Marco Biagi, un autentico innovatore, vent’anni fa moriva, ucciso dalle Brigate Rosse

Politica

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di Antonino Giannone^

Marco Biagi, un autentico innovatore, un giuslavorista stimato in ambito europeo, capace di interpretare le trasformazioni del mondo del lavoro nella loro complessità, vent’anni fa moriva, ucciso dalle Brigate Rosse. Le sue intuizioni sul mercato del lavoro sembrano essere più attuali che mai.

Nel terzo millennio,  la società  è organizzata  secondo i principi dell’ economia circolare e non più d ell  ’ interclassimo sociale, che era vivo nella società all’epoca di un grande Ministro del Lavoro: Carlo Donat Cattin, artefice dello Statuto dei Lavoratori.

La modernità liquida, per dirla con le parole di Zygmunt Bauman, famoso sociologo polacco, è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza” 

Con la fine delle grandi narrazioni del secolo scorso abbiamo attraversato una fase che quelle certezze del passato in ogni ambito, dal welfare alla politica, le ha smontate e in qualche modo dissacrate mescolandole a pulsioni nichilistiche. Il risultato, che iniziamo a intravedere sull’onda lunga di quel periodo, è appunto un presente senza nome caratterizzato da diversi elementi: la crisi dello Stato di fronte alle spinte della globalizzazione, la crisi conseguente delle ideologie e dei partiti, la lontananza del singolo da una comunità che lo rassicuri. La sua comunità è diventata il consumo, la sua unità di misura l’individualismo antagonista ed edonista in cui nuotiamo senza una missione comune.

In questo scenario accentuato dalla pandemia Covid19 e dalla guerra in Ucraina, assistiamo purtroppo , al prevalere di politiche del lavoro ancora quasi vetero comuniste  negli organi istituzionali e dei partiti della sinistra italiana al governo da sempre, ma senza che abbiano mai rimesso queste politiche all’esame e in discussione  di fronte ai cittadini nelle elezioni!

Contro la cultura dello scarto sempre denunciata da Papa Francescoper una nuova visione della società liquida e dell’economia circolare sostenibile  e delle relazioni all’interno della comunità  servirebbe  riflettere su quanto Bauman scrisse : “La guerra moderna alle paure umane, sia essa rivolta contro i disastri di origine naturale o artificiale, sembra avere come esito la redistribuzione sociale delle paure, anziché la loro riduzione quantitativa”.

Mai come oggi per ripartire, davvero   abbiamo bisogno della filosofia, della sociologia, dell’etica  e delle virtù nei comportamenti sociali , cioè abbiamo bisogno di scienze umanistiche  e di Dottrina Sociale della Chiesa  che sappiano accompagna  r e  i  giovani di fronte all’enorme invasione nella nostra vita delle tecnologie e innovazioni nell’era digitale.

Mantenere la centralità della persona e   ricordare ai Millennials, che avranno sempre più la responsabilita del futuro della società,  l’appello Don Luigi Sturzo, che è ancora oggi attualissimo dopo 103 anni: “servire la politica e non servirsi della politica”,  unito alle indicazioni per le politiche del lavoro descritte da Marco Biagi, un Testimone da fare conoscere ai giovani Millennials.  

^Professore Leadership and Ethics. Corso di Laurea magistrale in Business Management

 

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