Movimento 5 Stelle fa opera di epurazione: la Sarti fuori

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Dopo la richiesta di archiviazione dell’inchiesta che imputa all’ex compagno di Giulia Sarti di aver incassato per conto della deputata grillina i soldi dei rimborsi del suo stipendio da parlamentare, i vertici del Movimento decidono di sollevarla dal ruolo di parlamentare nonché di ripudiarla e disconoscerla come “cittadina”

di Monica Montanaro

Il Movimento 5 Stelle è nuovamente alle prese con una questione spinosa sorta all’interno della sua compagine, che fa cadere la facciata e la parvenza di movimento integerrimo, immune da qualunque pecca e da qualsivoglia macchia di colpa, poiché presentatisi in Parlamento come i “cittadini” puritani deputati alla redenzione di tutta la classe politica.

La vicenda che ha visto protagonista la Sarti ha gettato molte ombre sulla trasparenza e sull’onesta tanto a lungo decantata dal Movimento 5S, poiché si è occultato per mesi che Giulia Sarti, deputata in rappresentanza del M5S nonché eletta all’ambita carica di presidente della commissione giustizia, aveva eluso di restituire i rimborsi che tutti i cittadini del movimento come da statuto devono effettuare, pena la decadenza dal ruolo di parlamentare e di esclusione dallo stesso movimento, e dunque incassato per intero le somme dovute per adempiere alla loro opera filantropica.

Pertanto il Movimento nella sua totalità si dichiara estraneo a tale vicenda raccapricciante non essendo mai venuto a conoscenza della storia che riguardava la cittadina Sarti.

L’ex fidanzato della deputata grillina, Bogdan Andrea Tibusche, in effetti aveva l’autorizzazione dalla Sarti di curare e di occuparsi delle pratiche inerenti il suo conto corrente, accusato del reato di appropriazione indebita, si è prontamente scagionato da tale colpa indebitamente affibbiatagli.

Tibusche, 38enne, di origine rumena ed esperto di informatica, nel momento attuale soggiornante all’estero, attraverso il suo legale ha rilasciato delle sue dichiarazioni e tramite ausilio telefonico ha affermato: “Di essere sconcertato per quanto sta accadendo, per certe dichiarazioni di persone che stanno nel circolo dei 5 stelle”, e contrariato dalle dichiarazioni di estraneità alla vicenda riferita dai vertici del movimento,  invece Tibusche precisa che “tutti erano al corrente di tutto quanto, non possono dire di non sapere”, il riferimento sottinteso attiene alla questione dei rimborsi falsi e all’altrettanto fittizia denuncia contro di lui creata ad arte per salvaguardare la posizione prestigiosa della Sarti.

L’avvocato, Mario Scarpa, riferisce a tutela del suo assistito che egli “è stato coperto di insulti e dalle minacce di qualche fanatico”, oltreché le ripercussioni subite nell’ambito lavorativo stimolano la richiesta da parte di Tabusche di inoltrare un’azione civile di risarcimento danni.

Rocco Casalino, portavoce della presidenza del consiglio, tirato in ballo nella vicenda come l’artefice di aver spinto la Sarti a denunciare l’ex compagno per scagionarsi dal fatto indegno. Dal canto suo Casalino si reputa completamente estraneo alla realtà dei fatti, ma consapevole solamente della versione fornitagli dall’ex deputata grillina, ed ammette: “Si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al capo politico e ai probiviri. Io non tutelo i parlamentari ma il movimento, come sanno tutti”.

All’incirca un anno addietro quando la vicenda dei rimborsi falsi cominciò, Casalino era responsabile comunicazione del Movimento, per fare luce e chiarezza sulla vicenda dinanzi ai giudici egli ha reso pubblici i suoi messaggi telefonici intrattenuti all’epoca con l’ex cittadina ed ex presidente della commissione giustizia, dal cui contenuto si evince chiaramente la posizione di Casalino: “Sei sicura che sia stato lui (Tibusche, ndr)? Sei sicura al 100% della sua colpevolezza? Perche se denunci un innocente commetti un reato”.

Dai componenti del governo di parte grillina giungono le voci dei due ministri, Grillo e Bonafede, i quali affermano prontamente di apprezzare le dimissioni dalla carica di presedente della commissione giustizia e l’autosospensione dal M5S, per prendere le debite distanze e ripulire l’immagine del Movimento 5 Stelle dopo il caso scabroso di Giulia Sarti.

Il segretario del Movimento e vicepremier del Consiglio, Luigi Di Maio, ha confermato caustico. “Credo che l’espulsione sia doverosa e che le dimissioni dalla commissione sono un atto doveroso”, mettendo fine alla vicenda che ha riguardato l’ex cittadina Sarti, e respingendo ogni accusa di complicità nella faccenda moralmente discutibile.

Sul fronte delle indagini condotte dalla procura di Rimini, si è giunti ad un stadio investigativo che ha portato alla richiesta di archiviazione per le accuse rivolte contro  Bogdan Andrea Tibusche, intanto si attende la decisione del Gip in merito. La procura non ritiene opportuno altresì di porre sotto interrogatorio Casalino e la Loquenzi.(si apre in una nuova scheda)

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