L’impegno di Fratoianni “per la giustizia sociale e ambientale”

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Il leader di Sinistra Italiana all’AGI: “Servono l’abolizione del Jobs act e una riforma che veda nel contratto a tempo indeterminato la principale via d’accesso al mondo del lavoro”-

di Giovanni Lamberti

© AGF
– Nicola Fratoianni

 

AGI – “Il nostro impegno sarà incentrato su giustizia sociale e giustizia ambientale, i due cardini del nostro programma. Giustizia sociale vuol dire prima di tutto intervenire ora e subito di fronte ad un aggravamento della condizione materiale di milioni di famiglie e di migliaia di imprese. Mentre la diseguaglianza avanza sempre più”.

Così Nicola Fratoianni all’AGI. “Serve l’abolizione del Jobs act e una riforma del lavoro che veda nel contratto a tempo indeterminato la principale via d’accesso al mondo del lavoro. E poi salario minimo, una legge che dica una cosa molto semplice: sotto i 10 euro l’ora è sfruttamento. Sulla giustizia ambientale serve una decisa virata verso le energie rinnovabili, una transizione energetica da troppo tempo evocata e mai realizzata e che porti ad abbandonare al più presto – così come stanno facendo Paesi come Germania e Portogallo – i combustibili fossili”, aggiunge.

Una legge sul clima entro i primi 100 giorni

Come dovrebbe partire il nuovo governo? “Occorrerà partire da una legge sul clima entro i primi 100 giorni di Governo. La siccità, i fenomeni atmosferici estremi, le alluvioni, le ondate di caldo che vediamo sempre piu’ ricorrenti e dannose ci dicono che abbiamo ormai superato ogni livello di allarme, e che non possiamo continuare cosi’: ne va del futuro del Pianeta, dei nostri figli e delle giovani generazioni”, spiega Fratoianni. “Occorre – afferma – dare uno strumento normativo di coerenza e continuità delle politiche rispetto ad obiettivi vincolanti e assicurare la coerenza legislativa a livello nazionale, regionale e locale”.

“E non è certo un caso che i più autorevoli istituti di ricerca abbiano riconosciuto il nostro programma come quello che più di altri vuole un’Italia più giusta e più verde”, dice il leader di SI.

L’obiettivo è la legge fine vita

E sul tema dei diritti, sottolinea l’obiettivo di portare avanti “una legge sul fine vita, per permettere a tutti di scegliere come terminare i suoi giorni senza dolore e con dignità”. Altri cavalli di battaglia: “La legalizzazione delle cannabis: un provvedimento che mette insieme libertà, buonsenso e lotta alla criminalità organizzata che verrebbe privata di enormi profitti. Una riforma della cittadinanza che parta da Ius Soli e Ius Scholae, per superare una insopportabile discriminazione che fa dei nostri vicini o dei compagni di banco dei nostri figli degli stranieri a casa loro. Pieni diritti per tutti e per tutte senza discriminazioni sessuali e o di genere”, dice Fratoianni.

Risoluzione pacifica del conflitto

E sul conflitto in Ucraina “la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina dovrà essere incentrata sulla risoluzione pacifica della criminale aggressione di Putin all’Ucraina. L’escalation militare porta solo altre sofferenze e altri morti. Quella che serve più di ogni altra cosa è un’escalation della diplomazia e della trattativa. Quell’iniziativa diplomatica che in questi 6 mesi troppo spesso è mancata o è stata troppo flebile. Occorre, più in generale, che l’Europa parli con una sola voce in modo da avere più forza negoziale e diplomatica”.

“Preserveremo la Costituzione”

Il Parlamento – osserva Fratoianni – dovrebbe essere impegnato innanzitutto a preservare la Costituzione, che è una delle ragione per cui abbiamo stretto l’alleanza tecnica per il Pd. Poi vogliamo la riforma del lavoro per il superamento del Jobs Act e della precarietà diffusa. E poi, serve una decisa riforma delle carceri, del sistema di accoglienza per migranti e richiedenti asilo, una rinnovata iniziativa politica e di investimenti a favore della scuola pubblica, gratuita dal nido all’università, e della ricerca”. “Investimenti ulteriori a favore della sanità pubblica che – conclude il leader di SI all’AGI – dopo anni di depauperamento deve essere portata ad un livello di eccellenza per tutte e tutti. Il Covid ce lo ha insegnato: o ci salviamo tutti insieme e non si salva nessuno”.

 

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