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I primi diciassette anni di questo nuovo Secolo sono stati segnati, in italia e nel mondo, da eventi che lasceranno, un segno indelebile. Il tempo ha “invecchiato” anche la nostra Penisola.

Invecchiata nelle istituzioni, nelle leggi mai varate, nelle ingiustizie che, per chi le subisce, sono sempre grandi. Ora, in questo secondo semestre del 2018, fare delle analisi appare azzardato. Anche perché, tanto per restare in tema, ci penseranno uomini più qualificati di noi.

 Parecchi problemi dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle, li ritroveremo. Perché i mesi che abbiamo di fronte serviranno solo a tamponare, in parte, le faccende d’Italia.Tenuto anche conto che una classe politica è in via d’estinzione.

Cosa ci riserverà il futuro? La prima impressione, che è la più vera, è che ci troveremo ancora a pagare per un “passo più lungo della gamba”. La filosofia della politica nazionale è collassata ed ha fatto parecchie vittime. Soprattutto a “sinistra”.

Purtroppo, ci sono ancora ci sono troppi pesi e misure da stimare. Per questi motivi, ci chiediamo se il Contratto Di Maio/Salvini potrà essere percorribile in tempi ragionevoli. Riformare, costi quel che costi, potrebbe non bastare. Questa non è solo una nostra intuizione. I fatti sono così concreti che il vaticinio proprio non avrebbe senso. Con una posizione sempre imparziale, non ci resta che vivere questo 2018 con tutte le sue incertezze. Il tempo, che è galantuomo, chiarirà parecchi dei nostri dubbi. Anche perché non è logico costruire una “struttura” senza le necessarie fondamenta. Come a scrivere che questo Potere Legislativo potrebbe riservarci delle sorprese. Lo avvertiamo senza ritenerci “profeti” della politica nazionale.

Giorgio Brignola

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