Parte la corsa all’estate: molte località già sold out, ma non dappertutto

Economia & Finanza

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Da nord a sud si registrano prenotazioni per la prossima stagione. Ogni regione gioca le sue carte, ma il booking è a macchia di leopardo. Tengono le località storicamente ‘top’.

Parte la corsa all’estate. E, stando agli umori e alle agende di numerosi operatori turistici della Penisola sembra proprio che per molti vacanzieri il conto alla rovescia sia iniziato. Certo, in sicurezza: il titolare del ministero del Turismo, Massimo Garavaglia, ha annunciato un documento speciale a livello europeo che consentirà villeggiature il più possibile a prova di Covid. Intanto si registrano già i primi sold-out per i mesi più caldi, anche se il panorama non è omogeneo. Ma, anche a livello locale, ognuno si gioca le sue carte.PUBBLICITÀ

“L’intenzione dei ministri del Turismo europeo è di far partire il green pass, che noi chiamiamo lasciapassare, prima dell’estate: c’è una forte accelerazione su questo”, ha annunciato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, a Olbia per l’inaugurazione del centro per test sul Covid all’aeroporto Costa Smeralda.

Questo documento “prevede tre dati: o si è vaccinati o non lo si è ma si è avuto il Covid e si è guariti, oppure ci si sottopone a un tampone e se è negativo si può viaggiare”.

– Intanto spiagge e località turistiche “scaldano i motori”.

Emilia Romagna

Un’estate da tutto esaurito si annuncia per le località turistiche dell’Emilia Romagna. Stando a quanto affermato dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, “non appena ci saranno le condizioni le nostre città e località si riempiranno di turisti. Lo dico perché – ha precisato Corsini – ho degli elementi e dei numeri. Non ho solo delle sensazioni ma anche delle certezze che vengono sia dalle città ma anche dalla costa e dall’Appennino. In luglio e agosto ci sarà il tutto esaurito sia sulla Riviera che sull’Appennino, soprattutto di turisti italiani”.

Toscana

Se per la riviera emiliano-romagnola si parla già di estate da pienone, sulla stessa lunghezza d’onda la Toscana. Soprattutto in Versilia, una delle capitali italiane del turismo balenare italiano e punto di riferimento della Regione. Un ottimismo dettato dalla speranza di veder galoppare la campagna vaccinale, ma che poggia anche sulle prenotazioni che stanno cominciando ad arrivare già da alcune settimane.

Ad essere particolarmente vivace, da questo punto di vista, è soprattutto il settore degli affitti di case vacanze e appartamenti. L’idea di trascorrere le ferie estive in una struttura che possa escludere promiscuità, e dunque garantire maggiore libertà, piace. E non a caso fra gli oggetti più gettonati ci sono le case con giardino e, per la clientela più facoltosa, le ville con piscina.

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© SardegnaTurismo – Pawel Kazmierczak La spiaggia di Tuerredda, nel territorio di Teulada, nel Sud Sardegna

“Ci sono molti turisti che si sono già mossi”, spiegano in coro nelle tante agenzie immobiliari che puntellano la costa da Viareggio a Forte dei Marmi.
Si muove invece con maggior lentezza l’industria alberghiera, anche se le premesse non sono negative. “In una prima fase – spiega Maria Bracciotti, presidente versiliese di Assoalbergatori – abbiamo registrato un buon interesse con molte telefonate da parte di turisti interessati ad una vacanza in Versilia.

Le ultime restrizioni hanno un po’ raffreddato il clima. Tuttavia anche quest’anno abbiamo riproposto la possibilità di cancellare le prenotazioni anche all’ultimo minuto senza penali e che resta una delle richieste principali che ci vengono rivolte in questo periodo di incertezza”. Anche una realtà come la Versilia viaggia a più velocità. Le cose vanno meglio, ad esempio, nella più esclusiva Forte dei Marmi. Dove il distanziamento fra ombrelloni, che prima si chiamava semplicemente privacy, non è certo stato introdotto con il Covid. “Le famiglie hanno voglia di passare le vacanze qui, in un ambiente che garantisce spazi e sicurezza” spiega Martino Barberi, presidente dei balneari di Forte dei Marmi.

