Partita a scacchi tra Yonghong Li e Rocco Commisso AC Milan

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Trattativa difficile quella tra il presidente del Milan, il broker cinese Yonghong Li, e l’imprenditore canadese, ma di origini italiane, Rocco Commisso, che spinge per l’acquisizione del brand rossonero in tempi rapidi. Li, però, ha paura di essere tagliato fuori da una “girandola” successiva di aumenti di capitale (nei prossimi giorni tra l’altro si saprà se sarà riuscito a rimborsare i 32 milioni di euro al fondo Elliott). E’ una partita a scacchi dal finale ancora non scritto.

Li Yonghong, si legge sul portale di Affari Italiani, ha fatto mettere nero su bianco l’opzione della non diluizione futura della sua quota residua (25-30%), anche in caso di nuovi aumenti di capitale che il Milan sarà chiamato a deliberare nei prossimi anni. Lo scrive Andrea Montanari su Milano Finanza.

Ricordiamo l’offerta di Commisso a Li: 32 milioni da rimborsare a Elliott, 380 del debito totale con il fondo di Singer, più 150 milioni da investire subito nel club, il 30% delle quote azionarie e ricavi provenienti dal mercato cinese. E così il magnate italo-americano, la famiglia Rickett se Stephen Ross restano in stallo, aspettando di capire le future mosse di Yonghong Li. Mentre si avvicina sempre più il giorno (19-20 luglio) del verdetto del Tas di Losanna sull’esclusione rossonera dalla prossima Europa

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