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IGINIO IURILLI.  “L’ECO DELLA MEMORIA”

Il 24 marzo è stato ospite l’Accademia delle Belle Arti di Foggia il maestro IGINIO IURILLI,per presentare il suo piu’ recente Catalogo “L’ECO DELLA MEMORIA” ed il Videoritratto, girato sul suo essere artista da ALESSANDRO PIVA.
Mediatore dell’incontro il professor Gaetano CENTRONE..

IL Videoritratto completo e’ disponibile su YOUTUBE-voce Alessandro Piva IURILLI 1192.
Tale presentazione segue la mostra e la conclusiva dissertazione tenuta presso il Museo PINO PASCALI , di Polignano a mare.
ANTONIO FRUGIS Senior, curatore del Museo Pino Pascali racconta della mostra, come il critico d’Arte PIETRO MARINO sulla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, e sua figlia ANTONELLA, sulle pagine di REPUBBLICA.
Considerato che autorevoli firme si sono gia’ spese, io pur storica e critica d’Arte, vorrei solo esprimere le mie emozioni quale semplice fruitrice delle opere e delle emozioni provate.

Conosco il maestro Iginio Iurilli DAL 1970 circa, quale mio professore di Ornato Disegnato presso il Liceo Artistico di Bari, ma personaggio formale e piuttosto ermetico, non ha mai esternato, con noi alunni, le sue qualita’ intrinseche di scutore-pittore-installatore e propagatore di un’Arte personalissima non inquadrabile in stereotipi convenzionali.
E’ evidente che era in pieno svolgimento una sua ricerca personale di modi , tecniche e materiali non facile da comprendere nè da spiegare , soprattutto a dei ragazzi che si approcciavano appena al disegno.

Tale ricerca, lo ha condotto tra tappe,pause e riflessioni e periodi diversi a quanto esposto nelle sale del Museo Pascali, nel BIANCO ABBAGLIANTE dello spazio centrale in un “WHITE TALE ” un candore che si espande nella sua ultima installazione, cinque isole, nel miraggio emergenti da un oceano di polvere di quarzo e sale irridescente.
BIANCO non in senso cromatico, ma inteso come spiritualita’.Uno spazio assoluto e puro come lo definiva Vasilij Kandinskij……”L’Arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro” —punto-linea-superficie-

Polvere di quarzo e sale bianco . Un’ azzeramento dell’immagine. Non un punto di partenza, ma punto di arrivo.
Ma di IURILLI non si può non menzionare, seppure a sommi tratti il suo percorso , in crescendo, l’uso di tutti i materiali e tecniche di espressione, dalla carta, alla cartapesta, alla ceramica, al legno sia si recupero sia sagomato , in un processo continuo di ricerca . Si parte dai copertoni d’auto abbandonati nella periferia cittadina negli anni 70, si attraversa un periodo di astrazione dall’Arte, in un ritorno ludico verso le cerbottane dell’infanzia, carta colorata ed imprinnting e poi la strepitosa Mostra in Pinacoteca Provinciale del 2008. Mostra che porta alle tridimensionalità di raspi d’uva seccati e verniciati, o rami ritrovati in spiaggia come spade antiche, o frecce , archi inventati tra rami contorti e filo di ferro. Alle punte di spada giganti lavorate in maniera particolarissima. Ai MITILI giganti e violacei sino ad approdare ai suoi RICCI meravigliosi…..sino ai grandi FIORI fluorescenti ed erotici realizzati in carta pesta o ceramica , poi smaltati.

Si arriva così al meraviglioso RICCIO enorme VIOLA , realizzato in legno, variegato nei suoi aculei e visionabile a 360 gradi. RICCIO Presentato dopo lunga gestazione dalla mostra del 1993 al Arbatax, in Sardegna sino al “MONUMENTO AL RICCIO” realizzato per la Biennale di Venezia.
“MONUMENTO AL RICCIO” Monumento ad un frutto di mare tanto amato, ma con un aspetto ironico.
Vuole rappresentare la natura che tenta di ribellarsi all’uomo difendendosi, ed ecco il RICCIO dall’interno cosi gustoso, difendersi con una copertura coriacea e degli aculei protettivi, ma invano. un RICCIO fuori scala talmente enorme da sfondare le pareti della stanza dove e’ depositato.

Tutto raccontato visivamente nello splendido catalogo, sulla copertina una misteriosa cicala, ricordo della sua vita “ECO DELLA MEMORIA”.
Un rapporto particolare nei confronti con la natura e le sue mutazioni. Bellezza contro disastri ambientali.
A questo conflitto si rifà ALESSANDRO PIVA, Il regista che con LA CAPA GIRA ha rivelato una Bari noir, Bari che riprende in questo Videoracconto sull’artista IURILLI che parla di se guidando per le periferie di una citta invernale, ventosa, fredda e scontrosa,cosi come la Maschera di questo artista.

Una storia, come fa rilevare PIETRO MARINO, che l’artista racconta con amarezza, e un disagio di un artista che dichiara apertamente di essere nato in un posto sbagliato nel momento sbagliato.
GRAZIE Maestro per quanto hai trasmesso e quanto ancora hai da dare…..dalla tua ex alunna che ti vuole ancora………come hai scritto nella dedica del Catalogo.
MARIA Catalano Fiore

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