 Liguria

“Ci sono i classici italiani per quanto riguarda le prenotazioni stagionali. Come stranieri, invece, abbiamo già riscontro a partire da maggio per molti svizzeri e, poi, tedeschi. Sulla Svizzera il dato è curioso, perché sono stati i primi a chiudersi e ora vogliono muoversi prima che vi sia la certezza delle zone libere”, spiega all’AGI Gianmarco Oneglio, presidente FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari) Confesercenti Liguria, raccontando come il mondo balneare si sta preparando ad un’ennesima stagione pronta a partire, ma ancora costellata di incertezze.

“Ormai le nostre prenotazioni sono tutte ‘salvo covid’, quindi si può disdire anche all’ultimo, come succede per le grandi agenzie di viaggio online”, spiega. I numeri ancora non sono ben definiti, ma qualcosa si muove in vista dell’estate, sia sul fronte delle prenotazioni, sia sul fronte della preparazione degli stabilimenti: e’ li’ il grande tema da affrontare: prima ancora di sapere chi sarà ospitato sulle spiagge della Liguria, bisogna capire come accoglierlo.

“Stiamo continuando a fare opere di manutenzione ordinaria, ripascimenti e pulizie generali delle spiagge, sperando di essere operativi prima di maggio, perche’ un mese di chiusura, con il clima che c’è in Liguria è duro da digerire, ma anche solo per la gestione e il controllo delle spiagge: oggi, per esempio, ad Imperia c’erano 22 gradi e alle 12 la spiaggia era piena. L’apertura degli stabilimenti in maniera ordinata permette anche il controllo degli eventuali assembramenti sulle spiagge”, dice Oneglio.

Marche

In questa regione l’orizzonte temporale è l’estate, nella speranza che la campagna vaccinale abbinata alla belle stagione, possa dare una mano al turismo alle prese, come nel resto del Paese, con un crisi senza precedenti e aggravata dal blocco degli spostamenti per Pasqua. Così gli imprenditori del settore guardano a giugno per la ripartenza, sostenuti da una ripresa delle prenotazioni che non era attesa così in anticipo e dalla riprogrammazione dei voli su alcune rotte chiave per l’incoming marchigiano. “Siamo moderatamente ottimisti per una ripresa in estate”, spiega Dania Battistelli di Masterkey Travel di Civitanova Marche.

Sotto stretta osservazione sono soprattutto le vacanze dei turisti stranieri, che se la situazione pandemica lo permetterà, rappresentano una fonte di reddito molto attesa. In questa direzione, l’annuncio di Ryanair di una nuova rotta Ancona-Niederein, che potrebbe raccogliere ospiti da Olanda e Germania, e della conferma dell’operativita’ su Londra e Bruxelles, è stata accolta positivamente dagli operatori del settore, anche perché va ad aggiungersi ai collegamenti attivi su Dusseldorf e Berlino. In pratica, in estate lo scalo aeroportuale di Ancona sara’ ben collegato a tutta l’area del Nord Europa che storicamente rappresenta la quasi totalità dell’incoming.

Proprio dai turisti del Nord Europa arrivano le prenotazioni di ville di lusso: da metà giugno a fine agosto si annunciano già diversi ‘tutto esaurito’. “L’estate 2021 sarà una sorpresa per tutti e le prenotazioni stanno andando molto bene, soprattutto quelle che riguardano le Marche”, spiega Sandro Teloni, di Teloni Travel di San Severino Marche.

