Profughi. Lamorgese, ‘l’Italia fara’ fronte a tutte le necessita’

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“E’ difficile dire” ora quanto rifugiati ucraini verranno in Italia, “comunque i numeri di ucraini o altri che usciranno dal Paese saranno alti. Parlano di 7-8 mln che usciranno: andranno nei vari Paesi europei, ma ora la pressione maggiore la avranno i Paesi che sono immediatamente al confine”. Lo dice la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, a margine del Consiglio a Bruxelles. La comunità ucraina è piuttosto numerosa, presente da tempo e ben integrata in Italia.

L’accordo raggiunto dai ministri degli Affari interni dell’Unione europea sulla direttiva per la protezione temporanea alle persone che fuggono dall’Ucraina e’ un grande risultato. Lo ha detto la ministra agli Affari interni, Luciana Lamorgese, dopo il Consiglio Affari interni dell’Ue. “Oggi dobbiamo essere soddisfatti per l’applicazione di questa direttiva che non era mai stata portata avanti dal 2001. E’ una applicazione in linea con tutta l’attivita’ posta in essere dall’Europa, quindi dai ventisette Paesi, sia in termini di sanzioni che di sostegno all’Ucraina”, ha detto Lamorgese. “Verra’ consentita la protezione temporanea agli ucraini e anche ai soggetti non ucraini che risiedono in quel territorio con la possibilita’ per questi ultimi di avere anche un altro tipo di protezione, quello stabilito a livello nazionale, purche’ in linea con le norme di carattere generale europee”, ha specificato la ministra.

“Credo sia un ottimo risultato anche perche’ abbiamo avuto solo domenica un Consiglio straordinario (Affari interni) e quindi a distanza di pochi giorni aver chiuso un accordo tra tutti i Ventisette Paesi credo che sia un risultato importante che dimostra anche la vitalita’ dell’Europa in un momento di grave crisi per un Paese, quello ucraino, che sta vivendo davvero momenti molto difficili”, ha sottolineato. “Difficile dire” quanti numeri possa attendersi l’Italia. “I numeri di ucraini e altri che usciranno dal Paese si prevedono alti. Si parla di 7/8 milioni che usciranno e quindi andranno nei vari Paesi europei, ma soprattutto la pressione maggiore attualmente ce l’hanno i Paesi che sono li’ al confine”, ha proseguito la ministra che ha spiegato che il si’ alla direttiva e’ stato unanime alla riunione di oggi.

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