Nicola Fiorita, il professore militante che ha conquistato Catanzaro

Politica

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Candidato del centrosinistra, ha vinto a sorpresa il ballottaggio che lo vedeva opposto a Valerio Donato, grande favorito dopo il primo turno.

di Rosario Stanizzi

© Facebook – Nicola Fiorita

 

AGI – Docente universitario con il pallino della politica e dell’impegno sociale e civile. Nicola Fiorita, il neosindaco di Catanzaro eletto dopo il ballottaggio che l’ha visto superare il competitor Valerio Donato, è il volto nuovo della sinistra catanzarese e calabrese.

Figlio d’arte, perché il papà Franco è stato sindaco di Catanzaro con la Dc negli anni ’90, Fiorita, 52 anni, sposato, padre di una figlia, si è forgiato negli anni con una concreta militanza nell’associazionismo, con importanti esperienze sul fronte dell’antimafia con Libera e sul fronte dell’agricoltura sostenibile come Slow Food, ed è anche un prolifico autore letterario, avendo scritto numerosi libri da solo o con il collettivo “Lou Palanca”.

Insegnante di Diritto ecclesiastico e canonico all’Università della Calabria, Fiorita si è lanciato in politica nel 2017, con la prima discesa in campo da candidato sindaco civico con il movimento Cambiavento: in quell’occasione arrivò terzo, dietro il sindaco uscente Sergio Abramo, di centrodestra, che venne riconfermato, e il candidato sindaco di centrosinistra Enzo Ciconte, ma si rese protagonista di un ottimo risultato elettorale, issandosi oltre il 25%.

Un appuntamento con le urne rimandato di cinque anni, quello di Fiorita, che si è ricandidato alle Comunali di Catanzaro del 2022 dopo una breve parentesi da consigliere comunale d’opposizione fino alle dimissioni per una questione di opportunità all’indomani del ricevimento di un avviso di garanzia per una vicenda legata ai gettoni nelle commissioni consiliari, da cui comunque è poi uscito completamente indenne.

Un’evoluzione politica costante e crescente, quella di Fiorita, che da candidato civico, comunque di area marcatamente di sinistra, si è trasformato a questa tornata in candidato politico, perché sul suo nome si sono aggregati anche partiti di centrosinistra come il Pd e il Movimento 5 Stelle, che hanno affiancato le sue tre liste civiche: lo scorso 12 giugno, al primo turno, Fiorita è arrivato a un 31,7% frutto soprattutto della farina del suo sacco e della sua matrice civica, a fronte di un Pd e di un M5S deludenti. Lo conferma il fatto che Fiorita al primo turno ha preso molti più voti della sua coalizione, fermatasi al 25,1%, e questo significa che Fiorita sarà un sindaco di minoranza, perché in Consiglio comunale si registra già il fenomeno dell'”anatra zoppa”, visto che la maggioranza è già assegnata alla coalizione di Donato, sostenuto da forze di centrodestra come Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I grandi sconfitti di questa tornata elettorale.

Ma intanto Fiorita, che al ballottaggio ha ricevuto il sostegno di un’area di centrodestra riconducibile al candidato sindaco Antonello Talerico, è l’ora di festeggiare un successo che comunque rappresenta per Catanzaro una svolta epocale, considerando che storicamente il capoluogo calabrese è stata una “roccaforte” di centrodestra. Che ora Fiorita ha espugnato forte del claim della sua campagna elettorale: cambiare si può, “Mo’”.

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