Nel Pisano un paesino ‘ostaggio’ per tre giorni del Rave: notti insonni e la rabbia dei cittadini

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In più di seimila sono arrivati da tutta l’Europa a Tavolaia. Per gli abitanti del piccolo centro in provincia di Pisa è scoppiato l’inferno

© Jérémie Lusseau / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP – Un rave

Tavolaia, da tre giorni ‘ostaggio’ del rave party abusivo, forse il più grande d’Europa in periodo Covid, si sta piano piano liberando dall’assedio: dei circa 6000 partecipanti  ne sono rimasti ‘solo’ 600. La piccola frazione del Comune di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, un centinaio i suoi abitanti, per tre giorni è diventata l’ombelico d’Europa, verrebbe da dire, visto che alla festa abusiva sono arrivati in auto, camper, caravan da ogni parte d’Italia e d’Europa, e dalla Francia in modo particolare.

Qualcuno ha paragonato il raduno di Tavolaia a una piccola Woodstock osservando una istantanea dall’alto in cui una enorme chiazza scura ‘macchia’ il giallo dell’erba bruciata dal sole sul piccolo altopiano nell’entroterra pisano.  Per alcuni sarebbe il più grande rave party d’Europa da quando è iniziata la pandemia. Il presunto primato, però, non esalta i residenti della frazione e dell’intero Comune (e di quelli vicini) né li consola delle tre notti insonni o da vandalismi, invasioni e invadenze.

Mentre la festa piano piano abbassa musica e luci, gli abitanti di Tavolaia si sono ritrovati in stato d’assedio, tanto che, per bloccare gli arrivi, la prefettura di Pisa, coordinando le forze, ha istituito quattro check point e messo in campo anche un centinaio di agenti. C’è comunque chi è riuscito a raggiungere il luogo del rave eludendo i controlli, La festa del tutto abusiva si è svolta e prosegue in assoluta deroga alle norme anti-Covid. Ma anche del codice penale, visto che non solo assembramenti, decibel e alcol superano i limiti di guardia, ma anche le droghe di vario genere. Un complesso di situazioni che non possono non muovere rabbia e domande nei residenti e non solo.

Gli abitanti si improvvisano vigili urbani

Gli abitanti di Tavolaia si sfogano sui social e in interviste rilasciate a radio e tg. Al primo improvviso arrivo di camper e auto, hanno indossato i panni di ‘vigili urbani’ per fermare gli abusivi che parcheggiavano i loro mezzi nelle proprietà private, occupando strade, cortili, campi. Altri hanno recintato casa con il nastro bianco e rosso per impedire gli ingressi. Alcuni, a gruppi, sono arrivati a bloccare le strade per ricacciare indietro le auto che a migliaia arrivavano. Poi finalmente l’arrivo delle forze dell’ordine e i check point, ma nessuno sgombero, nonostante le richieste dei residenti.

Notti insonni, occhi e orecchie all’erta per difendere le proprietà private anche da vandalismi e maleducazione. Bottiglie di birra scagliate nei giardini e gente ‘sballata’ che vaga tra le vicine case di Tavolaia scoperta a fare i propri bisogni sugli usci delle case o nei giardini. Un inferno in questa frazione che fino a sabato era un piccolo paradiso nel silenzio della natura.

Lo sfogo sui social

I video e le foto pubblicati sui social dai partecipanti al rave abusivo alimentano le domande degli abitanti e non solo: “Perché è stato permesso? Perché non è stato sgomberato? Perché a noi cittadini vengono chiesti sacrifici, vaccini, green pass, mascherine e se non obbediamo siamo sanzionati, e seimila persone possono arrivare da ogni parte d’Europa senza controlli o quarantene, occupare abusivamente un luogo e vivere per tre giorni ai confini della legalità e del rispetto?”.

L’assedio sta per finire, gli ‘invasori’ stanno lasciando il campo, a Tavolaia; il rumore di quella che chiamano musica si percepisce appena, restano la spazzatura e il fragore della rabbia di chi chiedeva solo il rispetto delle regole.

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