Morning Bell: mercati deboli e irregolari, pesano i tempi del conflitto in Ucraina

Economia & Finanza

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L’ultimo rapporto di primavera del Fmi evidenzia la crescita dei rischi e delle incertezze nello scenario economico internazionale. L’offensiva russa nel Donbass rischia di allungare i tempi del conflitto e di surriscaldare ulteriormente l’inflazione.

Mercati, Wall Street

I mercati sono deboli e irregolari, mentre, come evidenzia l’ultimo rapporto di primavera del Fmi, crescono i rischi e le incertezze nello scenario economico internazionale.

E pesa la guerra in Ucraina, dove è iniziata l’offensiva russa nel Donbass, che rischia di allungare i tempi del conflitto e di surriscaldare ulteriormente l’inflazione.

Si fa sentire pesantemente anche l’attesa per i futuri, aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed, che fa salire al top i rendimenti dei T-Bone Usa e manda in altalena i titoli tecnologici.

In Asia i listini sono contrastati, mentre da settimane a Shanghai proseguono i lockdown decisi per frenare la pandemia e la Pboc, la banca centrale cinese, mantiene fermo il prime rate, cioè i principali tassi di riferimento sui prestiti bancari.

I future a Wall Street sono negativi, dopo che ieri, per la prima volta dopo tre sessioni di fila in calo, la borsa Usa ha chiuso in deciso rialzo, spinta dai risultati degli utili societari, anche se i rendimenti obbligazionari continuano a salire.

Dietro questo andamento altalenante ci sono diversi fattori, a partire dall’ultimo rapporto del Fmi, che ha drasticamente abbassato la sua proiezione di crescita globale per il 2022 a causa delle “onde sismiche” causate dalla guerra in Ucraina e ha avvertito che l’inflazione è destinata a salire. In fibrillazione il mercato obbligazionario, dove, per la prima volta dall’inizio di dicembre 2018, i tassi sui buoni del Tesoro statunitensi a dieci anni hanno superato la soglia del 2,9%, al 2,93%.

I prezzi del petrolio rimbalzano sui mercati asiatici dopo le forti perdite registrate nella sessione precedente, sulla scia dei timori per la riduzione delle forniture dalla Russia e dalla Libia. I futures sul greggio Brent salgono sopra quota 108 dollari al barile mentre i contratti Wti avanzano sopra i 103 dollari al barile.

E sul fronte dei cambi la valuta giapponese perde ancora terreno sul dollaro, salendo, per la prima da 20 anni, sopra quota 128. Anche lo yuan oggi scende ai minimi dall’ottobre 2021 a 6,41 sul dollaro a livello onshore e a 6,44 a livello offshore, costringendo la Pboc a interrompere la sua politica monetaria accomodante. Intanto i leader del G7 approvano nuove sanzioni contro Mosca, mentre la Cina dice no al blocco dei beni della Russia.

Oggi c’è attesa in Francia per duello in tv tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, mentre il presidente uscente è al 55-56% di preferenze sulla sfidante. In Ucraina le forze russe che stanno assediando Mariupol hanno dato ai soldati ucraini rimasti nell’acciaieria di Azovstal un altro ultimatum: se si arrenderanno oggi entro le 13 ora italiana saranno risparmiati. Joe Biden dovrebbe annunciare presto un nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari in aiuti militari per Kiev. L’Ucraina, secondo il Pentagono, ha intanto già ricevuto caccia e pezzi di ricambio per l’aviazione.

Cina: Banca Centrale aiuta economia ma lascia invariato Prime Rate

La Banca centrale cinese (Pboc) sforna una ventina di misure per favorire l’economia e immette liquidita’ iniettando 10 miliardi di yuan (1,56 miliardi di dollari) di pronti contro termine per rafforzare il sistema bancario, ma lascia invariato il Loan prime rate (Lpr) a un anno e a cinque anni, cioè I tassi preferenziali offerti dalle banche commerciali sui prestiti alla clientela migliore.