La sua società gestisce il sito homelikevillas.com, una rete di 280 tra ville moderne con piscina, dimore storiche, casali e chalet in tutta Italia. “Ci chiedono strutture con spazi molto ampi – aggiunge -, che consentono di vivere molte ore all’aperto, garantiscono privacy assoluta e l’utilizzo da parte di soli familiari o comunque conoscenti, così da soddisfare anche gli standard di sicurezza”. Secondo l’imprenditore maceratese, “le prenotazioni per la prossima estate sono arrivano per il 60% di turisti stranieri”.

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©   Foto: AFP Ostia

E’ più lenta, invece, la ripresa del turismo balneare, tradizionalmente appannaggio del pubblico italiano, molto legato al ‘mordi e fuggi’ del week end lungo: l’apertura degli stabilimenti è rinviata, ma da Gabicce Mare a Porto d’Ascoli è partita la pulizia delle spiagge e delle concessioni balneari, segnale chiaro della voglia di ripartenza degli operatori.

Lazio

Prezzi in crescita anche fino al 40% per le case vacanza nelle località più frequentate del litorale laziale, e villini di pregio già prenotati prima di Pasqua per i mesi estivi. La crisi economica legata al Covid morde ma non per tutti, chi ha la possibilità sta già organizzando le vacanze estive per non rimanere sprovvisto di un ‘buen ritiro’ in Italia nei mesi più caldi, ritenendo che sarà difficile poter fuggire all’estero viste le limitazioni agli spostamenti dettate dalla pandemia.

Buona parte delle prenotazioni avvenute finora sul litorale laziale, spiegano agenzie di affitti e associazioni alberghiere e dei balneari, viene dall’Italia. Qualche turista straniero, soprattutto inglesi e statunitensi, potrebbe tornare ad affacciarsi nelle città d’arte, a partire da Roma, solo da settembre.

Tra le località balneari più ricercate quelle del basso Lazio: San Felice Circeo, Terracina, Sperlonga e Sabaudia. I prezzi oscillano molto, si va dai 1.000 euro al mese per poche decine di metri con giardino a Sabaudia, ai 3 mila euro per una casa vacanze a Terracina fino a 18/20mila euro al mese a San Felice ad agosto. “Con la pandemia il valore degli affitti è cresciuto e le persone prenotano prima, nei giorni scorsi abbiamo affittato una villa di 380 metri quadri con piscina al Circeo per il mese di luglio, lo scorso anno veniva 10mila euro, quest’anno e’ stata locata a 14mila”, spiega il titolare di una agenzia immobiliare. Più contenuti ma comunque in crescita i prezzi sul litorale etrusco: dai 1.000 euro al mese di Santa Marinella ai 1.500 di Tarquinia e Montalto Marina.

I prezzi lievitano anche perché il numero di case in affitto si è ridotto rispetto agli scorsi anni, con diversi proprietari che hanno scelto di utilizzare gli immobili in prima persona nell’impossibilità di raggiungere altre località turistiche. Un primo test avverrà a Pasqua: “Abbiamo meno case da proporre e quindi i prezzi salgono – spiega la titolare di una agenzia che tratta locazioni nell’alto Lazio – tanti proprietari proveranno ad usare le seconde case per fuggire qualche giorno e quindi non le affittano”.

Più complicata la situazione a Roma. “Per Pasqua molti alberghi stanno chiudendo per assenza di prenotazioni e turisti, nessuno ci ha ancora chiarito né la logica delle disposizioni che permettevano di recarsi in altri Paesi ma non di spostarsi in Italia, né di quelle successive riguardanti l’obbligo di quarantena di 5 giorni al rientro dall’estero”, incalza Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. “In città negli hotel c’è qualche prenotazione sporadica di americani e inglesi – prosegue – ma da settembre in poi, inoltre con il fatto che ora tutte sono cancellabili senza problemi bisogna vedere quante ne verranno confermate.

