Lecce, è il giorno di Lapadula

Tanta rabbia e voglia di riscatto, “vi mostrerò il vero Lapadula”

Sport & Motori

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di Giuseppe Nuzzo

LECCE – Presentazione allo Stadio Via del Mare stamattina per Gianluca Lapadula. L’attaccante, 29 anni, nato a Torino, padre pugliese e madre peruviana, arriva nel Salento con la formula del prestito con diritto di riscatto dal Genoa, dove ha disputato gli ultimi due campionati di serie A.

Dotato di buona tecnica, Lapadula si presenta con 63 presenze e 15 gol in serie A. Ha disputato la stagione 2016/17 con la maglia del Milan, che lo aveva acquistato dopo lo straordinario campionato disputato in serie B con il Pescara: 27 gol in 40 partite per lui e titolo di capocannoniere della serie cadetta.

Con i rossoneri ha vinto la Supercoppa Italiana nel 2016. Nel suo palmarés c’è anche una Coppa di Slovenia vinta con la maglia del Gorica nel 2014 e due convocazioni nella Nazionale di Ventura.

Nell’ultima stagione ha avuto poco spazio. Solo 9 presenze e 2 gol con la maglia del Grifone. Ora arriva a Lecce con tanta voglia di riscatto. Già oggi pomeriggio raggiungerà i nuovi compagni per il suo primo allenamento in giallorosso.

Queste le sue prime dichiarazioni.

 La scelta di venire a Lecce. Sia a me che al mio agente è subito piaciuta molto la possibilità di venire qui a Lecce. È un ambiente con un grande entusiasmo, una regione, la Puglia, che conosco molto bene, un terra bellissima che frequento da quando ero piccolo per via di legami di parentela.

Tantissima gente – tra cui il mio amico Checco Palmieri – mi ha parlato benissimo di Lecce, come piazza, come città, come tenore di vita, in tutto. L’obiettivo salvezza? Non mi spaventa, negli ultimi anni a Genova ho lottato per la salvezza e devo dire che mi è servito molto per crescere

Liverani. “Il mister l’ho conosciuto in aeroporto a Roma giorni fa. Me ne hanno parlato benissimo, un allenatore con un grande carisma e grandi idee di gioco”.

 Le difficoltà incontrate in serie A e la voglia di riscatto. Dopo la buona annata a Pescara ho avuto molti problemi fisici che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio nel Milan. Anche quello che hanno visto al Genoa è stato un Lapadula pieno di acciacchi fisici. Spero di poter essere il giocatore che ha chiuso bene la scorsa stagione, adesso mi sento fisicamente molto bene”.

Sicuramente avevo bisogno di arrivare in una piazza come Lecce. Vengo da due anni molti difficili per tanti motivi, anche questo ha inciso nella mia scelta. Sapevo che qui avrei trovato tanto calore, tanto entusiamo dopo due promozioni consecutive. Ringrazio molto la gente di Lecce che mi ha accolto con grande affetto. Sono qui da due giorni e non ho ancora pagato un caffè!”.

L’allenatore più importante. Ci sono stati più allenatori che hanno inciso nella mia carriera. Uno dei più importanti è stato sicuramente Mario Petrone, con cui ho disputato diversi campionati di lega pro. Ricordo anche Vivarini, che mi ha allenato ad Ascoli. Entrambi mi hanno lascito qualcosa di importante a livello di identità in campo”.

I nuovi compagni. “Ho giocato insieme a Gabriel e Rossettini (i nuovi acquisti presentati ieri, ndr). Ho giocato anche insieme a Tabanelli, ma conosco da avversari anche La Mantia, Vigorito e l’ex Cosenza”.

Il ruolo in campo. “Posso fare sia la prima che la seconda punta. Per me cambia poco. Mi trovo bene in qualsiasi ruolo in avanti ed il 4-3-1-2, è il modulo più adatto alle mie caratteristiche”.

Le potenzialità dell’attacco giallorosso. “Conosco molto bene Falco e La Mantia, due giocatori che a me piacciono molto. Due bei attaccanti, lo hanno dimostrato l’anno scorso. Come dicevo prima, l’apporto che posso dare viene dalla grandissima motivazione che ho di tornare ai miei livelli. Yilmaz? La società farà le scelte giuste, i grandi giocatori sono sempre benvenuti”.

Obiettivo personale.Per me è fondamentale quest’anno andare in campo ed essere Lapadula, ogni domenica; è l’unico obiettivo che ho in testa. Non ho promesse da fare ai tifosi del Lecce. Ho fatto una promessa a me stesso: stare fisicamente bene come in questo momento e tornare ad essere il vero Lapadula”.

I rapporti con il Genoa. Il Genoa a gennaio praticamente mi ha messo in ritiro estivo, il campo non lo vedevo nemmeno in cartolina. Però sono scelte societarie che ho rispettato, non ho mai detto nulla. Certo, sono rimasto molto dispiaciuto per come mi hanno trattato, ma questo non è un problema in questo momento. Adesso inizio un cammino molto importante con il Lecce, che ho voluto fortemente. Ho solo in testa di iniziare ad allenarmi e dare il meglio di me per arrivare pronto per il campionato”.

Il numero di maglia. “Non sono interessato ai numeri. In passato ho vestito maglie e numeri pesanti, ma credo che quest’anno sia giusto lasciare la precedenza a chi ha vinto il campionato l’anno scorso con questa maglia ed ha fatto sognare la città ed i tifosi”.

La Nazionale.In questi due anni io ho perso molto di quello che mi ero guadagnato, e non parlo solo di Milan o Pescara, ma parlo di tanta gavetta in serie C. Ho conosciuto un calcio che non conoscevo, che ha lasciato in me delusione e, allo stesso tempo, una rabbia che spero di poter fare esplodere sul campo. E’ normale che per un giocatore la nazionale è il raggiungimento di un sogno, ma tutto questo può accadere solo tramite il Lecce. Ho scommesso tantissimo in questa società, passa tutto da qui”.

Il Direttore Sportivo del Lecce Mauro Meluso, presente in sala stampa, ha commentato così l’arrivo di Lapadula: “Il comun denominatore dei nuovi acquisti è la motivazione – ha detto Meluso – Lapadula è un giocatore che abbiamo seguito e voluto fortemente. E’ molto motivato a tornare ai suoi livelli dopo le ultime stagioni non esaltanti. Lo conosco bene per aver lavorato con lui a Frosinone qualche anno fa. È un grande professionista con straordinarie doti sia tecniche che umane, di grande carattere, che si esalta nelle difficoltà. Speriamo possa trovare qui a Lecce l’ambiente giusto per potersi esprimere al meglio delle sue capacità

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