Lettera aperta ai giovani, sull’idea di isolare gli anziani

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Mio caro ragazzo/a

Mio caro ragazzo/a, c’è un film all’interno della serie “I nuovi mostri”, intitolato “Come una Regina”, che ti consiglio di vedere. Franchino, spinto dalla moglie, si libera della propria madre in vista del periodo estivo, ricoverandola in una Casa per anziani. E’ per il suo bene. In vacanza con loro non può andare, si sentirebbe a disagio tra i giovani, e, poi, è anziana e fragile, ma: “Trattatela come una regina”, grida Franchino alla suora che porta dentro la donna “anziana e fragile”.

Mio caro ragazzo/a, ma certo che i vecchi sono fragili, hanno vissuto a lungo e ogni giorno è stato un giorno di lotta, ogni giorno ha avuto la sua croce e tu in tutto questo vi hai messo del tuo. Vi hanno messo del loro tedeschi e partigiani, la guerra in generale e le privazioni.

Non ero fragile, quando per anni ti ho accompagnato a scuola mano nella mano; quando salivo con te sulle giostre per aiutarti a stare sul cavallo colorato; quando ti ho insegnato a nuotare o a stare sugli sci. Allora non ero fragile, ma mentre crescevi un po’ della mia forza la guadagnavi tu. A quel tempo non ero fragile, quando sul presepio volevi cadesse tanta neve e l’albero di natale fosse il più sfavillante possibile. Poi, poco per volta, della neve non ti ha importato più nulla e anche l’albero ed il presepe furono solo sfiorati dai tuoi sguardi. Crescevi, studiavi e mi contestavi; e anche lì un po’ della mia prestanza andò a te.

Quando, infine, t’incoccai a guisa di freccia, nel mio arco, per lanciarti nella vita, in quel momento ti affrancasti da me e da emancipato camminasti da solo. Da solo? Questo l’hai creduto tu, sbagliando, perché un padre è tale per sempre. Ricordati ragazzo/a che un padre “campa” 100 figli ma 100 figli non “campano” un padre (proverbio siciliano dove “campare” significa accudire”).

Adesso, che sono anziano e fragile, per il mio bene vuoi chiudermi in casa?

Devo stare ai margini della società in quanto non più produttivo e a rischio Covid?

Qualche ora d’aria e poi dentro?

“I vecchi stiano da parte, non si mettano in mezzo, rischiano solo di portare la peste del 2020, questa è una guerra per giovani. Intendiamoci però, solo e unicamente nel loro interesse e per il loro bene”.

Facciamo una cosa, lasciate che al nostro bene si provveda da soli, siamo anziani ma grazie a Dio non rincoglioniti. Abbiamo visto più cose di voi e pertanto sappiamo difenderci e discriminare l’incoscienza dalla prudenza.

Passata la buriana, però, non rompete più, i figli ve li accudite voi giovani, i soldi della pensione ce li godiamo noi vecchi e se ci punge vaghezza si va a teatro, senza dover più pensare “ma chi tiene i bimbi?”.

Naturalmente, questo sì, per il nostro bene.

Giuseppe Rinaldi

redazione@corrierepl.it

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