Matteo Nucci racconta l’eros nella Grecia antica

Arte, Cultura & Società

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Particolare de la copertina de ‘L’abisso di Eros. Seduzione’ (Ponte alle Grazie)

La seduzione come un atto violento e irresistibile. Ossia lo squarcio che Eros produce nell’anima di chi s’innamora. E’ l’immagine che domina il nuovo libro di Matteo Nucci ‘L’abisso di Eros. Seduzione’ (Ponte alle Grazie). Un viaggio fisico e ideale nella Grecia delle origini, tra filosofi, poeti e scrittori che hanno raccontato l’amore, con cui l’autore de ‘Le lacrime degli eroi’ torna al saggio dopo l’avventura allo Strega 2017 con il romanzo finalista ‘E’ giusto obbedire alla notte’. 

”Io credo che non cambi mai nulla. In amore le cose vanno sempre allo stesso modo – dice Nucci all’Adnkronos – Gli sguardi s’incontrano. La voce entra nelle orecchie. Brividi. Sangue alle tempie. Saffo lo ha spiegato magnificamente. È un atto di tale violenza che assomiglia alla morte”. Parole al limite della provocazione in questi tempi di #MeeToo. “Sono le parole di Saffo. Che credo non sarebbe stata affatto d’accordo con molte delle tesi dominanti in un’epoca in cui il puritanesimo protestante dilaga. Il modo in cui i greci, uomini e donne, raccontarono eros non ha niente di edulcorato. Si parla di morte perché è quello che tutti noi viviamo quando ci innamoriamo. Guardiamo il mondo con altri occhi. Tutto quello in cui credevamo prima è spazzato via. Siamo come morti rispetto al passato. Ma si muore per rinascere”.

Da giovedì scorso in libreria, ‘L’abisso di Eros. Seduzione’ sarà presentato martedì prossimo, alle 18, nella Galleria Alberto Sordi di Roma. Oltre a Nucci saranno presenti Loredana Lipperini ed Emanuele Trevi mentre l’attrice Valentina Carnelutti leggerà alcuni passi del libro.

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