L’Lpr a un anno, si legge in una nota, resta fermo al 3,70%, quello a cinque anni al 4,60%. La mossa interrompe la discesa dei tassi cinesi, che la Pboc ha avviato dall’aprile del 2020, nel pieno della crisi del Covid-19, in controtendenza rispetto alle strette monetarie delle altre banche centrali globali, al fine di sostenere l’economia di fronte al rallentamento dell’economia cinese, che è diventato più forte alla fine 2021 e che i recenti lockdown hanno accelerato. In questa fase di forte inflazione, gli allentamenti monetari avrebbero rischiato di favorire la fuga di capitali e l’indebolimento dello yuan, che infatti oggi è sceso ai minimi dall’ottobre.

Aspettando Fed, rendimenti T-Bone verso 3%

La prospettiva di una stretta aggressiva della banca centrale americana per tenere a freno l’aumento dei prezzi influenza i rendimenti delle obbligazioni americane. Il rendimento del Tesoro trentennale e’ salito fino al 3% e quello del decennale ha raggiunto un nuovo massimo al 2,909%, il più alto dalla fine del 2018. Il tasso del titolo a 2 anni e’ in rialzo al 2,548%.

Sembra quasi certo ormai che la Federal Reserve, nella riunione del prossimo mese, aumentera’ i tassi di interesse di 50 punti ma non e’ escluso un rialzo di 75 punti base. Ieri il presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard ha insistito sulla necessita’ di portare i tassi al 3,5% entro la fine dell’anno.

Netflix: perde abbonati nel primo trimestre, giù 25% titolo

Netflix ha perso 200.000 abbonati in tutto il mondo nel primo trimestre, rispetto alla fine del 2021, il primo calo di clienti da oltre dieci anni. Il prezzo delle sue azioni è crollato di conseguenza di oltre il 25% dopo la chiusura di Wall Street, nonostante I ricavi trimestrali del gruppo abbiano registrato un rialzo del 10%.

Il colosso dello streaming ha spiegato che il calo è legato principalmente alla difficoltà di acquisire nuovi abbonati in tutte le regioni del mondo, ma anche alla sospensione del servizio in Russia, dove ha perso oltre 700.000 abbonati. Il mercato si aspettava una correzione, ma non così forte.

Fmi: ribassa Pil mondiale, guerra frena crescita

La guerra in Ucraina rallenta la ripresa mondiale, con il pil previsto crescere quest’anno e il prossimo del 3,6%, ovvero 0,8 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio. Più consistente la frenata nell’area euro, che terminerà il 2022 in rialzo del 2,8%, l’1,1% in meno rispetto al previsto, zavorrata dalla Germania e dall’Italia che chiuderà l’anno con una crescita del 2,3%, un punto e mezzo meno delle attese.

Lo afferma il Fmi osservando come l’invasione della Russia ha rafforzato le pressioni inflazionistiche e messo in pericolo l’ordinamento delle regole che hanno governato le relazioni economiche internazionali dalla Seconda Guerra Mondiale. “I rischi all’outlook sono al ribasso”, sostiene il Fondo spiegando come a pesare sulle prospettive non e’ solo il conflitto ma anche la pandemia, il rallentamento della Cina e i rialzi dei tassi di interesse. L’inflazione è un “chiaro pericolo” per molti paesi: “restera’ elevata piu’ a lungo del previsto”.

Lo afferma Pierre-Olivier Gourinchas, il capo economista del Fmi, sottolineando che la guerra ha “aumentato il rischio di una frammentazione dell’economia in blocchi geopolitici” con standard, sistemi di pagamento e valute di riserve diverse. L’inflazione elevata “complicherà” l’azione delle banche centrali, che dovranno contemporaneamente contenere le pressioni dei prezzi e salvaguardare la crescita, aggiunge il Fondo prevedendo un’inflazione al 5,7% quest’anno per le economie avanzate e all’8,7% in quelle emergenti e in via di sviluppo.

