Parità di genere: una battaglia inutile

Puglia

Di

di Graziana Romano *

Le donne pugliesi, da anni, hanno chiesto al Consiglio regionale della Puglia l’attuazione della legge elettorale per garantire la parità di genere.

Alcuni partiti hanno tentato di convincere i Consiglieri regionali a modificare la legge regionale ed attuare quanto previsto da quella nazionale: la doppia preferenza.

I Consiglieri, a maggioranza uomini, non hanno raccolto l’invito, e il Governo ha nominato un commissario “ad acta” per imporla.

Le donne che protestavano, finalmente contentissime; i partiti e i movimenti soddisfatti e, anche noi Socialdemocratici eravamo convinti che la Puglia potesse svoltare.

E invece, tutto come prima.

Nel Consiglio 2015-2020, le donne erano 5 su 50. Ora sono ben 8 su 50. Davvero un ottimo risultato! Una battaglia inutile.

Le donne pugliesi hanno perso una grande occasione per dimostrare la validità di parità di genere, cioè portare l’esperienza e la sensibilità delle donne nella conduzione politica del Consiglio regionale.

Perché non si è approfittato della doppia preferenza, per votare donna e avere un ruolo importante nel Consiglio?

Evidentemente, non hanno avuto fiducia nelle candidate.

Potevano essere 25 piuttosto che 8. E invece continueranno ad avere la maggioranza assoluta gli uomini, che continueranno a determinarne le scelte.

La battaglia delle donne, vana, e la protesta non ha avuto alcun seguito.

Quindi, chi sperava nel cambiamento, convinto dell’apporto determinante delle donne: deluso.

Invito le pugliesi (utilizzando le nuove tecnologie) a seguire  i lavori delle commissioni e del Consiglio regionale: dobbiamo far conoscere la nostra opinione per determinarne l’auspicato cambiamento.

La partecipazione, da tempo, è molto limitata anche perché i partiti hanno smesso di avere un ruolo fondamentale nella elaborazione politica e nella programmazione.

Occorre aprire un nuovo capitolo nella storia della Puglia per uscire dalla crisi ma innanzitutto per dare una speranza e un futuro ai giovani.

Dobbiamo riprendere un ruolo significativo nel Sud e nel Mediterraneo per ridurre il divario tra regioni, la fuga dei giovani dal Sud e l’esodo incontrollato degli immigrati.

Sono certa che questo appello troverà grande disponibilità per iniziare un nuovo cammino insieme.

*(componente la segreteria regionale Socialdemocratica e la Presidenza nazionale AITEF onlus)

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