La Russia offre un corridoio umanitario ai civili intrappolati di Severondonetsk, il punto nevralgico dei combattimenti nella parte orientale dell’Ucraina.
Come successo a Mariupol, i civili si sono rifugiati in uno stabilimento industriale, l’impianto chimico di Azot: circa 500 persone, di cui 40 bambini, ora in attesa di un passaggio sicuro per uscire. Ma si calcola che circa 12 mila abitanti della città siano in trappola.
Le truppe ucraine avevano tentato in precedenza di portare in salvo i civili, ma la distruzione di tre ponti per uscire dalla città lo aveva reso impossibile.