Politica in quarantena?  

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Sempre con riferimento alle notizie ufficiali che ci sono fornite, sembra che la Pandemia abbia iniziato la “seconda” ondata d’autunno. Tornano a salire i contagiati, i ricoverati in ospedale e le terapie intensive. Usciti dal clima della campagna elettorale per il rinnovo di numerose amministrazioni regionali e dopo la riduzione referendaria del numero dei parlamentari, il Covid-19, col quale abbiamo convissuto per un’estate relativamente tranquilla, è tornato aggressivo e senza particolari limiti d’età.

 Con l’autunno, poi, si sommeranno gli effetti influenzali che presenteranno certi sintomi simili a quelli determinati dal Coronavirus. Accanto alla ricerca medica, tanto per non cambiare, il disagio sociale sarà accompagnato da un’incertezza politica che ci siamo portati sulle spalle già dalla scorsa primavera. La situazione è complessa e si fa anche poco chiara nel momento sociale che l’accompagna. Ma l’Italia non è sola.

La Pandemia non ha risparmiato nessun Paese. Intanto, dall’UE restiamo in attesa di segnali tangibili per tentare, almeno, di salvare la nostra dignità di Popolo. Con la Pandemia, abbiamo riscoperto una sorta di solidarietà che non ipotizzavamo già da qualche tempo. Col prossimo anno, ormai vicino, ci sarà da gestire il “Recovery Fund”. Miliardi di Euro che dovrebbero consentire di progettare il nostro futuro in un’ottica meno pessimistica dell’attuale. C’è solo da sperare che non venga meno il coraggio dei nostri politici per progettare, in modo meno dispersivo, il nostro futuro.

 

 Il nuovo anno sarà, certamente, quello delle riforme socio/economiche; ma anche politiche. Non ci saranno, almeno questo è il nostro augurio, interessi particolari da tutelate. Serve una “nuova” via da percorrere. Insomma, la speranza dovrebbe lasciare il posto alla certezza di un’Italia all’inizio di una novella strategia sociale. Sarà, in ogni caso, uno sforzo che implicherà le responsabilità di tutti. Il ruolo dell’Esecutivo, “vecchio” o “nuovo” non dovrà intralciare la linea di consenso con la quale dovremmo salutare il 2021 ormai prossimo. Anche la politica nel bel Paese potrebbe essere posta in “quarantena”. Nell’interesse di tutti.

Giorgio Brignola

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