Un clima di metamorfosi sembra aver investito la politica italiana. Ma, neppure in questo caso, siamo in grado d’assumere una più concreta coscienza dei problemi che travagliano il Paese. Sarà, magari, una magra consolazione, però è un segnale che non intendiamo trascurare.
Il 2020 non sarà un anno “facile”. Se sarà riformato il nostro sistema elettorale, inizieranno gli aggiornamenti normativi di questa nostra Repubblica. L’abbinata PD/5S. Sarà transitoria. Quello che ci riserverà la prossima Legislatura servirà, almeno, per il varo di una nuova normativa elettorale.
Se i provvedimenti della Legge di Stabilità per il corrente anno andranno tutti a buon fine, si potranno evitare “sorprese” che, per il passato, hanno complicato il nostro quadro socio/politico.
Dato che la crisi politica resta ”latente”, si dovranno ritrovare quelle iniziative mediane necessarie per evitare, almeno riteniamo, altre situazioni di tensioni sociali e di polemiche.
Lasciamo stare la leggenda della “continuità” e “discontinuità”. Sono concetti svuotati dei loro originari contenuti già da parecchio tempo. Ora servono uomini capaci d’offrire all’Italia una rinascita anche socio/economica. Le altre strade, anche se formalmente percorribili, ci porterebbero lontano dai meccanismi atti a farci uscire da una crisi che, a nostro avviso, poteva essere evitata.
Perché un conto è l’instabilità e la stagnazione economica, un altro è prospettare solo mezzi coercitivi per tentare d’uscirne. Del resto, questa ”crisi” non è di uomini, ma di programmi.
Giorgio Brignola