Le mogli rock raccontate da Francesca Cavalli

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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Una donna vale molto di più del cognome che porta. È un universo tutto da scoprire fatto di idee, pensieri, azioni concrete, impegno, coraggio e determinazione. Ce lo insegna la speaker radiofonica Francesca Cavalli, nota come “La Fra” col suo primo libro intitolato “Ho sposato una rockstar” edito da Mursia e appartenente alla collana “Leggi Rtl 102.5”.

Quello de La Fra è un libro che si legge tutto d’un fiato e che appassionerà gli estimatori del rock e non solo. La maggior parte dei lettori si affezioneranno alle dieci mogli di note rockstar grazie ad esso. Le storie che ha raccolto La Fra parlano di vita vera, eccessi, difficoltà, vulnerabilità, dipendenze. La Cavalli mette in risalto il carattere e la determinazione di dieci mogli rock che si sono rivelate donne coraggiose e resilienti. Sono riuscite a rinascere più forti di prima. Il tutto è raccontato con uno stile di scrittura discorsivo come se la nostra speaker radiofonica fosse in radio a raccontarci queste storie interessanti e fonte di riflessioni su quella che è la vera vita al di là dei riflettori e della celebrità

“Ho sposato una rock star” è libro che parla di donne rock, scritto da una donna il cui merito è quello di entrare facilmente in empatia con le esperienze di vita narrate. E Francesca Cavalli lo fa con sensibilità e al tempo stesso con quell’ironia e quel brio che la contraddistinguono nel suo lavoro quotidiano di speaker di Radiofreccia.

In questa intervista Francesca Cavalli ci racconta della sua entusiasmante esperienza letteraria edita da Mursia.

 

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro sulle mogli di note rockstar?

Volevo raccontare di donne con una grande forza e non potevo non farlo se non attingendo a quello che è il mio mondo e la mia anima, il Rock. Questo libro è il frutto di una lunga e appassionata ricerca che mi ha permesso di entrare nelle vite di queste dieci donne, mogli di rockstar planetarie, che hanno saputo combattere le dipendenze e i drammi dei loro mariti.
Queste donne valgono molto più del cognome che portano, hanno una storia personale che doveva essere raccontata. Ho proposto l’idea a settembre alla direzione della radio per la quale lavoro, Radiofreccia. Il progetto è stato subito accolto con tanto interesse ed entusiasmo anche dalla casa editrice Mursia che mi ha concesso questa grande possibilità.

Il tuo libro mette in evidenza la forza e la resilienza delle donne. Secondo te come deve essere una “donna forte”?

Una donna forte deve avere un “pugno di ferro” per affrontare le difficoltà. Deve essere capace di risollevarsi dopo una sconfitta e credere in se stessa. Ce lo insegnano le donne protagoniste del mio libro. Molte di esse di sono ritrovate a fare i conti con una realtà avversa, a subire violenze e tradimenti. Ma nonostante tutto sono riuscite a riemergere e realizzarsi sia professionalmente che umanamente.

Quanto il tuo lavoro da speaker radiofonica ti ha aiutata in questo lavoro di ricerca?

Moltissimo perché il rock è la colonna sonora delle mie giornate e mi ha ispirato tanto nella stesura di questo libro che appassionerà tutti i grandi estimatori di questo genere musicale e non solo. La particolarità di questo libro è che parla di donne ed è scritto da una donna. Per questo aspetto è molto apprezzato. Ci sono tanti libri che parlano di donne. Ma il punto di vista femminile su di esse è di fondamentale importanza. Noi donne abbiamo più sensibilità ed empatia nei confronti di tematiche come la depressione, la violenza domestica e l’uso e abuso di droghe.

Qual è stata la principale difficoltà nel tuo lavoro di ricerca?

Reperire notizie e informazioni utili su quelle mogli che non hanno un account social e di cui si conosce davvero poco perché non sono prese di mira dalla stampa e dai paparazzi. Sono quelle che vivono lontano dai riflettori ma che fanno tanto nella loro quotidianità e per il bene degli altri.

C’è una moglie rock alla quale sei particolarmente affezionata rispetto alle altre e perché?

Non ne ho una in articolare. A mio parere meritano tutte di essere raccontate e conosciute per quello che sono, le loro capacità, potenzialità e doti personali. Valgono più di quanto si creda. Il mio lavoro di ricerca mi ha premesso in particolare di andare oltre i pregiudizi e i gossip che si erano diffusi e creati attorno a Pamela Anderson, ex moglie del batterista Tommy Lee.

Com’è stato rivestire i panni di scrittrice?

È stata una bellissima esperienza. Mi sono subito messa in gioco e ciò mi ha entusiasmata tanto. Ho sempre scritto sia per lavoro che nella quotidianità. Ho avuto sempre l’abitudine di annotare i miei pensieri e le mie riflessioni. Scrivere è sempre stata una forma espressiva che ho sempre apprezzato.

Un messaggio che vorresti trasmettere alle donne attraverso il tuo libro.

Vorrei che le donne che vivono una vita apparentemente normale ma che sono vittime di violenze fisiche o psicologiche, le donne che devono essere da supporto ai loro compagni e mariti che soffrono di depressione o hanno dipendenze, attraverso le storie di “Ho sposato una rockstar”, trovino il coraggio per reagire, non soccombere e cambiare la loro situazione.

Tra i progetti futuri c’è in cantiere un nuovo libro?

Non vi nego che ci sono delle idee in cantiere e che aspettano solo di essere concretizzate.

Mariangela Cutrone

 

 

 

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