La guerra inoltre affonda l’economia dell’Ucraina e della Russia. Secondo le stime del Fmi, dopo il +4,7% del 2021 il Pil russo si contrarrà quest’anno dell’8,5% e il prossimo del 2,3%. A gennaio il Fondo aveva previsto per la Russia una crescita del 2,8% quest’anno e del 2,1% il prossimo. Una contrazione ben più severe la sperimentera’ l’Ucraina, che nel 2022 vedrà il Pil crollare del 35%.

Biden sente alleati e punta a ricandidarsi nel 2024

In una videochiamata di poco più di un’ora, Joe Biden ha chiesto agli alleati “sostegno all’Ucraina” e “sforzi per fare pagare alla Russia le sue azioni”, insistendo in particolare sulla fornitura di armi. Impegnato sulla crisi ucraina, il presidente americano non perde di vista la politica interna ed è impegnato in questi giorni in un’offensiva per riconquistare il suo elettorato.

Con un tour negli Stati Uniti per rilanciare la sua agenda, Biden punta a gettare le basi per il 2024. Secondo indiscrezioni, il presidente avrebbe confessato a Barak Obama l’intenzione di ricandidarsi nel 2024.

“Vuole correre e lo sta facendo sapere a tutti”, riferiscono alcune fonti. Biden e Obama hanno pranzato insieme nei giorni scorsi, ma non è chiaro quando il presidente avrebbe palesato le sue intenzioni al suo ex capo. Anche se in calo nei sondaggi Biden è ritenuto il candidato democratico con le migliori chance di battere Donald Trump nel caso in cui il tycoon decidesse di scendere in campo.

Russia: prossima settimana atteso confronto su sanzioni petrolio

Non questa, ma la prossima settimana dovrebbe essere quella buona per l’avvio di una discussione tra gli Stati membri dell’Unione europea sulle sanzioni contro il petrolio russo sulla base di una proposta della Commissione. Non c’è ancora la data cosi’ come non c’è ancora la proposta dell’esecutivo europeo.

La presidente Ursula von der Leyen nel fine settimane, in una intervista alla Bild am Sonntag ha indicato che “l’obiettivo primario è ridurre le entrate di Putin, ma il petrolio è scambiato a livello globale. Quello che non dovrebbe accadere è che Putin applichi prezzi ancora piu’ alti su altri mercati. Questo è il motivo per cui stiamo attualmente sviluppando meccanismi intelligenti in modo che il petrolio possa essere incluso anche nella prossima fase delle sanzioni”.

Ucraina: GB, nuova fase guerra potrebbe durare mesi

L’intelligence britannica ha informato il governo Johnson dell’inizio di una nuova fase in Ucraina segnata da una guerra “di logoramento che potrebbe durare diversi mesi”. Lo ha detto un portavoce di Downing Street, correggendo il tiro rispetto a previsioni precedenti secondo cui Mosca, in caso di mancato sfondamento iniziale, avrebbe corso il rischio di ritrovarsi rapidamente senza risorse sufficienti a proseguire il conflitto. Il ministro della Difesa della Russia controbatte: “È l’Occidente a fare di tutto per far durare” le ostilità.

Cina continua ‘coordinamento strategico’ con la Russia, Biden sente alleati

La Cina corre ancora una volta in soccorso della Russia: Pechino assicura che aumenterà il “coordinamento strategico” con il suo “partner senza limiti” e lo farà a prescindere dalla volatilità internazionale.

Il messaggio è stato lanciato mentre a Washington sono in corso i lavori istituzionali di primavera di Fmi e Banca Mondiale, e il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha messo in chiaro che boicotterà alcune delle relative riunioni del G20 in calendario in cui è presente la Russia. Il ministero degli Esteri cinese ha riferito i contenuti dell’incontro avvenuto lunedì tra il suo viceministro Le Yucheng e l’ambasciatore russo a Pechino, Andrey Denisov, durante il quale Pechino ha ribadito la sua “amicizia senza confini” con Mosca, rimarcata nella dichiarazione congiunta firmata il 4 febbraio scorso dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin, in visita nella capitale cinese per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali. AGI

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