Lettera di Conte e 8 leader Ue per chiedere i coronabond

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e altri 8 leader europei, tra i quali il presidente francese Emmanuel Macron, hanno firmato una lettera congiunta per chiedere la creazione dei ‘Coronabond’ per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia.

La lettera e’ firmata da Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo e Italia. Secondo fonti Ue, la presidente della Bce Christine Lagarde ha spinto ieri i ministri a considerare la creazione di Coronabond sotto forma di una tantum, non a tempo indeterminato ma legati soltanto a questa emergenza. Intanto Bankitalia benedice il ‘Cura Italia’: e’ adeguato ‘alla fase attuale di sviluppo dell’epidemia’. Per la Corte dei Conti pero’ sale il rischio di un peggioramento delle prospettive di crescita, l’effetto dipendera’ anche dall’elasticita’ del bilancio

 Giuseppe Conte, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez, assieme ai premier di Portogallo, Belgio, Irlanda, Grecia, Lussemburgo e Slovenia, hanno firmato una lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel per chiedere alla Ue di “lavorare su uno strumento comune di debito, emesso da una istituzione europea, per raccogliere fondi sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli Stati membri, assicurando un finanziamento stabile di lungo termine per contrastare i danni provocati dalla pandemia”. Un’apertura arriva dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, riferisce Reuters, che avrebbe chiesto ai ministri delle finanze dell’Eurozona di prendere in considerazione l’emissione una tantum di Coronabond. La proposta pero’ si scontra con il muro dei nordici, Olanda e Germania in testa, che continuano a ribadire la loro contrarieta’ a uno strumento di mutualizzazione del debito. I 19 invece, ha ribadito di nuovo oggi il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, hanno espresso “ampio ostegno” alla possibilita’ che il Mes utilizzi linee di credito precauzionali, del valore di circa il 2% del Pil di ciascun paese, agli stati membri che chiederanno il tale cuscinetto di sicurezza. 

La linea di credito del Mes consentirebbe ai governi di continuare a finanziarsi sui mercati a tassi bassi e aprirebbe la strada all’acquisto illimitato di obbligazioni della Bce nell’ambito del programma Outright Monetary Transactions (Omt), se necessario. Ma lo stesso Centeno aggiunge che oltre al possibile ricorso a una linea di credito del Mes, “l’Eurogruppo continuera’ a lavorare su soluzioni appropriate per affrontare la crisi che stiamo fronteggiando e preparare la ripresa economica, incluso attraverso il Mes e la Bei”. Nella lettera dei 9 a Michel, i leader aggiungono che l’Unione europea deve lavorare insieme per preparasi al ‘day after’ del coronavirus ed esplorare tutti gli strumenti per fronteggiare la crisi economica “in spirito di solidarieta’”: serve un finanziamento specifico per sostenere le spese legate all’emergenza almeno per il 2020 e il 2021 oltre alle misure gia’ annunciate dalla Commissione.

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