‘Negli abissi ricorda il suono della chitarra’.Intervista a Gianluca Rando

Cinema

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Gianluca Rando classe ’76, ha scoperto la propria passione per la musica a 12 anni, passione che lo porterà nel tempo a far emergere un talento innato, prima per il basso tuba poi per la chitarra. Il suo
stile spazia dalla fusion al jazz, al rock, al flamenco e al pop. Ha suonato con musicisti del calibro di Sagi Rei, Nico Di Palo (New Trolls), Mirna Doris, Fausto Leali, Barbara Cola, Jalisse, Chiara Taigi,Leonardo Monteiro, Danilo Ballo (tastierista ed arrangiatore dei “Pooh” dal 2000), Massimo Moriconi ( bassista di Mina e Fabio Concato), Nello Sanza (trombettista di Ennio Morricone) ed ha supportato spettacoli di artisti come Enrico Montesano, Massimo Lopez, Nino Frassica, Gianfranco D’Angelo, Enzo De Caro, Serena Autieri, Caterina Vertova, Fioretta Mari, Manlio Doví, Giovanna Nocetti e Maria Grazia Cucinotta per citarne qualcuno.

Si può affermare che il progetto del musicista e cantautore Gianluca Rando sia del tutto peculiare. Ho deciso di intervistarlo cercando di indagare sul “segreto” della professione di chitarrista e del musicista in generale.

L’intervista..

1) Raccontaci la prima volta che ti sei avvicinato alla chitarra : cosa hai pensato, cosa ti ha affascinato, perché l’hai scelto.

Provengo da una famiglia di musicisti. A casa tutti suonavano quindi per me é stato molto naturale. Ho iniziato da piccolo con uno strumento diverso: il basso tuba. A circa 12 anni fortuitamente ho conosciuto dei ragazzi che suonavano deep purple, led zeppelin e proprio in quel contesto ho scoperto la chitarra. Amore a prima vista!

2)La prima canzone che hai imparato a suonare?

Ahah… credo, Smoke on the water dei Deep Purple. Un brano con un riff così speciale da fare la storia!

3)Cosa suonavi nelle prime formazioni musicali?

Un pò di tutto. Rock, pop ma anche liscio, jazz e bossanova. Diciamo che non ho mai inscatolato i miei gusti musicali. Ascoltare e suonare più generi aiuta a crescere…

4)Ricalcare un groove di batteria, collegare gli accordi con delle note in stile linea di basso, usare tecniche come il bending o il vibrato per avvicinarsi all’espressività di un cantante arricchisce le capacità di un chitarrista?

Assolutamente si, anche se ho sempre messo il cuore davanti alla tecnica. Amo il virtuosismi dosato che lascia spazio alle note “vere”, quelle che nascono dal profondo.

5)Secondo te quali sono le doti di un buon chitarrista?

La capacitá di sapersi integrare in ogni contesto sia come feel che come sound. É facile suonare da soli, relativamente meno se devi confrontarti con un trio, un gruppo o un intera orchestra.

6)Cosa cerchi di trasmettere con la tua musica?

I miei sentimenti, i miei stati d’animo… infondo la musica é trasmissione di emozioni e per trasmettere emozioni devi emozionarti….no?

7)I tuoi dischi seguono un filo logico o sono completamente diversi?

In realtá ogni disco ha una sua storia a sé. C’é sicuramente un comune denominatore tra loro ma lascio decidere all’ascoltatore se carpirlo o no.

8)Quale chitarra suoni? Preferisci quelle di liuteria o standard?

Per me, la chitarra è una vera e propria passione. Ne colleziono più di 40 :). Sono particolarmente legato ai suoni vintage e quasi tutte quelle che adopero sia dal vivo che in studio sono customizzate su mie specifiche.

9)Come vedi il futuro della musica?

Beh… per potermi esprimere con franchezza prima dovremmo tornare alla normalitá. Trovo che ci siano molti buoni propositi ma ad oggi é difficile fare previsioni

10)”Quando ti ritrovi nel più profondo degli abissi, pensa a quant’è bello il suono della chitarra”, Dimebag Darrel, Pantera…
Sei d’accordo?

Ahaha :), concordo eccome! Viva la musica, sempre!

Daniela Piesco

Redazione Corriere Nazionale

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