L’aumento dei prezzi raffredda la crescita, ripresa dal 2023

Politica

Di

Il Pil dell’Italia crescerà del 4,1% nel 2022 e del 2,3% nel 2023. Sono le stime contenute nelle previsioni economiche invernali 2022, pubblicate dalla Commissione Ue. “L’economia italiana è cresciuta del 6,5% nel 2021 e aveva recuperato la maggior parte delle perdite di produzione incorse con la pandemia entro la fine dell’anno. Tuttavia, nel breve termine le prospettive sono offuscate da interruzioni prolungate dell’approvvigionamento e dai prezzi dell’energia in forte aumento”, evidenzia la Commissione Ue, che sottolinea anche gli effetti sul potere d’acquisto e la fiducia sui consumatori. “Mentre i contagi da covid sono aumentati nelle prime settimane del 2022, è probabile che gli alti tassi di vaccinazione impediscano un significativo inasprimento delle misure di contenimento”, prosegue Bruxelles, supponendo una rapida diminuzione dei contagi e una ripresa dell’attività nel secondo trimestre del 2022 per “continuare il suo percorso di espansione nella seconda metà dell’anno”. “La spesa dei consumatori, aiutata dal miglioramento della manodopera legate alle condizioni di mercato e all’incertezza calante della pandemia, è destinata a sostenere la crescita, con il graduale ritorno del tasso di risparmio delle famiglie ai livelli pre-crisi – prosegue Bruxelles -. Dopo il forte rimbalzo nel 2021, è prevista una crescita moderata della spesa per investimenti nel 2022 e nel 2023”. Inoltre l’ambiente “esterno dovrebbe rimanere favorevole, estendendo la forte performance delle esportazioni di beni dell’anno precedente”.

In Italia l’inflazione dovrebbe salire al 3,8% quest’anno, prima di tornare all’1,6% nel 2023. Sono le stime contenute nelle previsioni economiche invernali 2022, pubblicate dalla Commissione Ue. “I prezzi dell’energia dovrebbero raggiungere il picco nel primo trimestre del 2022 e sono destinati a rimanere a livelli elevati per tutto l’anno, con costi energetici più elevati che probabilmente aumenteranno ulteriormente i prezzi del cibo”, evidenzia Bruxelles.

“L’inflazione ha alzato la testa negli ultimi mesi del 2021”, rispetto alle precedenti stime “ci si attende che i prezzi dell’energia restino alti per un lungo periodo e questo creera’ problemi su alcune categorie di beni e servizi”. Lo sottolinea il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni presentando le stime economiche invernali. “L’incertezza resta a livelli preoccupanti”, spiega il commissario parlando comunque di “rischi bilanciati per l’economia”. “I fondamentali restano solidi, ci aspettiamo che l’economia Ue riprendera’ slancio”, aggiunge.

La Commissione Europea ritocca al ribasso la stima della crescita dell’area euro per quest’anno, rialzandola però per l’anno venturo. Nelle previsioni economiche d’inverno, diffuse oggi a Bruxelles, la Dg Ecfin prevede un incremento del Pil dell’Eurozona del 4% nel 2022, rispetto al +4,3% dello scorso autunno, alzando però al +2,7%, dal 2,4%, il dato atteso per il 2023. Nelle previsioni d’autunno, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni aveva avvertito che i rischi per le prospettive dell’economia erano “orientati al ribasso”, a causa dell’incertezza dovuta alla pandemia di Covid-19. Molto più sensibile il ritocco subito dalla stima dell’inflazione nell’area euro, che balza al 3,5% nel 2022, dal +2,2% atteso in novembre; i prezzi al consumo sono stimati in aumento dell’1,7% nel 2023, sotto quindi l’obiettivo Bce, rispetto alla previsione precedente, +1,4%.

La previsione di inflazione nell’area euro e’ stata notevolmente rivista al rialzo rispetto alle previsioni d’autunno: il tasso nell’area dell’euro dovrebbe raggiungere il picco del 4,8 per cento nel primo trimestre del 2022 e rimanere al di sopra del 3 per cento fino al terzo trimestre dell’anno. Questo e’ quanto si legge nelle previsioni economiche d’inverno della Commissione europea pubblicate oggi. Per l’esecutivo europeo, questo riflette gli effetti dei prezzi elevati dell’energia, ma anche l’allargamento delle pressioni inflazionistiche su altre categorie di beni dall’autunno. Dopo aver raggiunto un tasso record del 4,6 per cento nel quarto trimestre dello scorso anno, l’inflazione nell’area dell’euro dovrebbe raggiungere il picco del 4,8 per cento nel primo trimestre del 2022 e rimanere al di sopra del 3 per cento fino al terzo trimestre dell’anno. Con l’attenuarsi delle pressioni dovute ai vincoli di fornitura e ai prezzi elevati dell’energia, l’inflazione dovrebbe scendere al 2,1 per cento nell’ultimo trimestre dell’anno, prima di scendere al di sotto dell’obiettivo del 2 per cento fissato dalla Banca centrale europea per tutto il 2023. Nel complesso, si prevede l’inflazione nell’area dell’euro aumentare dal 2,6 per cento nel 2021 (2,9 per cento nell’Ue) al 3,5 per cento (3,9 per cento nell’Ue) nel 2022, prima di scendere all’1,7 per cento (1,9 per cento nell’Ue) nel 2023. La Commissione ha sottolineato che i rischi per le prospettive di crescita e inflazione sono notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche nell’Europa orientale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube