Negli anni Ottanta Olaf Scholz fu spiato dalla Stasi

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Lo rivela la Bild, secondo cui l’attività di spionaggio nei confronti dell’attuale cancelliere tedesco prese il via sin dall’inizio della sua attività politica, ossia anni della sua militanza negli Jusos, l’associazione dei giovani socialdemocratici tedeschi.

© ABDULHAMID HOSBAS / ANADOLU AGENCY / ANADOLU AGENCY VIA AFP – Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz

 

AGI – Negli anni Ottanta la Stasi, la famigerata polizia segreta della Ddr, aveva messo “sotto osservazione” Olaf Scholz. Lo rivela la Bild, secondo cui l’attività di spionaggio nei confronti dell’attuale cancelliere tedesco prese il via sin dall’inizio della sua attività politica, ossia anni della sua militanza negli Jusos, l’associazione dei giovani socialdemocratici tedeschi.

A quanto afferma il tabloid, il ministero per la sicurezza dello Stato (abbreviato in ‘Stasi’) aveva iniziato ad aprire dossier su Scholz “almeno” dal 1978, quando era ancora un liceale. Successivamente, alcuni di questi atti furono addirittura inoltrati al Kgb di Mosca.

Inoltre, gli agenti di quello che fu definito “lo scudo e la spada del partito” seguirono con estrema attenzione i viaggi che Scholz negli anni ha compiuto nella Ddr. Colpisce un dettaglio: stando alle carte della Stasi – si tratta di documenti diffusi dall’Archivio federale su richiesta della stessa Bild – il regime dell’allora Germania est “aveva steso un tappeto rosso” per l’arrivo di colui che oggi ha preso il posto di Angela Merkel. Come membro importante degli Jusos, negli anni ottanta l’attuale cancelliere si era recato più volte nella Ddr.

Tra le varie visite, viene ricordata una datata 4 gennaio 1984, in cui insieme ad altri leader dei giovani socialdemocratici dell’ovest il giovane Scholz aveva incontrato – su invito dell’organizzazione dei giovani comunisti della Germania orientale, la Fdj – finanche Egon Krenz, all’epoca segretario del comitato centrale della Sed, il partito unico della Germania est: lo stesso Krenz che nel fatidico 1989, sull’onda delle proteste che avrebbero portato al crollo del Muro di Berlino, arrivò a succedere ad Erich Honecker ai vertici del partito e del Paese.

Nelle carte c’è un’annotazione che la Bild non manca di sottolineare: quando nel 1988 l’allora vice-capo degli Jusos entrò nella Ddr attraverso il check-point della stazione alla Friedrichstrasse, le guardie ebbero l’indicazione di assicurargli “il visto per Berlino gratuito, l’esenzione dal cambio minimo, uno sdoganamento cortese, senza controllo doganale”. Un trattamento di favore, certamente molto diverso da quello che di norma veniva riservato ai visitatori in arrivo dall’Ovest, sottoposti a varie angherie, attese insensate, infiniti controlli dei documenti.

Anche due anni prima Scholz era stato nella Ddr

Nel rapporto del caso viene definito “un vecchio professionista della politica, che ha molta influenza nell’organizzazione”.

Nello stesso testo, l’agente della Stasi lo definisce come appartenente allo “Stamokap”: un termine che stava ad indicare il “capitalismo dei monopoli di Stato”. Anche le sue attività politiche in quel di Amburgo venivano attentamente seguite dagli 007 di Berlino Est.

Secondo la Bild, ci sono almeno 19 rapporti redatti tra il 1978 e il 1987

A seguire Scholz nella sua città natale allo scopo di “osservare” la sua attività negli Jusos era un agente il cui nome in codice era “Kugel” (“sfera” in italiano): altri non era che l’ex funzionario della Spd Kurt Wand, che venne arrestato negli anni Novanta dopo che era stata scoperta la sua attività spionistica a favore dello “scudo e spada del partito”.

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