Nuove sanzioni Usa contro oligarchi e società legate a Putin

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Stoltenberg: “Sarà una guerra lunga”. Sul campo di battaglia, dopo Severodonetsk, l’obiettivo russo è Lysychansk. La conquista della città dall’altro lato del fiume Severij Donec consegnerebbe a Mosca il controllo dell’intero Lugansk-

© ALEXANDER NEMENOV / AFP – Un soldato russo a Mariupol

 

AGI – Da Washington arriva una nuova stretta all’accesso dell’esercito russo alla tecnologia ‘Made in Usa’, nel mirino anche la portavoce del ministero degli Esteri, Zakarova. Con l’embargo europeo per le forniture via mare le importazioni di greggio da Mosca si ridurranno del 92%. Dal sesto pacchetto di sanzioni si salva il patriarca Kirill dopo che Orban aveva minacciato il veto. Von der Leyen: “Non ci facciamo ricattare da Mosca”L’Opec aumenta la produzione di petrolio di 648 mila barili al giorno, oltre le attese.

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca che colpiscono dirigenti governativi, oligarchi e società legate al presidente Vladimir Putin e a settori chiave dell’economia, oltre a limitare ulteriormente l’accesso dell’esercito russo alla tecnologia ‘made in Usa’.

Nella lista del Dipartimento di Stato figurano anche l’oligarca Alexiei Mordashov con i suoi famigliari e le sue società, una delle quali leader nella produzione di acciaio. Colpito anche l’oligarca immobiliarista God Nisanov.

Nella lista delle nuove sanzioni del Tesoro ci sono Serghie Roldugin (e familiari), considerato stretto alleato di Putin e il “money-manager” delle ricchezze offshore dello “zar”, gli yacht e i brooker del settore allineati al Cremlino, compresa la Imperial Yachts.

Infine, il Dipartimento del commercio ha ristretto ulteriormente la capacità dell’esercito russo di ottenere tecnologia Usa e altro materiale necessario per sostenere il conflitto in Ucraina, aggiungendo alla sua black list 71 entita’ in Russia e Bielorussia, portando il totale a oltre 300.

Intanto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg avverte: L’Occidente deve prepararsi a una “guerra di logoramento” in Ucraina, una guerra che avrà una “lunga durata”ha detto al termine del suo incontro a Washington con il presidente americano Joe Biden. “Dobbiamo essere pronti per una guerra che avrà un percorso lungo, perché constatiamo che si tratta di una guerra diventata di logoramento”. Sull’adesione di Svezia e Finlandia, il segretario ha spiegato: “Quando un alleato, la Turchia, solleva preoccupazioni, dobbiamo sederci, affrontarle e quindi trovare una via d’uscita unitaria”.

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