Pandemia e democrazia

Politica

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Le recenti notizie sulla recrudescenza dell’epidemia di Covid 19 in Portogallo, a seguito della tornata elettorale che ha interessato quel Paese il 24 gennaio scorso, se da una parte deprimono e indeboliscono le ragioni di quanti chiedono le elezioni anticipate in Italia, dall’altro incoraggiano i difensori dei principi democratici, vale a dire di chi sostiene che questi non possono essere trascurati neppure di fronte a una pandemia. La democrazia non può subire l’insulto di un’epidemia seppure diffusa. Non può. Guai se accadesse, giacché come sanno quelli che hanno sfogliato un tomo sulla “difesa N. B. C (Nucleare, Biologica, Chimica)”, magari in qualità di allievi Ufficiali e sottufficiali di complemento dell’Esercito, la guerra biologica merita accurata protezione a difesa. La tutela della salute e i principi di libertà di una democrazia moderna ed evoluta devono convivere e a questo deve pensarci lo Stato, ma non attraverso l’occasionale decretazione bensì sulla base di oculate riflessioni che coinvolgano il parlamento.

In altri termini, così come non si può lasciare a un virus il diritto di vita e di morte sugli individui, è imperativo non lasciargli quello di sopprimere le libertà costituzionali, esercizio del voto compreso e, oltretutto, facile preda di speculazioni politiche opportuniste attraverso la dilazione del medesimo.

Non sarebbe male che nei “Piani Pandemici”, ovvero nei protocolli d’interesse nazionale relativi alla difesa sanitaria in uno con quelli posti a baluardo della vita democratica, siano previste opportune norme, volte a regolare l’esercizio del voto attraverso metodi alternativi rispetto ai tradizionali, da utilizzare in occasioni straordinarie. Dal voto attraverso i metodi informatici sino alla diluizione in più giorni dell’accesso alle urne, passando attraverso la raccolta delle schede a porta a porta, di idee, volendo, ne vengono fuori. Ma non si perda troppo tempo, si usi bene, in proposito, l’intervallo che ci divide dal 2023, il quale  non è siderale. Senza contare, inoltre, che da qui al semestre bianco (inizia dopo il 1 luglio del corrente anno), ce n’è di acqua da vedere scorrere sotto i ponti.

 L’importante è non sedersi sulla riva in attesa che passi il tuo avversario.

Giuseppe Rinaldi

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