Abruzzo

La destinazione piace ma, al momento, è impossibile fare previsioni sull’andamento della stagione turistica 2021. Gli operatori del settore sperano però in una buona e stabile ripresa. “Le insicurezze del ritmo del programma vaccinale – afferma Giammarco Giovannelli, presidente Federalberghi Abruzzo – rendono anche le richieste relative alle prenotazioni molto poco convinte a confermare, in quanto manca l’elemento certo e probabilmente anche quello relativo a questo aspetto non indifferente”. Giovannelli – titolare dell’Hotel Venere ad Alba Adriatica (Teramo), una delle più rinomate località balneari della costa abruzzese – aggiunge che “le persone che telefonano sono interessate al prodotto Abruzzo, ma quando è il momento di confermare rimandano. Qualche prenotazione c’è, ma non è sufficiente per avere un’idea di come potrà andare questa estate”.

“La destinazione Abruzzo – ribadisce il presidente di Federalberghi – piace e riscuote l’attenzione della domanda italiana e anche internazionale. Speriamo di essere messi in condizione di poter affrontare almeno una buona parte dell’estate. Siamo coscienti però che, purtroppo, in questa regione per la seconda annualità abbiamo perso tutto il fatturato relativo alle vacanze pasquali, ai ponti festivi successivi e anche alla stagione invernale tradizionale legata allo sci”.
“L’estate 2020 – ha sottolineato Giovannelli – è stata molto difficile, ansiosa e impegnativa per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative riguardanti il distanziamento. E’ stata anche una stagione molto più corta, però, alla fine abbiamo assicurato un lavoro a diversi collaboratori e creato un po’ di fatturato anche per l’indotto e per noi stessi. Per quanto riguarda le presenze, rapportate ai giorni di apertura, nel 2020 sono state soddisfacenti, ma certamente non sufficienti per un’impresa turistica che non può vivere con 60 giorni di stagione”.

Per Emilio Schirato, titolare dell’Hotel Plaza a Pescara – città della costa adriatica vivace con i suoi locali, lounge bar e ristoranti, e meta di turismo balneare grazie alle sue spiagge sabbiose – “dopo Pasqua ci sarà una lievissima ripresa, ma comunque sempre molto molto al di sotto di quello che potrebbe essere un andamento un minimo normale. Credo che arriveremo fino a tutto maggio in questo modo. Ci aspettiamo che da giugno ci sia una ripresa e ci auguriamo che poi sia stabile”.

Campania

“Io sono un ottimista, ma la situazione è talmente confusa che le previsioni al momento possono essere solo quelle di un disastro”. All’AGI, Costanzo Iaccarino, vice presidente di Federlaberghi nazionale e presidente dell’associazione di settore regionale, è netto. “Fino a quando non si capirà che in Italia, e soprattutto in regioni come la Campania, i numeri del turismo e del fatturato che genera sono talmente alti da richiedere grande pianificazione, non sarà possibile risollevarci”, spiega. Per lui, il sistema è al collasso. “Ci sono prenotazioni dall’estero soprattutto di clienti abituali e innamorati dell’Italia ma sono numeri talmente bassi da non consentirci di avere proiezioni e di nutrire grandi speranze. La stagione turistica non e’ quella del dopoguerra, solo luglio, agosto e poi basta tutti a casa”, sottolinea.

Il suo albergo a Sorrento, l’Imperial Tramontano, è una tappa storica del turismo internazionale dal 1812, e ha ospitato da Milton a Goethe fino a Ibsen e Feminore Cooper, come pure la regina Guglielmina d’Olanda ed Eduardo VII da principe di Galles e da re d’Inghilterra. Lui lo terrà aperto, e potrà contare su ospiti internazionali, ma sempre a luglio e agosto, come è stato lo scorso anno.

Il turismo di prossimità, quello dei di clienti solo italiani, comunque non basta a compensare la perdita. Solo in costiera sorrentina c’erano 2,5/3 milioni di presenze l’anno. Nel 2020, ne abbiamo avute sotto le 500.000. Card, passaporti in vaccinali non sono strumenti che possano migliorare. Gli imprenditori alberghieri si sono dotati già lo scorso anno di tutte le misure di sicurezza.

