Per Colao, l’Italia si rilancia solo con impresa e lavoro

Senza categoria

Di

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, il manager incaricato dal premier Conte a guidare la task force per la fase 3 spiega i termini del suo intervento agli Stati generali dell’economia in corso a Villa Pamphilij

Vittorio Colao

 “Dobbiamo approfittare di questa occasione per trasformare i costi in investimenti, ammodernare il Paese, migliorarne l’equità”. In un’intervista a Il Sole 24 Ore Vittorio Colao, il manager incaricato dal premier Conte a guidare la task force di Palazzo Chigi su come affrontare la fase di rilancio post Covid-19, spiega i termini del suo intervento agli Stati generali dell’economia in corso a Villa Pamphilij dicendo che si è trattato di “una vera presentazione a un esecutivo, in questo caso di governo, ma non diverso da quella che sarebbe stata una presentazione a un esecutivo aziendale” e che, soprattutto, “non abbiamo esposto un piano” perché “il nostro non è un piano, ma una strategia, una visione, con 102 proposte concrete di cui abbiamo condiviso anche i dettagli”. Scrivere un piano, “è compito che ora spetta al governo” afferma Colao.

Dice poi il manager, illustrando le linee principali del lavoro della task force: “Sicuramente l’impresa e il lavoro sono l’urgenza su cui intervenire per rilanciare l’economia. Noi non torneremo al 2019 se l’impresa e il lavoro non saranno sostenute e potenziate con misure concrete” e per farlo “sarà importante avere una pubblica amministrazione più veloce e più digitalizzata, sbloccare gli investimenti fermi, attivare quelli finanziabili con fondi europei, far ripartire il turismo, cominciare a investire sulle competenze che serviranno a generare innovazione in Italia”.

Altro passaggio importante, la formazione: “La crisi del Covid ci ha insegnato che le persone sono l’aspetto più importante, non solo agli altissimi livelli delle organizzazioni, ma a tutti i livelli”, dice il manager ex Vodafone, che aggiunge: “Il mio suggerimento a tutte le imprese, a prescindere dal Covid, è digitalizzare e assumere laureati, anche neolaureati, che possano portare l’innovazione in azienda”.

Due sono i problemi del Paese, spiega Colao: “Il basso livello di automazione e il basso livello di laureati. Laurearsi in discipline scientifiche deve diventare un buon affare per i ragazzi. Automazione e formazione fanno crescere la produttività”. Quindi chiosa: “Se poi il governo vorrà assumere qualche forma di incentivo diretto, potrà farlo, ma bisogna far crescere il peso degli occupati superqualificati”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube