Migranti, notte di sbarchi nel sud d’Italia. L’hotspot di Lampedusa al collasso

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Di euronews 

Gli ultimi sbarchi in Italia   –   Diritti d’autore  Nora Boerding/Sea-Watch via AP 

Sono sbarcati tutti i 438 migranti soccorsi al largo delle coste pugliesi dalla Sea Watch 3, che ha ottenuto l’ok allo sbarco dalle autorità marittime di Taranto, dopo giorni di attesa in mare con temperature che hanno raggiunto i 40 gradi.

Tra i migranti, oltre 100 minorenni non accompagnati e 35 donne, 4 delle quali in dolce attesa.

Notte di sbarchi anche a Lampedusa dove sono approdati, con 10 diversi barconi, complessivamente 580 migrati.

Tutti i migranti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola. Dove gli ospiti sono 1.727, a fronte dei 350 che potrebbe accogliere.

“Lampedusa sta scoppiando. Gli sbarchi di disperati che attraversano il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore si stanno moltiplicando e ciò, senza un intervento diretto e immediato del governo a più livelli, è destinato a continuare per tutta l’estate ed anche oltre. L’inerzia o ciò che l’assomiglia non è mai una politica saggia. E se da un lato bisogna garantire un’accoglienza ‘umana’ ai migranti, dall’altro serve interagire con maggiore risolutezza con le istituzioni europee e ‘agire’ con quelle dei Paesi di partenza. Adesso, subito. Perché domani sarà già troppo tardi. La Sicilia non può reggere da sola il peso gravoso dell’accoglienza”.

Così la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. Dal campo avverso, è Debora Serracchiani che invece si esprime sulla legge Bossi-Fini sull’immigrazione affermando che deve essere profondamente cambiata,  altrimenti continueremo ad essere un territorio su cui arrivano immigrati irregolari”.

Ha poi aggiunto: “Non c’è un’invasione ma se c’è un’invasione spinta da altri paesi vogliamo saperlo e vogliamo sapere se la Lega è disponibile a cambiare la Bossi-Fini in modo da rendere più sicura e regolare un’immigrazione che oggi cresce anche per la guerra in Ucraina. Non è un caso che nelle ultime settimane in tanti arrivino proprio da Tunisia e Egitto, dove manca il grano”.

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