 4 anni. L’obiettivo di ShippyPro è semplificare, attraverso un software, la gestione della logistica legata all’e-commerce. L’azienda è stata capace di attirare l’attenzione (e gli investimenti) di fondi americani. I “cervelli di ritorno” che hanno scelto di investire i propri talenti in ShippyPro, rappresentano circa il 40% dell’organico totale della startup, che conta oggi quasi 60 professionisti sparpagliati in tutta Europa. A cui presto si aggiungeranno altri 30 nuovi colleghi nel reparto tech, oltre alle altre 20 assunzioni negli altri reparti previste dal nuovo piano di assunzione dell’azienda.

Il vice president of Engineering della startup, Jacopo Toccacieli, è uno dei cervelli di ritorno: “Ho lavorato tanti anni all’estero, in Canada. Quando ho scelto di tornare in Italia, ho fatto una ricerca per capire quale fosse il panorama delle startup. ShippyPro spiccava per un’impronta orientata al mercato americano, per il modo di lavorare dinamico e più orientato a capire le esigenze del cliente”.

L’ambiente, all’interno dell’azienda, è particolarmente giovane: “L’età media sfiora i 30 anni, io sono entrato a fine 2021. Il mio team conta 15 lavoratori, distribuiti in tutta Italia con uno smart working efficace”. Nell’azienda, sottolinea Toccacieli,  “non è richiesta nessuna presenza in sede. Uno dei team di ingegneria si riunisce per tre giorni ogni tre mesi, ma è una scelta loro”. La sede centrale è a Firenze: “Anche qui la situazione è molto dinamica. Se decidi di lavorare in ufficio hai possibilità di prenotare una scrivania. Di solito ci sono 10-15 persone, non ci sono scrivanie assegnabili”.

Elena Merga, head of People & Culture, è arrivata in ShippyPro a febbraio di quest’anno: “Ho fatto un’esperienza decennale in diverse multinazionali, in ambito retail e pharma. Ho lavorato in Italia, Svizzera e Spagna. A febbraio del 2022 ho deciso di cambiare la mia traiettoria professionale, muovendomi verso un’azienda che non fosse una multinazionale ma una start-up italiana”.

Il motivo? “Ho notato in Italia un fermento e una spinta verso la creazione di un ‘ecosistema’ imprenditoriale innovativo e digitale”. Lo smart working, che è uno dei pilastri dell’azienda, “fa parte di un modo innovativo di pensare al lavoro. Abbiamo un modo di lavorare basato sulla fiducia, lavoriamo per i risultati, tenendo conto delle persone e delle loro esigenze”. Merga in questo momento lavora “tra Milano, Barcellone e Firenze, ma con l’idea per il futuro di avere una base stabile a Milano”.

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