Morning bell: Cosa si aspettano i mercati

Economia & Finanza

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Gli investitori sono preoccupati per le stime prudenti delle società Usa, che accreditano la tesi di un rallentamento dell’economia in arrivo.

© Claudia Greco / AGF
– Borsa di Milano

AGI – I mercati sono in calo, appesantiti dai timori di una caduta dell’economia globale, mentre proseguono i lockdown in Cina, cresce la prospettiva di mosse aggressive delle banche centrali, scende la fiducia degli investitori e Mosca chiude i rubinetti a del gas a Polonia e Bulgaria che si sono rifiutate di pagare in rubli.

In Asia i listini sono misti e i future a Wall Street e in Europa sono in rialzo, dopo una giornata in profondo rosso a New York, dove il Nasdaq è crollato quasi del 4%, registrando il nuovo minimo da 52 settimane, senza nemmeno la scusante di un rialzo dei rendimenti sui T-bond, scesi al 2,72%, il livello più basso da 2 settimane a questa parte. Tokyo arretra di oltre un punto e mezzo percentuale e lo stesso fa Seul, Hong Kong, Shanghai e Shenzhen salgono. In rialzo i future a Wall Street, che ieri e’ crollata sotto il ‘peso’ delle aspettative per le trimestrali delle megacap e dei colossi tech in arrivo questa settimana.

Gli investitori sono preoccupati per le stime prudenti delle società Usa, che accreditano la tesi di un rallentamento dell’economia in arrivo. Il Nasdaq ha perso il 3,95%, il Dow Jones il 2,38% e lo S&P 500 il 2,84% . C’era cautela per i risultati di Alphabet e Microsoft, usciti a listini chiusi, che hanno mostrato un andamento misto. Alphabet e Microsoft hanno chiuso in calo rispettivamente a -3,04% e -3,74%, per poi divaricarsi dopo le trimestrali, con la holding di Google giù di oltre il 2% e Microsoft che sale sopra il 4% nell’after hour, avendo chiuso meglio delle attese.

Sono stati proprio questi risultati a raddrizzare i future, in vista delle prossime trimestrali, in particolare quella di oggi di Meta (Facebook), che ieri ha lasciato sul terreno il 3,23%, e quelle di domani di Apple e Amazon di domani, che ieri hanno perso rispettivamente il 3,73%) e il 4,58%. Da sole queste cinque società pesano il 21% dell’S&P 500.

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