TORREANO DI MARTIGNACCO (Ud) – “Sono passati
cent’anni, eppure io sono convinto che celebrare il Milite ignoto
sia molto moderno: la scelta di quel soldato umile e sconosciuto
riuscì a saldare l’unità del Paese, ad avvicinare il popolo alle
istituzioni. Ed è una grande lezione alla quale dovremmo guardare
anche oggi, nel momento difficile che stiamo vivendo a causa
della pandemia”.
? questa la riflessione che il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, ha sviluppato stasera a Torreano di
Martignacco, nel corso di una sentita cerimonia commemorativa
organizzata dall’Istituto nazionale per la Guardia d’onore del
Pantheon, presieduto da Ugo d’Atri, in quella Villa Italia dove
il re Vittorio Emanuele III soggiornò per due anni durante il
primo conflitto mondiale. Nell’occasione, alla presenza di
numerosi rappresentanti delle associazioni d’Arma, è stata
scoperta una targa commemorativa dedicata proprio all’ignoto
combattente.
Zanin ha sottolineato il profondo legame tra il Milite ignoto e
la nostra regione. La salma fu scelta da Maria Bergamas, di
Gradisca d’Isonzo, madre di un giovane irredentista che disertò
dall’esercito austriaco per andare a combattere per l’Italia,
trovando poi la morte sulle nostre montagne. “Prima della scelta
finale vennero raccolte 11 salme, 7 delle quali provenivano dalle
nostre terre – ha ricordato ancora il presidente – . Ora dieci di
quei soldati sconosciuti, assieme alla stessa Maria Bergamas,
riposano nel cimitero degli eroi alle spalle della basilica di
Aquileia”.
Ma ancora più importante è il significato degli avvenimenti di
cent’anni fa, e cioè la scelta simbolica “di un umile soldato e
non di un re o di un politico, per celebrare il sacrificio di
tanti nella Prima guerra mondiale. Fu una decisione visionaria –
ne è convinto Zanin – in quanto sancì l’unità del Paese e il
legame tra il popolo e le istituzioni di una patria che in quel
momento prese davvero forma. Lo testimonia la straordinaria e
spontanea preghiera di centinaia di migliaia di persone che
accorsero al passaggio del treno, nelle tante stazioni toccate
durante il lungo viaggio da Aquileia a Roma”.
“Una spinta etico-morale, un sacrificio per il bene comune di cui
abbiamo bisogno anche oggi – ha concluso il presidente
dell’Assemblea legislativa – mettendo da parte egoismi e
individualismo. Dobbiamo sentirci, come allora, una comunità in
cui ciascuno può e deve dare il suo contributo”.
Zanin ha anche voluto segnalare l’iniziativa del Consiglio
regionale, che assieme alle Forze armate e con la collaborazione
del Comune di Udine ha organizzato per il prossimo venerdì 29
ottobre uno spettacolo teatrale-musicale al “Giovanni da Udine”,
dedicato proprio alla vicenda del Milite ignoto.
ACON/FA
sia molto moderno: la scelta di quel soldato umile e sconosciuto
riuscì a saldare l’unità del Paese, ad avvicinare il popolo alle
istituzioni. Ed è una grande lezione alla quale dovremmo guardare
anche oggi, nel momento difficile che stiamo vivendo a causa
della pandemia”.
? questa la riflessione che il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, ha sviluppato stasera a Torreano di
Martignacco, nel corso di una sentita cerimonia commemorativa
organizzata dall’Istituto nazionale per la Guardia d’onore del
Pantheon, presieduto da Ugo d’Atri, in quella Villa Italia dove
il re Vittorio Emanuele III soggiornò per due anni durante il
primo conflitto mondiale. Nell’occasione, alla presenza di
numerosi rappresentanti delle associazioni d’Arma, è stata
scoperta una targa commemorativa dedicata proprio all’ignoto
combattente.
Zanin ha sottolineato il profondo legame tra il Milite ignoto e
la nostra regione. La salma fu scelta da Maria Bergamas, di
Gradisca d’Isonzo, madre di un giovane irredentista che disertò
dall’esercito austriaco per andare a combattere per l’Italia,
trovando poi la morte sulle nostre montagne. “Prima della scelta
finale vennero raccolte 11 salme, 7 delle quali provenivano dalle
nostre terre – ha ricordato ancora il presidente – . Ora dieci di
quei soldati sconosciuti, assieme alla stessa Maria Bergamas,
riposano nel cimitero degli eroi alle spalle della basilica di
Aquileia”.
Ma ancora più importante è il significato degli avvenimenti di
cent’anni fa, e cioè la scelta simbolica “di un umile soldato e
non di un re o di un politico, per celebrare il sacrificio di
tanti nella Prima guerra mondiale. Fu una decisione visionaria –
ne è convinto Zanin – in quanto sancì l’unità del Paese e il
legame tra il popolo e le istituzioni di una patria che in quel
momento prese davvero forma. Lo testimonia la straordinaria e
spontanea preghiera di centinaia di migliaia di persone che
accorsero al passaggio del treno, nelle tante stazioni toccate
durante il lungo viaggio da Aquileia a Roma”.
“Una spinta etico-morale, un sacrificio per il bene comune di cui
abbiamo bisogno anche oggi – ha concluso il presidente
dell’Assemblea legislativa – mettendo da parte egoismi e
individualismo. Dobbiamo sentirci, come allora, una comunità in
cui ciascuno può e deve dare il suo contributo”.
Zanin ha anche voluto segnalare l’iniziativa del Consiglio
regionale, che assieme alle Forze armate e con la collaborazione
del Comune di Udine ha organizzato per il prossimo venerdì 29
ottobre uno spettacolo teatrale-musicale al “Giovanni da Udine”,
dedicato proprio alla vicenda del Milite ignoto.
ACON/FA