Ma l’incertezza è mondiale”. “Siamo al lavoro per la grande riapertura del 20 maggio. Abbiamo già numerose prenotazioni di turisti italiani e quella che si prospetta sarà un’estate sotto la bandiera tricolore – conferma all’AGI Fulvio Gaglione, direttore del Grand Hotel Punta Molino di Ischia, altra struttura blasonata e molto frequentata da stranieri – siamo pronti con i protocolli anti-Covid, forti dell’esperienza dello scorso anno e già condivisa in maniera molto positiva dai quasi diecimila ospiti, che nel 2020 hanno soggiornato nel nostro albergo.

Per ora, i turisti stranieri come i russi, i tedeschi e gli inglesi, che notoriamente trascorrono le vacanze a Ischia e al Punta Molino, restano in attesa. quanto a Capri, meta modaiola molto gettonata dal jet set mondiale, per ora gli stranieri stanno animando solo la compravendita di strutture ricettive. Il presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo, annuncia che oltre al presidente nazionale di Federalberghi, Bernabo’ Bocca, che ha rilevato una importante struttura nel centro di Capri “ci sono gruppi internazionali inglesi ed arabi che hanno preso alcuni dei piu’ importanti alberghi dell’isola”.

Sardegna

Al momento, ha davanti una stagione turistica incerta, con qualche timida prospettiva di prenotazioni fra luglio e agosto. Ma intanto i mesi da aprile a giugno, prediletti in particolare dagli stranieri, sono considerati “bruciati” dagli operatori del comparto. “Le prime richieste compaiono dalla seconda metà di giugno”, riferisce all’AGI Stefano Visconti, presidente della Camera di commercio di Sassari. “Prima di allora non ci sono prenotazioni turistiche”, a differenza dell’era pre-Covid. “Il settore alberghiero o riparte programmando l’anno entro i prossimi 20 giorni, tentando una stagione migliore del 2020 o, altrimenti, sarà un disastro e molte aziende saranno costrette a sopravvivere a un’estate come quella dell’anno scorso”, dice all’AGI Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna.

“Bisogna dare delle date di apertura della stagione”, incalza Manca, “e programmare adesso per sapere quali sono le attività che possono assumere e organizzare la stagione”.

L’incertezza sulle regole per il turismo nei mesi estivi e l’incognita sulla data di partenza della stagione rende tutto più difficile per gli operatori del settore: “I bilanci sono inesorabilmente in perdita”, conferma Visconti. “Gli albergatori stanno lavorando sui mesi di luglio e agosto che tecnicamente restano aperti a possibilità di prenotazioni, ma e’ chiaro che aprile, maggio e metà giugno sono bruciati”.

Nel Nord-ovest della Sardegna è aperto appena il 10 per cento delle strutture che sopravvivono con i lavoratori pendolari, segnala il presidente della Camera di commercio di Sassari. “Lavorano con il 20 per cento delle camere a disposizione grazie al business to business”.

La speranza tra gli operatori e’ di fare bene a luglio e ad agosto e sperare in un buon settembre, con la consapevolezza che potrebbe essere un’estate simile a quella del 2020, come ipotizzato stamane dal ministro Garavaglia che, pero’, confida in un prolungamento della stagione. “Le prenotazioni risentono dell’andamento ancora troppo lento della campagna vaccinale”, sottolinea Stefano Lubrano, albergatore ed ex sindaco di Alghero (Sassari). “Ci sono due elementi fondamentali per far partire le prenotazioni: per la domanda serve una forte accelerazione dei vaccini entro la prima metà di maggio e per l’offerta sono necessarie norme standard per gli spostamenti che consentano agli operatori garanzie per programmare”.

