Pd. Renzi proclamato segretario dall’assemblea

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Matteo Renzi e’ stato proclamato segretario del Partito democratico dall’assemblea del Pd. Puo’ contare su 700 delegati, Orlando ne ha 212, Emiliano 88. “Altro che partito personale: il Pd e’ una comunita’, non e’ un luogo dove tutti si sparano contro”, ha detto l’ex premier che ha assicurato: “nessuno del Pd ha messo o mettera’ in discussione il sostegno al governo guidato da Paolo Gentiloni”, presente in aula. Sulla legge elettorale ha detto che il Pd “non fara’ la parte del capro espiatorio” e che “la proposta spetta ad altri”. Intanto, secondo Maria Elena Boschi, la notizia della circolare che affida la supervisione dei provvedimenti da portare al Consiglio dei ministri al sottosegretario e’ un “classico esempio di fake news: nessun commissariamento, semplicemente il segretario generale di Palazzo Chigi ha inviato una circolare con cui ha invitato i ministeri a rispettare le regole che gia’ esistono”.

“Per 5 mesi ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo dato l’impressione di essere una comunita’ di uomini e donne capaci solo di litigare tradendo cosi’ lo straordinario messaggio che il nostro popolo ci da’”. Lo dice Matteo Renzi all’assemblea del Pd. “Il Pd- aggiunge- non puo’ accettare di essere un luogo in cui tutti sparano contro il quartier generale sperando di avere visibilita’. La gente non vuole da noi polemiche, ma proposte”. “Ora si tratta di scrivere insieme una pagina nuova, il futuro e’ il nostro campo di gioco, il campo di azione del Pd”. Ha detto Renzi.”Per cinque mesi abbiamo dato l’impressione di essere una comunita’ capace solo di litigare – ha aggiunto -, ma con le primarie ha vinto il Pd che non litiga, e non puo’ accettare che tutti sparano contro il quartier generale. La gente non vuole polemiche vuole proposte”.

“Iniziamo con il riconoscerci. Vorrei dire grazie ad Andrea Orlando e Michele Emiliano”, dice Renzi, chiamando un applauso per i due contendenti sconfitti alle primarie. Orlando e Emiliano, in prima fila all’assemblea, si alzano in piedi.

“Abbiamo bisogno di cambiare metodo. Ho detto che la crisi della politica e’ la crisi del linguaggio della politica, il dramma di parole vuote che nessuno capisce. Immagino il 2017 come un anno di servizio civile al Paese, lasciando da parte le discussioni, magari chiudendolo con una conferenza programmatica, ma scegliendo tre parole semplici e chiare su cui caratterizzare il Pd. Non il deficit-Pil, il modello francese, il ballottaggio. Ma la parola lavoro, che non va utilizzata in maniera banale. La distinzione tra noi e i cinque stelle sul reddito di cittadinanza e’ enorme”, ha detto il segretario del Pd. “Lavoro e’ coinvolgimento, la materia dell’operaismo, dei sindacati. Quelli che dicono ‘stanno arrivando i robot, via tutti’, stanno mandando un messaggio devastante alle nuove generazioni. Il lavoro di cittadinanza e non il reddito di cittadinanza. Per farlo bisogna smontare tutti gli ostacoli al lavoro, a cominciare dalla burocrazia. Dire poi che bisogna puntare alle infrastrutture e agli investimenti. Abbassare le tasse, facendole pagare a chi non le ha pagate. Da qui al 2021 non ci sara’ piu’ la precompilata, ma la app. Piu’ digitalizziamo piu’ siamo nelle condizioni di combattere la disoccupazione. Il Pd e’ il partito del lavoro”.

“Noi abbiamo bisogno di ripartire dal legame tra territorio e comunita’, altro che partito personale di uno, il Pd e’ una comunita’, ci sono 6 mila circoli e volontari”, ha detto il segretario del Pd. “Autorevoli leader con i click vengono a dire a noi che abbiamo un problema con l’affluenza alle primarie? Voi avete un problema con l’influenza”, ha aggiunto Renzi .

“Dobbiamo dare di piu’ e io nella prima esperienza non sono stato ad altezza, nei prossimi mesi voglio lavorare sul doppio binario: da un lato il territorio, gli amministratori ed i circoli che dobbiamo spalancare per difendere una comunita’ non di codici fiscali ma di persone. E al tempo stesso abbiamo un problema con il web che e’ diventato un incredibile luogo dove noi non siamo stati protagonisti.Il progetto Bob partira’ con la nuova segretaria”. Cosi’ Matteo Renzi invitando a stare lontani dal “chiacchiericcio”.

“Il primo atteggiamento e’ prendere atto che in cio’ che e’ arrivato dagli avversari interni ci sono punti importanti da assumere: la parola unita’ proposta da Andrea Orlando in modo profondo, e’ un valore in giorni in cui le divisioni sono all’ordine del giorno non solo nel Pd. L’impegno straordinario per il Mezzogiorno che Michele Emiliano ha voluto mettere al centro e’ da coltivare perche’ forse non ci siamo riusciti”, dice il segretario del Pd.

“Io sono contento del lavoro che fa il governo, visto che il governo sta completando un lavoro” già iniziato “non c’è nessun dubbio, noi siamo quelli che stanno dalla parte del governo”, ha detto Renzi. Che sul governo ha aggiunto:  “Da cinque mesi diciamo con forza che nessuno del Pd ha messo o mettera’ in discussione il sostegno al governo guidato da Paolo Gentiloni a cui va la nostra amicizia, stima e riconoscenza per il lavoro che fa. Lo diremo per tutti i giorni fino alla fine della legislatura”.

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