Mon Amour, il nuovo singolo di Paola Iezzi che racconta una tematica attuale

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Mon Amour”, è il nuovo singolo di Paola Iezzi, uscito sulle piattaforme digitali il 6 luglio e trasmesso in radio dal 10 luglio. 

Il brano nasce in collaborazione con Stefano Riva e Simone Rovellini, tratta un tema attuale: l’amore nell’era del digitale, un sentimento tormentato, a causa della distanza. 

I fan sono decisamente entusiasti del ritorno musicale della cantante milanese, al momento la canzone su Youtube ha raggiunto: 35.214 visualizzazioni, ma del resto siamo solo agli inizi!

In un’intervista, Paola ha raccontato il significato di “Mon Amour”:

-In questo brano, è più che evidente il riferimento alla tematica amorosa. Ci puoi raccontare come hai vissuto l’amore ai tuoi tempi adolescenziali quando non vi era ancora l’esistenza del telefonino?

Più che della tematica amorosa, tratta il tema delle relazioni, che in sé e per sé non sono cambiate. E’ cambiata la comunicazione. Quando ero adolescente io, non solo non esistevano i social, ma non esisteva il cellulare. C’era solo il telefono fisso a casa dei genitori o quello a gettoni in giro per le città. Sembra di parlare di un’altra vita. E, per certi aspetti lo era. Si vivevano le prima cotte con molta leggerezza e tante attese. Se devo essere sincera credo che le dinamiche amorose non siano cambiate. Si rincorre ancora ciò che ci sfugge e si tende a snobbare (ahimè) ciò che già consideri conquistato. Ciò che si è completamente rivoluzionato è il modo di comunicare. Questo bisogno insistente e costante di condividere ogni micro secondo della propria esistenza ha forse tolto un po’ di magia e di mistero. Oggi “sei un po’ di tutti”. Non sei solo di chi intreccia una relazione con te. Questo è certamente un po’ strano. Stiamo ancora prendendo le misure con la ‘modernità’. E ancora molti passaggi non ci sono chiari. Pian piano saremo meglio strutturati per ciò che abbiamo creato e ancora non ci è del tutto familiare.

Il tuo successo coincide con il programma “Festivalbar”, difatti i tuoi fan tutt’oggi sperano in un ritorno al passato con tua sorella. Seppure avete preso due strade diverse, questa speranza può essere ancora intatta o non ha ragione di esistere? 

No, per la verità il mio successo con Chiara coincide assolutamente con il Festiva di Sanremo del 97, anno in cui vincemmo nelle ‘Nuove Proposte’ con il nostro brano “amici come prima”. Il Festivalbar arriva un po’ dopo. No, Chiara ed io non torneremo a cantare insieme. Oggi io continuo con la carriera di musicista cantante (che non ho mai interrotto) e oggi anche dj e Chiara è un’attrice e fa l’attrice, molto felicemente. Ci supportiamo molto a vicenda e siamo felici l’una per i successi e i risultati dell’altra.

Il mondo della musica è in costante evoluzione, del resto lo dimostra anche il tuo percorso musicale. Secondo il tuo punto di vista, un’artista per non essere dimenticato nel corso del tempo su quali elementi può puntare?
Non esiste una ricetta vera e propria per “restare nel tempo”. Ma credo che dei buoni elementi che aiutano possano essere: prima di tutto fare belle canzoni, lavorare moltissimo, avere grande rispetto del pubblico, fare sempre lavori belli e di qualità, non “tirare pacchi” alla gente che ti segue. La cosa più importante di tutte però è “non abbattersi mai”, “resistere sempre”. La resistenza è importante. Questo mestiere ti forgia, spesso ti modifica e non sempre in meglio. Spesso quando i risultati tardano ad arrivare, si rischia di accumulare rabbia, rancore, frustrazione. Tutti sentimenti che se non canalizzati e trasformati in creatività, diventano enormi buchi neri che rischiano di inghiottirci e trasformarci in mostri orribili. Questo è il rischio che moltissimi artisti corrono. La creatività è la salvezza di ogni artista. Quando si ha il sospetto di stare scivolando in quel baratro bisogna sempre ricordarsi chi si è e perché abbiamo iniziato a fare ciò che facciamo. E buttare tutti quei sentimenti negativi In un atto creativo, che è la cosa più rivoluzionaria che un artista possa fare sempre. L’unica cosa che sempre salva un artista dall’abisso ogni volta.

Credi nella distanza o ritieni che debba avere una durata limitata? hai avuto esperienze a riguardo?
Parli della distanza nelle relazioni? Non saprei. L’amore è strano. Sfaccettato. E ciascuno ha la propria esperienza. In tempo di guerra, gli amanti stavano lontani per anni, sperando di riabbracciarsi. E questa speranza li teneva in vita. Si scrivevano lunghe lettere appassionate e si raccontavano le loro reciproche esperienze. Poi alcuni tornavano e le cose erano cambiate. E si lasciavano. Altri si sposavano facevano figli e restavano insieme per tutta la vita. L’amore è un’esperienza. Forse la più bella che ci possa attraversare durante questa vita. E nonostante ne abbiano scritto, cantato e raccontato durante i secoli, resta tutt’oggi un mistero meraviglioso. Quindi per tornare alla tua domanda, ci sono amori diversi, diversi per ciascuno. Modi di amare differenti per storie differenti e avventurose e meravigliose. Ci sono storie fatte solo di pensieri o di sguardi fugaci, o lettere o messaggini o cose lasciate in sospeso. Attese, promesse anche non mantenute. Come ci sono amori consumati dal tempo e ancora assetati, vissuti, accompagnati da figli, nipoti e grandi famiglie o amori solitari, lasciati alla deriva di qualche tempo brullo. L’amore è l’amore ed è impossibile definirlo per quanto ci si provi è figlio degli uomini e delle donne che gli danno un senso diverso ogni volta. È il suo bello.

Ecco il link della canzone: https://youtu.be/6-wkreas5jU

Annamaria Iannelli

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