Calabria

Il ponte di Pasqua, tradizionale banco di prova per il turismo in vista dell’estate, è saltato a causa dell’emergenza sanitaria e del conseguente inserimento della regione in zona rossa, per questo gli albergatori calabresi, contattati dall’AGI, non si sbilanciano in previsioni sulla prossima stagione balneare, ma emerge la preoccupazione per le restrizioni imposte dalla pandemia. Si confida nel vaccino affinché una buona fetta di popolazione si senta al sicuro dal Covid e possa programmare le sue vacanze, ma emerge il dissenso rispetto alle ultime disposizioni che, consentendo i viaggi all’estero, priverebbero l’industria delle vacanze dell’apporto del turismo interno che potrebbe essere indotto a guardare oltre frontiera.

“Le incognite, quest’anno – dice il presidente della Federalberghi regionale, Fabrizio D’Agostino – sono legate, ad esempio, al numero di persone che saranno vaccinate entro giugno. Si parla di 10 milioni di persone in gran parte over 70, cioè una fascia di popolazione che si sposta poco. Un’altra variabile e’ legata alla possibilita’ per i non vaccinati di muoversi. Lo scorso anno, grazie anche al caldo, il Covid e’ stato rallentato e il turismo interno ha aiutato molto. Quest’anno i voli charter prenotati, secondo i dati forniti dalla Sacal (la società che gestisce gli aeroporti calabresi, ndr), sono in gran parte da confermare e questo e’ un altro elemento di incertezza, poi c’è la mobilità regionale bloccata a fronte della possibilità di viaggiare all’estero”.

Nel comprensorio di Capo Vaticano, nel Vibonese, nonostante tutto, si guarda avanti con un po’ di ottimismo. Con 18.000 posti letto censiti e una presenza stimata in un milione di persone in tempi normali, quest’area del Vibonese è fra i capisaldi dell’industria alberghiera calabrese. Nota per avere ospitato per molti anni lo scrittore veneto Giuseppe Berto oltre che per il suo mare, insieme con Tropea, la “Rimini del Sud”, e Pizzo Calabro, dove finì tragicamente il tentativo di riconquistare il Regno di Napoli da parte di Gioacchino Murat, Capo Vaticano, nel territorio del Comune di Ricadi, fa della provincia di Vibo Valentia una delle mete preferite dai turisti stranieri e italiani in terra di Calabria.

Puglia

Il punto debole dell’intera regione per il turismo in ingresso è ancora quello dei collegamenti aerei, troppo pochi a causa delle limitazioni imposte agli spostamenti che hanno costretto i vettori a ridurre in maniera drastica i voli. “La nostra regione vantava 18-19 milioni di presenze turistiche che oggi sono un miraggio – dice Caizzi – perché il mercato è condizionato dall’estrema incertezza dovuta al persistere della pandemia. C’è interesse verso Salento, Valle d’Itria e Gargano da parte di italiani, tedeschi, americani e inglesi, ma le prenotazioni che arrivano non ci danno certezze.

La situazione, francamente, sembra peggiore rispetto a quella dello scorso anno, quando il nostro turismo e’ stato salvato dal mercato domestico”. “Il sistema era già cambiato nel 2020 con prenotazioni che giungevano 15 giorni prima del giorno di arrivo e che adesso sono sempre più sotto data. Negli aeroporti di Bari e Brindisi, prima della pandemia, si muoveva un traffico assai elevato, fino a circa 50 aerei al giorno, mentre oggi solo a Bari se ne vedono due – tre al giorno. Puntiamo alle vaccinazioni – conclude il presidente pugliese di Federalberghi – che sembrano essere l’unica via d’uscita”.

