Pe la presidenza di Unicredit spunta il nome dell’ex ministro Padoan

Economia & Finanza

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Secondo indiscrezioni proprio l’esperienza dell’economista, attualmente deputato del Pd, carica che lascerà, potrebbe essere necessaria per disegnare la nuova banca  

© Cristiano Minichiello / AGF  – Pier Carlo Padoan

Le grandi manovre attorno Unicredit in vista del rinnovo del cda della prossima primavera fanno un passo avanti decisivo. Il cda della banca di piazza Gae Aulenti ha infatti cooptato oggi l’ex ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che è stato designato per la carica di presidente per il prossimo triennio. Pur non essendosi mai occupato di banche, Padoan ha nel curriculum importanti esperienze internazionali, sia all’Ocse, di cui è stato capo economista, che al Fondo Monetario Internazionale; oltre a questo è stato fra gli artefici di importanti riforme del comparto, a partire da quella che ha portato le ex banche popolari con oltre 8 miliardi di attivi a trasformarsi in spa, e di partite cruciali come quella del salvataggio di Mps.

Secondo indiscrezioni proprio l’esperienza dell’economista, attualmente deputato del Pd, carica che lascerà, potrebbe essere necessaria per disegnare la nuova Unicredit; fra i cantieri su cui la banca e l’ad Jean Pierre Mustier sono al lavoro c’è anche quella di una sub holding in cui far conferire le attività estere. Il banchiere francese ha sempre ribadito che la ‘scatola’ non sarà quotata e, se realizzata, servirà soltanto per migliorare la capacità di funding del gruppo, ma le indiscrezioni su una quotazione a Francoforte delle attività europee dell’istituto e di un successivo matrimonio italiano con un’altra banca continuano a rincorrersi.

I nomi che continuano a circolare per le nozze sono sempre quelli di Banco Bpm e di Mps. Secondo gli analisti di Equita, tuttavia, questi due progetti non sono in ogni caso destinati a realizzarsi nel breve e difficilmente saranno approvati dall’attuale consiglio. “Crediamo che le chances di realizzare un progetto di cosi’ ampia portata strategica siano piuttosto basse nel breve periodo in quanto difficilmente potrebbe essere approvato da un Cda in scadenza da rinnovare ad aprile – si legge in un report – Inoltre la complessità di completare il progetto secondo noi non necessariamente prelude ad un’acquisizione in Italia nel breve visto che i tempi di realizzazione del piano secondo noi sono di almeno sei mesi”.

Le ipotesi di nozze con Mps, intanto, penalizzano il titolo di Unicredit a Piazza Affari (-3,66%) e infiammato quello della banca senese, che è balzato di oltre l’8%. “Mi impegnerò pienamente nei miei nuovi compiti e confermo l’intenzione di lasciare il mio ruolo di parlamentare italiano. UniCredit è una azienda paneuropea vincente con solide e forti radici italiane e sono entusiasta di lavorare con il consiglio di amministrazione e il management team per capitalizzare questi punti di forza”, ha detto Padoan, che giocherà un ruolo anche nella scelta dei membri della lista che il cda presenterà ai soci per il rinnovo del board.

“A nome del management vorrei esprimere la massima soddisfazione per la cooptazione di Pier Carlo Padoan nel consiglio di amministrazione di UniCredit. La sua profonda esperienza e la sua conoscenza dell’Europa e del suo contesto normativo, nonchè gli importanti ruoli pubblici ricoperti in Italia, saranno di grande utilità per il gruppo”, ha aggiunto l’ad Jean Pierre Mustier.

 

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