Le Pen: “Il rinvio dell’embargo sul petrolio russo è una manipolazione del voto”

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A otto giorni dal ballottaggio che deciderà chi sarà il prossimo presidente della Repubblica francese, i due sfidanti al ballottaggio rilasciano interviste nelle stesse ore con nuovi scambi di accuse.

© Thibaut Durand / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP
– Marine Le Pen ed Emmanuel Macron nei manifesti elettorali francesi

AGI – Marine Le Pen attacca le possibili decisioni dell’Ue sull’embargo al petrolio. Commentando una notizia del New York Times, secondo cui i negoziati sullo stop del petrolio russo inizieranno dopo il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi in modo da non penalizzare Emmanuel Macron,

Le Pen ha affidato a un tweet la sua secca risposta: “Che manipolazione contro i francesi! Che cinismo nei confronti del popolo ucraino!”.

Giovedì il giornale americano aveva pubblicato un articolo che, sulla base di fonti diplomatiche, spiegava che “i negoziati europei sull’embargo al petrolio russo inizieranno dopo il secondo turno delle elezioni francesi“.

Questo, diceva il quotidiano, “per assicurarsi che l’impatto di questa misura sull’aumento dei prezzi a la pompa non favorisca la candidata populista Marine Le Pen e rovini le chance di Macron di essere rieletto”.

La candidata di Rassemblent National è in questi giorni partita all’attacco del presidente e rivale Macron, dato dai sondaggi vittorioso al 56% al ballottaggio. “Non leverò alcun diritto ai francesi se sarò eletta” ha rassicurato oggi in visita a Pertuis, nella Vaucluse, riferendosi soprattutto alla legge ‘Marriage pour tous’ per gli omossessuali. “Posso vincere queste elezioni” ha anche aggiunto.

Oltre alle paure degli Lgbt, le paure degli europeisti che Marine ha voluto depistare nella sua ultima conferenza stampa alla fine del primo turno: “Non intendiamo lasciare l’Unione europea”, tornando indietro anche sulla temuta ‘Frexit’ che, ha assicurato, non ci sarà.

Sul tavolo però, ha ribadito restano alcune questioni che rientrano in un suo piano di ‘nazionalizzazione’, come la revisione della contribuzione all’Ue e di alcuni Trattati, come quello Schengen, che assicurino alla Francia una politica migratoria più controllata. Certo, resta il sogno di trasformare l’Ue in un'”alleanza europea di nazioni”, e nulla esclude che Le Pen, una volta eletta, vada in questa direzione.

L’attesa per il ballottaggio

Mancano meno di dieci giorni al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi ed è sempre più intenso il botta e risposta a distanza tra i due candidati, con il confronto televisivo in programma il prossimo 20 aprile.

Gli ultimi attacchi del capo dell’Eliseo alla leader del Rassemblement National hanno preso di mira la volontà della sua avversaria di interdire il velo negli spazi pubblici e di fermare la costruzione di nuovi parchi eolici in mare e sulla terraferma, progetto da lui definito “un’aberrazione” perché “significa abbandonare del tutto l’uso delle energie rinnovabili e saremmo l’unico paese a farlo”.

Il presidente uscente ha insistito in questi ultimi giorni su ambiente ed ecologia, affermando anche di voler “arricchire” il programma con “le proposte di altri candidati”, nel tentativo di convincere la sinistra di Yannick Jadot e Jean-Luc Melenchon a sostenerlo al ballottaggio di domenica 24 aprile.

Allo stesso scopo la candidata dell’estrema destra ha parlato molto di riforma delle istituzioni. E in questo senso si e’ rivolta direttamente agli elettori del leader della France Insoumise, sottolineando la vicinanza con loro su alcuni punti come l’introduzione del referendum di iniziativa cittadina, del mandato settennale non rinnovabile per il presidente della Repubblica e l’instaurazione del sistema proporzionale per l’elezione delle assemblee nazionali.

Ma il dibattito a distanza tra i candidati è diventato ben presto anche muro contro muro. Già dal discorso fatto dopo la pubblicazione dei risultati del primo turno, Macron ha chiamato i francesi a “sbarrare la strada” all’estrema destra, sottolineando nelle apparizioni degli scorsi giorni “la pericolosita'” del progetto della sua avversaria.

La posizione di Macron

Il leader della Republique en Marche ha parlato di “deriva autoritaria” in riferimento alla decisione di Le Pen di non concedere l’accredito stampa al media Quotidien per alcuni eventi della sua campagna elettorale, ha accusato la sua sfidante “di voler uscire dall’Europa, pur non avendo il coraggio di dirlo” e di “prendere i francesi per imbecilli”, perché “sopprimere l’imposta sul valore aggiunto per prodotti i quali hanno già la Tva al 5,5 per cento vuol dire abbassarne il prezzo di pochi centesimi”.

La risposta di Le Pen

La candidata dell’estrema destra ha risposto con la stessa carta, invitando a sua volta i cittadini “a fare ostruzionismo” contro il presidente uscente e contro “il crollo del potere d’acquisto, il martellamento fiscale, la pensione a 64 o 65 anni, un’immigrazione che mette in pericolo l’equilibrio dei nostri governi sociali e la casta che ci governa con arroganza”.

 

Le Pen è inoltre tornata con forza sulla retorica del “popolo contro l’oligarchia” per definire lo scontro tra lei e Macron. Se i due si sono attaccati senza sosta con lo scopo di raccogliere quanti più voti possibili prima del 24 aprile, nelle strade c’è però chi sta portando avanti una campagna contro i risultati delle elezioni e la riedizione del duello del 2017 al ballottaggio. Si tratta degli studenti universitari della Sorbona, che nel corso della settimana hanno occupato gli spazi dell’ateneo per denunciare “l’impasse del secondo turno” al grido di “Né Macron, né Le Pen”.

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