Sicilia

“La situazione ad oggi è assolutamente bloccata. Le decisioni del governo nazionale non favoriscono attualmente le prenotazioni in Italia. Confidiamo nel passaporto sanitario ma soprattutto sull’accelerazione dei vaccini”. Nonostante le voci di un boom di richieste per le località balneari in vista dell’estate, in particolare modo dall’estero, per il presidente di Federalberghi Palermo Nicola Farruggio il quadro è ancora incerto, e una svolta per il settore sembra molto lontana.

“Ma quali prenotazioni, la gente continua a cancellare”, rincara la dose Farruggio che comunque non esclude a priori un’inversione di rotta: “Con la stagione primaverile saltata si spera di ripartire se non da maggio almeno da giugno, altrimenti sarebbe la fine”, perché “siamo già alla seconda Pasqua a zero oltre Natale e Capodanno”.

Un tracollo “oltre ogni immaginazione”, per il vertice di Federalberghi, per un settore ormai al collasso in pieno lockdown “danneggiato soprattutto dalle mancate chiusure generali che avrebbero consentito oggi di avere una situazione certamente migliore. Viceversa abbiamo prolungato l’agonia che ci fa continuare a stare a guardare con l’illusione di un sistema ripartito”. E l’insicurezza dei dati sulla Sicilia, conclude Farruggio, “contribuisce a non riuscire a offrire garanzie internazionali rispetto ad altre destinazioni che si sono promosse proprio attraverso il tema delle vacanze sicure. Occorrono ristori importanti subito e misure di sostegno anche a lungo termine – conclude – per salvare il settore da un’ecatombe senza precedenti”

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 montagna

Trentino – Alto Adige

Tra le località di montagna, invece, a metà strada fra la fiducia e l’incertezza spicca il Trentino Alto Adige. Le montagne e i laghi della regione più settentrionale d’Italia – in inverno rimaste spoglie di sciatori e pattinatori – sono sempre molto richieste e la stagione, pandemia di coronavirus permettendo, dovrebbe iniziare attorno al 20 maggio in concomitanza con il ponte di Pentecoste, festività fortemente rispettata in Provincia di Bolzano, Austria e Germania.

Rispetto al 2019, considerata dagli operatori turistici “un’ottima estate”, le prenotazioni dal mercato tedesco registrano un calo di almeno il 60% e da quello italiano addirittura di oltre il 70%. “Prima di pensare alle prenotazioni e richieste, la domanda principale e’: quando possiamo aprire?”. Se lo chiede, parlando con l’AGI, Matthias Wieser dell’agenzia di viaggio A Travel Factory di Varna nei pressi di Bressanone, specializzata nelle prenotazioni per destinazioni nel Nord Italia per il mercato estero.

“Il mercato tedesco da quando la cancelliera Merkel ha comunicato che non potranno fare vacanze all’estero sono completamente ferme. Ferme anche le richieste da Belgio, Olanda e Danimarca – dice Wieser -. I clienti italiani interessati al Trentino, all’Alto Adige e all’Austria ci sono ma pochi e tutti chiedono regole precisi di cancellazione. Da meta’ maggio ci sono prenotazioni ma regna, soprattutto nel cliente tedesco, tanta incertezza. Secondo me il vero boom del turismo non si avrà prima del 2022”.

A Bolzano, città bifronte, culla di tradizioni e cultura, capoluogo dell’Alto Adige, si guarda con fiducia al futuro, addirittura all’inverno prossimo, al Mercatino di Natale. “Il Mercatino tornerà, ci sarà, stiamo lavorando per farlo anche se non sarà come quello del passato: tutto dipenderà dalla pandemia – dice all’AGI, Roberta Agosti, direttrice dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano – per quest’estate le richieste stanno arrivando, in particolare da metà-fine giugno. Abbiamo richieste da Svizzera, Austria e soprattutto Germania. C’è la percezione di tanta voglia di viaggiare. Se i numeri saranno confermati e soprattutto incrementati la stagione estiva dovrebbe andare bene. Tariffe delle strutture alloggiative in crescita? No, mi risulta siano rimaste uguali”.

Agi

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