L’ex presidente Anm Palamara posto sotto indagine per corruzione

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La Procura di Perugia ha aperto un un’indagine per corruzione contro il pm Luca Palamara. Al centro dell’inchiesta le manovre oscure per accaparrarsi la carica di successore del procuratore generale di Roma uscente Pignatone

In mattinata è stata divulgata la notizia che vede coinvolto il magistrato Luca Palamara, figura di primo piano nell’ambito del personale togato e a livello istituzionale, avendo ricoperto in passato la carica verticistica di presidente dell’Associazione nazionale magistrati, e fino allo scorso anno quella di consigliere del Consiglio superiore della magistratura, in un’inchiesta per il reato di corruzione. La Procura di Perugia, che ha la competenza sulle indagini relative ai magistrati capitolini,  ha ricevuto gli incartamenti dalla Procura di Roma attestanti delle ipotesi di reato che investono la figura del magistrato della Procura Palamara e il suo rapporto poco chiaro con Fabrizio Centofanti, ex responsabile delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone.

Al centro dell’inchiesta le manovre sotterranee architettate ai fini dell’aggiudicazione dell’ambita carica, attualmente vacante, di procuratore generale di Roma dopo il pensionamento di Luigi Pignatone. Pare che vi sia stato un vero ‘mercato delle toghe’ – secondo Repubblica -, in cui Palamara avrebbe agito in prima persona nel gioco delle nomine aperto al Csm, per assegnare ad alcune figure a lui prossime, sia la carica di procuratore generale, sia quella di vicepresidente del Csm, volendo privilegiare rispettivamente per le due cariche Marcello Viola e David Ermini, personaggi vicini al Partito Democratico.

La Procura di Perugia dopo mesi di indagini, ancora in corso, sospetta che il magistrato Luca Palamara sia incorso nel reato di corruzione a causa della sua sibillina amicizia con Fabrizio Centofanti, lobbista raggiunto da una misura penale detentiva in carcere nel 2018 per reati fiscali. Il fascicolo investigativo è affidato al pm Gemma Miliani e al nucleo Gico della Guardia di Finanza, i quali ravvisano i margini per procedere contro Palamara e Centofanti, poiché il loro rapporto dà adito a situazioni che si pongono “al di là dell’opportuno”. Si parlerebbe di pratiche corruttive, quali regalie e viaggi. La Procura, inoltre, sta indagando anche su altre persone di spicco invischiate in tale vicenda, per le quali deve ancora pronunciarsi.

L’ex presidente dell’Anm Palamara, appresa la notizia dell avviso di garanzia emesso nei suoi confronti, ha dichiarato: “Apprendo dagli organi di stampa di essere indagato per un reato grave ed infamante per la mia persona e per i ruoli da me ricoperti. Sto chiedendo alla Procura di Perugia di essere immediatamente interrogato – ha aggiunto il magistrato – perché voglio mettermi a disposizione per chiarire, nella sede competente, ogni questione che direttamente o indirettamente possa riguardare la mia persona”.

Anche la Prima Commissione del Csm ha aperto un’inchiesta in merito alla vicenda che vede protagonista il magistrato Luca Palamara. Il presidente della Commissione Alessio Lanzi, membro di Forza Italia, ha comunicato ufficialmente che la pratica in corso “si sospende in attesa dell’esito dell’indagine”.

Monica Montanaro

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