Perché l’Iowa è il crocevia degli accordi tra Cina e Usa

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Lo stato americano è uno dei maggiori produttori statunitensi di mais e avena del Paese, ma non solo

 
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Lo stato dell’Iowa è uno dei maggiori produttori statunitensi di mais e avena ed è anche uno degli Stati politicamente cruciali in tutte le presidenziali Usa. Non a caso Donald Trump ha chiesto a Pechino di firmare proprio in questo piccolo Stato del Midwest di appena tre milioni di abitanti la Fase 1 dell’accordo commerciale tra Cina e Usa. Per il presidente americano sarebbe un bel colpo riuscire a portare Xi Jinping proprio nel cuore della ‘rural America‘, impegnandolo a comprare i prodotti agricoli ‘made in Usa’.

Ci riuscirà? Le Borse scommettono di sì e oggi i listini europei vanno in rally e Wall Street si prepara ad imitarli dopo la proposta di Trump alla Cina. Insomma, l’Iowa è diventato una sorta di crocevia politico che potrebbe suggellare il negoziato tra Washington e Pechino. Gli agricoltori dell’Iowa sono a larga maggioranza trumpiani ma hanno fortemente risentito della guerra commerciale tra Usa e Cina.

I numeri dell’esport

Tutta la cintura agricola americana sta pagando un prezzo molto alto per lo scontro tra Usa e Cina. Nel 2018 le aziende agricole del Midwest che hanno dichiarato fallimento sono più che raddoppiate rispetto a cinque anni fa. Gli Stati Uniti esportano circa 140 miliardi di dollari di prodotti agricoli all’estero, di cui 39 miliardi vanno in Canada e Messico, 12 miliardi in Europa e altri 39 miliardi in Cina, Giappone e Corea del Sud, tutti stati direttamente implicati nella guerra commerciale.

Il braccio di ferro tra Cina e Usa

Lo scorso agosto Pechino ha minacciato di smettere di acquistare del tutto i prodotti agricoli americani, in risposta agli aumenti tariffari di Washington. Ha anche cominciato a farlo, salvo poi impegnarsi lo scorso ottobre ad acquistare prodotti agricoli statunitensi per 40-50 miliardi di dollari, che poi è il pezzo forte dell’accordo preliminare che Trump vorrebbe siglare nell’Iowa. La Cina non ha ancora detto sì alla sua proposta del presidente Usa, ma non l’ha neanche bocciata, anzi sembrerebbe incoraggiarla.

Per Trump quella firma nello Iowa ha un grosso valore simbolico. Gli agricoltori dell’Iowa hanno contribuito ad eleggerlo alla fine del 2016 e continuano a sostenerlo, non per niente un simbolo della destra americana come John Wayne era originario dell’Iowa.

I timori dei contadini

Tuttavia i contadini dello Stato sono preoccupati per la guerra commerciale. Trump ha stanziato 28 miliardi di dollari di aiuti per gli agricoltori americani danneggiati dallo scontro sui dazi. Ma loro non vogliono sussidi, hanno un motto: vogliamo “libero scambio, non aiuti”. I democratici contano molto sul malessere degli agricoltori Usa per recuperare consensi.

Trump punta tutto sull’Iowa

Non ce l’hanno fatta nel novembre 2018 con la carica di Governatore dell’Iowa, che è stata vinta dalla repubblicana Kim Reynolds, ma in compenso sono stati in grado di ribaltare due seggi alla Camera repubblicana nel 2018, eleggendo i rappresentanti Cindy Axne e Abby Finkenauer. E puntano a togliere nel 2020 l’ultimo seggio detenuto dai repubblicani nello stato.

Per Trump dunque l’Iowa ha un alto valore simbolico, in vista della sua riconferma alla Casa Bianca. E la firma della fase 1 in questo stato è quindi una carta politica importante, per la quale è pronto a spendere parecchio, Cina permettendo. 

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