Papa Francesco firma un nuovo dogma: il dubbio!

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Non sollevate gli scudi della difesa, perché è proprio Papa Francesco che ci autorizza A DUBITARE… su di lui! Forse è sfuggito a molti il discorso (sempre a braccio) che ha tenuto il 13 ottobre ai Seminaristi in visita dalla Lombardia, vedere qui testo ufficiale. 13 ottobre… speravamo e pensavamo a qualche parola su Fatima, era sperare davvero troppo dopo che il 13 ottobre 2016 si presentò in aula Paolo VI all’udienza con tanto di omaggio alla statua di Martin Lutero? 13 ottobre dunque, mentre la Cattolica Chiesa ricorda Fatima e invita a volger lo sguardo a COLEI CHE MAI HA DUBITATO, ecco che il Vicario di Cristo (??? ma sarà poi vero?) eleva IL DUBBIO a dogma infallibile. Del resto, parola di Papa Francesco: Io non ho fiducia nelle persone che non dubitano mai…. Dunque non ha fiducia nella Madre di Dio, o è convinto che anch’Ella, “donna come noi, donna laica…” dubitava del Figlio o della propria vocazione?

Certamente non c’è un invito esplicito a dubitare DELLA FEDE, ma dire:

“La croce del dubbio è una croce, ma feconda. Io non ho fiducia nelle persone che non dubitano mai. Il dubbio ci mette in crisi; il dubbio fa domandare a noi stessi: “Ma questo va bene o non va bene?”. Il dubbio è una ricchezza. Sto parlando del dubbio normale, non di quelle persone dubbiose che diventano scrupolose. No, questo non va. Ma il dubbio normale della personalità è una ricchezza, perché mi mette in crisi e mi fa domandare: questo pensiero viene da Dio o non viene da Dio? Questa cosa è positiva o non è positiva? Tu hai detto “la croce del dubbio”, e io ti sto rispondendo riguardo al dubbio interiore, al dubbio che tu hai nel tuo orientamento spirituale.”
Va bene! Diciamo pure che la provocazione è stata offerta al Papa, dal seminarista, su di un vassoio d’argento, su di quei piatti prelibati che solo un demonio è capace di preparare…. ma è altrettanto chiaro che, nella risposta, il Vescovo di Roma ha perso l’occasione d’oro per rispondere come il Vangelo comanda di fare e il suo Predecessore, san Pietro, aveva insegnato di dire e di fare: “….adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.”(1Pt.3,15-16)

Dubbio per dubbio, chiediamoci: cosa è vera ricchezza LA FEDE O IL DUBBIO, come affermerebbe Bergoglio? NO! Il dubbio non è una ricchezza MA E’ UNA SCIAGURA quando non lo si risolvesse con la retta coscienza; il dubbio è TENTAZIONE che senza dubbio ha un valore iniziale quando – intrapresa la via del discepolato in Cristo – ci conduce A NON DUBITARE PIU’ senza aspettarsi, come l’apostolo Tommaso, di dover pretendere di mettere il dito nel costato trafitto, per credere… e non dubitare più.

Va bene! Ma Bergoglio non stava parlando della fede ma della “vita interiore”…. Scusate IL DUBBIO ma è proprio della FEDE di cui parla, del cammino del “nuovo sacerdote” in un mondo che, secondo Bergoglio, dubbi non ne ha più (e qui forse tiene anche ragione) ma che esso è una croce da: “Prendete il dubbio come un invito a cercare la verità, a cercare l’incontro con Gesù Cristo: questo è il vero dubbio. Va bene?“

No che non va bene!! Non è questo il “vero dubbio” (??). Un conto sarebbe stato, infatti, se avesse avuto davanti uno Scalfari di turno, uno di quei suoi amici agnostici, atei, attraverso i quali il dubbio è l’argomento che può giustificare un dialogo tra un credente e un non credente, ma non certo utile a dei Seminaristi i cui legittimi dubbi andrebbero subito DISSIPATI dal Vicario di Cristo il quale, per altro, invece di rispondere come avrebbe potuto usando l’esempio di Maria Vergine… introduce le risposte con questa affermazione: “Io le domande le ho, perché me le hanno inviate; ma voi ditele: io prendo nota delle cose che mi vengono perché voglio essere spontaneo nella risposta….”

Che poi, a volerci riflettere…. perché è stata fatta tanta cagnara dagli amici mediatici di Bergoglio come “vatican-insipient” sui famosi Dubia dei 4 cardinali, mentre ora il Papa stesso elogia il dubbio sollevandolo a super-dogma? Ma soprattutto, dove sta nei Vangeli un solo invito del Cristo a “dubitare” della propria vocazione e sulla via intrapresa nella Fede? Dunque il dubbio batte la fede 5-0? Scusateci il dubbio, ma sarà fondamentale ora abituarci al nuovo dogma per poterlo applicare.

Maria Santissima è sempre Vergine: e chi lo stabilisce? Padre ho un forte dubbio, ma non è che aveva ragione Lutero? – Figliolo, la risposta è il dialogo con la persona che ti accompagna, il dialogo con il superiore, il dialogo con i compagni. Ma il dialogo aperto, il dialogo sincero, cose concrete.
Gesù è stato Crocefisso ed è morto e poi è risorto: scusi padre, ho alcuni dubbi sulla risurrezione, però sono un seminarista, sento la vocazione dentro di me, ma… non so che fare i dubbi mi assillano, che devo fare? – Figliolo è il dialogo con la persona che ti accompagna, il dialogo con il superiore, il dialogo con i compagni. Ma il dialogo aperto, il dialogo sincero, cose concrete.
Gesù afferma: non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; venite a me ed io vi ristorerò; io SONO Via, VERITA’ e vita…: Ecco vede padre, non è che non credo ma come seminarista, come posso stare di fronte alla croce del dubbio? – Figliolo caro, “LA CROCE DEL DUBBIO” è il mio nuovo super-dogma, ACCOGLI QUESTA CROCE, continua sempre a dubitare perché, chi non dubita, non è un buon cristiano… Ma stai attento, non ti dico “IL DUBBIO DELLA CROCE” ma il contrario, i dubbi sono delle croci potenti, più potenti della FEDE, chi dice di avere fede e non ha dubbi, non è un buon cristiano!
Atto di Fede, mio Dio io credo che Tu….: scusi padre, ho qualche dubbio di coscienza sull’Atto di Fede, ho qualche dubbio di coscienza sulle parole del CREDO….. – Figliolo, non ti preoccupare. Io non ho fiducia nelle persone che non dubitano mai. Il dubbio ci mette in crisi; il dubbio fa domandare a noi stessi: “Ma questo va bene o non va bene?”. Il dubbio è una ricchezza. Sto parlando del dubbio normale, non di quelle persone dubbiose che diventano scrupolose. No, questo non va. Ma il dubbio normale della personalità è una ricchezza, perché mi mette in crisi e mi fa domandare: questo pensiero viene da Dio o non viene da Dio? Questa cosa è positiva o non è positiva?
dubbio patologicoGli esempi già tratti dalle risposte del Vescovo di Roma, potrete continuare a farli voi stessi. Veniamo ad una conclusione.

“Il dubbio uccide più sogni, di quanto possa fare il fallimento”

L’aspetto principale del DUBBIO, tratto dal dizionario e dalla filosofia, porta alla conclusione che il dubbio è qualcosa che, se vi si persiste, conduce all’incertezza fino a capovolgere qualcosa che era creduta vera…. conduce ad una incertezza tale che preclude alla fine la scelta giusta da fare… insomma è proprio il carattere filosofico e del dizionario a contraddire – piuttosto – questa elevazione di grado del dubbio da parte del Papa. PERCIO’, IL DUBBIO E’ INCOMPATIBILE CON LA FEDE, incompatibile con la Fede Cattolica, badate bene che è anche la teologia cattolica ad affermarlo.

La Fede E’ CERTEZZA e perciò, per la ragione stessa essa è incompatibile con il “dubbio”. Motivo per cui i 4 cardinali fecero la famosa Lettera…. E’ chiaro e del tutto naturale che colui che sta in un percorso di fede, ma che NON ha ancora trovato la fede, si chiede se “credere o non credere”? Ma se sei un seminarista si presume che tu la Fede l’abbia già raggiunta, magari poca, ma non può essere incerta, tornare a dubitare è UN PECCATO….

L’esempio di santa Madre Teresa di Calcutta che per 10 anni ebbe di NON provare più la Fede è calzante perché ella, nel raccontare la sua “Notte dell’anima”, precisa anche di NON AVER MAI DUBITATO nonostante non sentisse più in lei il trasporto della Fede che per anni l’aveva animata. Insomma, SI FIDAVA di quel Cristo che l’aveva chiamata alla vocazione, punto.

Ma poi abbiamo molti riferimenti biblici che CONDANNANO L’INCREDULITA’, IL DUBITARE… (II Re 17,14; Sap 2,22; 12,17; Mt 17,17; Mc 16,11.13; Lc 22,67; 24,25; Gv 3,12; 6,36.64s;10,25; At 28,24: II Ts 2,12; I Gv 5,10; Gd 5; I Pt 2,7s; Ap 21,8).

Ma se io dei dubbi, che debbo fare? SCACCIARLI!! Il dubbio è una TENTAZIONE per questo va combattuto come tutte le tentazioni. Se si persiste a coltivare il dubbio, si finisce per modificare la realtà delle cose per accomodarle alle nostre soddisfazioni personali. Questa è la tentazione a cui conduce il dubbio! Quindi o si ha FEDE o non si ha fede.

Se si è raggiunta la Fede si va avanti, si procede in avanti e non indietro, è Gesù a dirlo: Un altro disse: “Ti seguirò Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa.” Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto al Regno di Dio” (Lc 9,57-62); tre casi di chiamata, tre condizioni che Gesù pone, in entrambe è la FEDE che fa uscire dalle incertezze…. Gesù sta proprio dicendo: ATTENTI AI DUBBI, attenti alle vostre incertezze, attenti ai vostri pensieri che ingombrano il cammino per il quale, IO- e non voi, vi ho chiamati! Ad ogni crocevia, ad ogni dubbio, ad ogni PAURA… inutile volgere lo sguardo indietro, inutile alimentare i dubbi, bisogna scacciarli subito e AVERE FEDE nella chiamata di Gesù.

Sostenere che la fede è sempre unita al dubbio, anche nella coscienza di chi si professa cristiano e sostenere che chi non mette costantemente in dubbio la propria fede smette di cercare la verità significa adottare categorie di pensiero relativistiche, incompatibili con la dottrina cattolica sulla virtù teologale della fede. (fonte)
Come concludere? Che ognuno, ora è anche LIBERO DI DUBITARE a ciò che dice questo Papa… ma attenzione, a riguardo della vera fede l’atto del credere non può mai includere alcun dubbio, e nessuno dei contenuti della fede. Chi infatti crede, crede tutto ciò che “la Chiesa ha insegnato a credere” (Atto di Fede, appunto) e perciò, se dubita allora vuol dire che è proprio la Fede a mancare, come risulta con chiarezza dal rimprovero che Cristo fa a Pietro che sta affondando per mancanza di fede: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (Mt 14,31).

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