Oltre i violini stradivari. Sogno o realtá?

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La rivista di politica, economia e cultura Il Ponte pubblicata a Firenze, ha recentemente ospitato un articolo dal titolo “Oltre Stradivari: il nuovo violino Santa Cecilia”, articolo scritto da due docenti di Liuteria nel Conservatorio di Roma, i proff. Massimo de Bonfils e Mauro Fabretti. Un corso il loro che non si interessa solo di liuteria classica ma sta anche conducendo studi sperimentali su l’ergonomia e la resa acustica di nuovi modelli di violino. Tali studi hanno condotto a realizzare il nuovo modello di violino chiamato dai due maestri “Santa Cecilia”, uno strumento rivoluzionario che si prefigge un traguardo ambizioso: imitare il modello supremo di violino, quello del cremonese Antonio Stradivari il quale visse dal 1644 al 1737. Stradivari è ancor oggi considerato il maggiore costruttore di violini d’ogni tempo, tanto che un suo violino originale è valutato sul mercato con cifre che vanno dai 3,5 ai 45 milioni di dollari!

Molte sono le premesse storiche, scientifiche e metodologiche provenienti da molte nazioni che indicano come raggiungibile tale risultato, e varie ricerche lo hanno già dimostrato come gli esperimenti del 2012 di Parigi, Indianapolis e New York. I due docenti italiani (De Bonfils è nativo di Bari e insegna violino al Conservatorio barese) hanno avuto così il privilegio di seguire la nascita del nuovo modello di violino che hanno poi presentato insieme al “22.nd Intl. Symposium of Musical Instruments” di Lisbona. L’interesse mostrato dalla rivista fiorentina ‘Il Ponte’ per questo argomento fa eco alla pubblicazione di altri articoli simili apparsi in Inghilterra e in Germania. Questa estate vi sarà una partecipazione al “35th International Society for Music Education World Conference” a Brisbane (Australia) e a dicembre prossimo il loro violino suonerà a Vienna.

Una qualche semplice descrizione di questo violino ‘moderno-antico’ che qui di seguito facciamo, pare potrebbe fare concorrenza ai famosissimi violini-Stradivari per la bellezza del suono. Così finalmente si vincerebbe una battaglia secolare risalente addirittura alla seconda metà del 1700, quando già si tentava di costruire violini che potessero gareggiare se non proprio imitare la bellezza degli Stradivari. Il famoso liutaio di Cremona pare ne avesse costruiti 650 in tutta la sua vita, ma ben pochi ci sono arrivati al giorno d’oggi e con gli esorbitanti costi che sappiamo.

Il moderno violino Santa Cecilia (vedi foto) presenta 4 fori armonici, una catena più lunga e spessa e, a seconda del repertorio da eseguire, può montare sino a 3 anime contemporaneamente; inoltre il corpo ergonomico aiuta il violinista a suonare in alte posizioni avendo abbassato la spalla sinistra per raggiungere più facilmente le alte posizioni, mentre ha sollevato la spalla destra per recuperare il volume di risonanza della cassa acustica.

Prof. Pierfranco MOLITERNI- già docente di Storia della Musica/UNIBA

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