L’Europa rende omaggio alle vittime dell’ex campo di concentramento di Fossoli 

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Cerimonia con il presidente dell’Eurocamera, David Sassoli, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen deporranno una corona di fiori.

© Fondazione Fossoli –

Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che deporranno una corona di fiori in occasione della commemorazione del 77esimo anniversario dell’eccidio di Cibeno,  all’ex campo di concentramento di Fossoli, a circa sei chilometri da Carpi, nel Modenese.

 “Mi verrebbe da dire ‘Bentornata a casa Europa” – commenta all’AGI il sindaco di Carpi Alberto Bellelli – perché penso che lo spirito comunitario, l’idea di popoli che si uniscono senza una guerra nasce nei campi di concentramento, anche nei luoghi e negli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Lo trovo da questo punto di vista un messaggio straordinario: va sottolineata l’occasione di commemorare 67 martiri di una furia che in passato ho definito di ‘eugenetica politica’ perchè vennero scelte persone antifasciste che erano un pezzo dell’anima e della speranza, peraltro provenienti da percorsi totalmente diversi, dalla  Resistenza Bianca alla Resistenza comunista; in quelle eterogeneità  era il vagito e la speranza di un Paese libero, degli ideali di pace e di democrazia”.

Alla cerimonia parteciperanno anche Romano Prodi, Pierluigi Castagnetti, Presidente Fondazione Fossoli , Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna e Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione. Per i riti religiosi, saranno presenti -il vescovo di Carpi mons. Erio Castellucci e il rabbino capo di Modena e Reggio Emilia Beniamino Goldstein.

Fossoli entra nella storia come campo nazionale della deportazione razziale e politica dall’Italia: dal 1944 è campo di transito utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti. I circa 5.000 internati politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come destinazioni i campi di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dachau, Buchenwald, Flossenburg e Ravensbrück. Dodici i convogli che si formarono con gli internati di Fossoli, sul primo diretto ad  Auschwitz, il 22 febbraio, viaggiava anche Primo Levi che rievocò la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di “Se questo e un uomo” e nella poesia “Tramonto a Fossoli”.

“L’alba, scrisse Levi diretto ad Auschwitz,  ci colse come un tradimento – ricorda il sindaco –  Fossoli rappresenta anche un unicum, un orribile primato, l’unica vicenda nella quale vi sia una sezione di prigionieri che sono presi direttamente dal campo di concentramento: le vittime erano già tutte in questo campo e qui vennero ‘selezionate'”. Vicenda, sottolinea il primo cittadino, che compariva anche in alcuni fogli chiusi nel famoso ‘Armadio della Memoria’, nel sottoscala del ministero, con le ante rivolte verso il muro.

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©  Fondazione Fossoli

“Il campo di concentramento di Fossoli – spiega Bellelli all’AGI – è anche un formidabile lascito nelle politiche della memoria,  e dura negli anni. Nel ’52 qui a Carpi ci fu la prima mostra in assoluto sui campi di concentramento,  in un momento in cui nessuno conosceva realmente la realtà dei lager. Una grande manifestazione che nasceva dalla sensilbiità di una città che è Medaglia d’Argento al Valor Militare e Medaglia d’Oro al Valor Civile per quello che fecero le persone nel campo di concentramento di Fossoli”.

Il 2017 segnò la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, data storica in cui fu deciso per la prima volta di tenere la cerimonia fuori da Roma.

“Ora la ‘grammatica della memoria ‘ ci riporta all’idea fondativa di Europa – conclude il sindaco, alla vigilia della visita delle massime cariche istituzionali europee- 
Il campo è tuttora in buona parte un cantiere grazie a un finanziamento arrivato a suo tempo dal ministero di 4 mln di euro : è un sito di recupero storico che continua, con il recupero effettivo delle baracche. Un cantiere per me è sempre un segno di speranza. Il campo non è un luogo abbandonato, ma un luogo dove c’è un grandissimo lavoro di ricerca storica. In questo anni siamo riusciti a ricostruire praticamente tutta la lista di coloro che sono transitati per Fossoli seguendo il  loro percorso di deportazione.  Reputo sia questo il tesoro vero da punto di vista storico, le connessioni di Fossoli anticamera  dell’inferno con i lager del Nord Europa”. agi

Redazione Corriere Nazionale

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