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Lavoro in italia: privilegio o pena

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alle ore: 09:59

Il LAVORO รจ un diritto. NON un privilegio o una pena da scontare.

Quando qualcuno, soprattutto tra i sindacalisti, mi dice “sei fortunata ad avere un lavoro”, io dico che il lavoro NON รจ , e non dovrebbe essere, ย una questione di fortuna. E se in Italia ci sono milioni di disoccupati รจ una VERGOGNA che ricade solo ed esclusivamente sugli amministratori, sui pubblici decisori e soprattutto sui SINDACATI che lo hanno permesso, svendendo diritti.

Stasera a Otto e Mezzo su La7 si parla proprio di questo.ย  E puntuale arriva la frase che โ€œpiuttosto che perdere posti di lavoro bisogna accettare dei compromessiโ€. Che naturalmente saranno a carico degli operai, mai dei management. โ€œIl compromesso รจ lโ€™arte della politica- insiste la conduttrice-ย  Bisogna che ci sia disponibilitร  da entrambe le partiโ€. Peccato che la parte che li subisce sia sempre la stessa.

Da questo tipo di conversazione si capisce quanto sia obsoleto, anacronistico e drammatico questo pensiero.

Da quando si รจ โ€œcompromesso tuttoโ€ e il tasso di sindacalizzazione italiano รจ il piรน alto dโ€™Europa si capisce dove sta la responsabilitร  del fallimento.

Questa cultura non รจ piรน adatta a gestire il lavoro attuale.

โ€œSe non si fa il compromesso, che รจ sempre meglio del mancato accordo, ย lโ€™azienda lo fa da sรฉโ€

Ecco lโ€™altra frase cult. Ma come mai queste โ€œaziende fanno da sรฉโ€? Non dovrebbe essere compito del sindacato vigilare affinchรจ queste โ€œaziendeโ€ non facciano da sรฉ? Non dovrebbe essere compito del sindacato vigilare affinchรจ il management aziendale lavori PER lโ€™azienda e non solo per se stessi?

Perchรฉ un precario o un lavoratore dipendente dovrebbero ย iscriversi ad un sindacato oggi? Per ringraziarli dello splendido lavoro fatto con i co.co.co, co.co.pro, voucher e compagnia bella? Perchรฉ un dipendente che dopo 40 anni di lavoro deve indebitarsi per altri ventโ€™anni per andare in pensione, dovrebbe aderire ad un sindacato?

I sindacati hanno tradito in modo grave il loro mandato. Hanno tradito il primo articolo della Costituzione: โ€œlโ€™Italia รจ una repubblica fondata sul lavoroโ€.

Bisogna uscire dallo schema โ€œtagliamo i salari cosรฌ lโ€™azienda riparteโ€. No. I sindacati dovrebbero chiedere conto ai manager delle responsabilitร  per cui vengono pagati. I compromessi a ribasso sono una moderna forma di schiavitรน a cui si costringe la fascia piรน debole. Come sempre รจ avvenuto nella storia quando la ragione si รจ addormentata.

In Italia non esiste un vero e proprio concetto di lavoro. In Italia esiste โ€œil postoโ€. Definizione generica che consente di bypassare il criterio del merito. Il โ€œpostoโ€ รจ figlio del bisogno. E se hai โ€œbisognoโ€ devi essere disposto al compromesso. Non conta cosa sai fare, non conta quanto sei intelligente, non conta avere idee. Se vuoi un posto devi accettare un compromesso, sulla retribuzione, sulla contribuzione, sullโ€™orario, ecc. Se entri in unโ€™azienda come operaio muori operaio. Solo se entri come dirigente puoi ambire a fare carriera. Carriera! ย altra parola magica e introvabile come il quadrifoglio. Non cโ€™รจ lavoro pretendi pure la carriera? Cosรฌ ci ritroviamo una societร  che รจ rimasta culturalmenteย  al medioevo con la dicotomia padrone-sottoposto dove ancora oggi e soprattutto nelle aziende di Stato (dove tra lโ€™altro dovrebbe esserci lโ€™esempio positivo) esiste il โ€œcaporalatoโ€, che si esprime in molte forme e non solo sui campi di pomodori.

La rivoluzione culturale dovrebbe partire proprio da qui: dal concetto di DIRITTO del lavoro e al lavoro. Un concetto che non puรฒ prescindere dal merito e dalle competenze e dalle capacitร . Ma noi schiavi del โ€œpostoโ€ e dei sindacati compromessi non possiamo neanche reclamarlo questo diritto perchรฉ non siamo in grado di valutare meriti, competenze o capacitร . Siamo cresciuti in un humus fatto di reti di conoscenze, appartenenze a gigli , cerchi, quadrati e tavole rotonde magiche, quando mai siamo stati scelti o abbiamo scelto qualcosa in base a valutazioni oggettive? E in questa cultura ormai anacronistica e autodistruttiva chi vuole progredire deve espatriare, dove non ci sono reti, parenti, conoscenti e famiglie che ti trovano il โ€œpostoโ€ per il quale sarai schiavo a vita e dovrai pure ringraziare.

Questo รจ il Paese che i sindacati hanno contribuito a edificare in 30 anni di compromessi. Smantellando la cultura, il progresso, la giustizia, lโ€™etica, la morale.

Il paese dove per fare il Ministro dellโ€™Istruzione basta avere il diploma di terza media e una tessera sindacale, per fare il direttore delle Poste un diploma qualsiasi e una tessera sindacale, per fare il presidente di un qualsiasi ente o il sindaco o il manage, ย zero tituli e una tessera sindacale, che essendo pratica di compromessi si adatta a tutte le porte.

Il lavoro in un Paese civile รจ un diritto, per tutti, โ€œsecondo le proprie capacitร , attitudini o talentiโ€ recita la Costituzione, ma oggiย  lo abbiamo istituzionalizzato come un privilegio per pochi o una condanna per molti. Perchรฉ quando uno Stato produce leggi che lo trasformano per qualcuno in una forma moderna di schiavitรน, ย sottopagato e sottotutelato, e per altri in un oggetto da tassare oltre ogni ragionevole limite, ย si capisce quale sia il concetto che quello Stato ha del Lavoro.

Mira Carpineta

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