Fermato il padre per la morte del piccolo Mehmed. In casa era presente solo la madre, a nulla è servito il tentativo della donna a fermare la furia omicida del marito, picchiata anche lei
Gli investigatori hanno interrogato a lungo la madre della vittima, una 23enne di origini croate. La donna ha raccontato delle violenze subite insieme a suo figlio da parte del marito, il 25enne Aljica Hrustic. L’uomo era solito aggredire la compagna e il piccolo Mehmed al rientro a casa, dopo aver fumato hashish. Un’escalation di violenza culminata, ieri, nell’uccisione del figlioletto di soli due anni. L’omicidio sarebbe avvenuto nella sua abitazione in via Ricciarelli 22, nella periferia ovest di Milano.
Gli inquirenti hanno fermato il padre del piccolo, reo confesso, per omicidio aggravato dai maltrattamenti e dalla minore età del bimbo morto. L’unica spiegazione data dall’uomo per quel suo folle gesto è stata: “Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l’ho picchiato”. Mehmed era il terzo figlio di Hrustic e della compagna, ed è stato lo stesso Hrustic a chiamare i soccorsi dopo la tragedia. Quando i soccorritori sono arrivati accanto al corpicino c’era solo la madre, che ha subito indicato il marito come l’autore materiale dell’omicidio. L’uomo si è dato alla fuga, in un primo momento si è nascosto da un amico, poi a casa di un parente, ed è lì che le forze dell’ordine lo hanno catturato, Hrustic non ha opposto resistenza e ha subito ammesso la sua colpa. Le due figlie, che nella fuga l’uomo aveva portato con sé, sono state prese in consegna dagli agenti di polizia e affidate a una comunità.